Bari-Ascoli, l’analisi: Dorval e Ricci sull’altalena, la partita di Sibilli e la coppia d’attacco

L'analisi di Bari-Ascoli

Cinque mesi dopo l’elettrizzante vittoria nella semifinale playoff contro il Sudtirol, il Bari torna a vincere al San Nicola contro l’Ascoli grazie ad uno splendido gol di Giuseppe Sibilli. Il gol dell’ex Pisa è stato per distacco la cosa più bella di una partita bloccata e resa scorbutica dal consueto atteggiamento dell’Ascoli, che per 80 minuti ha imbrigliato la manovra del Bari senza soffrire di più tanto.

Per analizzare tutto ciò che ci ha detto questa gara torna il Bari a Scacchi, la rubrica attraverso cui individuiamo elementi, situazioni e scelte che hanno indirizzato il match di giornata. In occasione di Bari-Ascoli ci siamo soffermati sulle difficoltà degli esterni di centrocampo, sul nuovo ruolo di Sibilli e sulla coppia Nasti-Diaw.

Sibilli
Copyright: SSC Bari

I limiti di Ricci e Dorval nel 3-5-2

Come abbiamo ampiamente detto, la rosa del Bari è abbastanza profonda e variegata da poter contemplare qualsiasi soluzione tattica, compreso il 3-5-2. Allo stesso modo va segnalato che questo schieramento ad inizio stagione non era tra i papabili, e quindi la dirigenza non ha cercato sul mercato profili che potessero interpretarlo in modo naturale. Nello specifico, il Bari non ha a disposizione esterni di ruolo abituati a giocare in un centrocampo a 5, e in quella posizione Marino ha dovuto adattare dei terzini.

Se sulla destra l’unica alternativa è rappresentata da Dorval, a sinistra il ballottaggio tra Frabotta e Ricci è sempre aperto, con quest’ultimo che nelle ultime settimane ha sorpassato il compagno.

Nella gara contro l’Ascoli sia Dorval che Ricci hanno svolto un lavoro difensivo encomiabile, a cui ha però fatto da contraltare un apporto offensivo altalenante. Dorval ha peccato di precisione in rifinitura, un limite che assume sempre di più i tratti del difetto cronico, mentre Ricci ha evidenziato le altrettanto consuete difficoltà nella gestione del pallone. L’ex terzino del Parma ha doti atletiche da top della categoria, ma quando viene servito in situazione statiche, con varie linee di passaggio a disposizione ma poco tempo per processare ed effettuare la giocata, commette spesso errori banali e deleteri per lo sviluppo del gioco.

In una squadra che adotta il 3-5-2 il coinvolgimento dei quinti nella fase di costruzione e rifinitura dell’azione è fondamentale, soprattutto in virtù del fatto che il Bari schiera al centro dell’attacco due punte classiche, che fanno della mobilità una propria caratteristica ma che necessitano di essere rifornite con qualità in area di rigore. Guardando alla rosa attuale, come detto in un pezzo uscito di recente, l’unico calciatore con un passato in quel ruolo è Ismail Achik, ma al momento l’opzione non sembra rientrare nei pensieri di Marino. La palla passa dunque alla dirigenza, che nel mercato di gennaio dovrà cercare profili in grado di interpretare questo ruolo in modo più lineare rispetto ai calciatori adattati da Marino.

Dorval
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Sibilli è l’arma in più del Bari

Se dalle fasce non arrivano grandi rifornimenti, a ravvivare la manovra del Bari ci pensa sempre Giuseppe Sibilli. Nella gara di sabato, oltre a realizzare il terzo gol stagionale, Sibilli ha dato prova della sua importanza in una squadra spesso piatta e con poche soluzioni per far male agli avversari. I numeri della sua partita sono emblematici: 4 tiri, 6 dribbling effettuati su 9 tentati, 8 contrasti vinti su 14 ingaggiati e la sensazione di essersi calato al meglio nella nuova dimensione tattica.

Copyright: Sofascore

Come avvenuto nella seconda metà della gara contro il Brescia, Sibilli ha agito da mezzala sinistra, con un’interpretazione più offensiva e una libertà nei movimenti maggiore rispetto al pari ruolo Koutsoupias. Pur mantenendo la frenesia tipica del suo gioco, che lo porta spesso a rischiare giocate ambiziose anche quando servirebbe altro, Sibilli ha garantito brillantezza ed imprevedibilità al gioco del Bari.

A determinare la sua importanza nei biancorossi sono diversi fattori: la forza nelle gambe e la grande sensibilità tecnica che gli consentono di assorbire i contrasti e ricevere palla anche in spazi congestionati e l’abilità nel condurre il pallone nei corridoi centrali che facilitano la risalita del pallone ad una squadra che fatica a farlo attraverso il palleggio. Oltre a questo, Sibilli ha anche l’inventiva, l’estro e la tenuta fisica per cavarti il coniglio dal cilindro a 10 minuti dal termine dopo 50 metri di corsa.

Sibilli
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Diaw-Nasti e l’ombra del terzo incomodo

Indicazioni meno confortanti arrivano dalla coppia d’attacco composta da Nasti e Diaw, che come nella gara di Brescia hanno faticato a ripartirsi al meglio gli spazi offensivi. L’impressione è che ad entrambi serva un giocatore con caratteristiche differenti, che si sobbarchi la mole di gioco lontano dall’area di rigore e che consenta loro di concentrarsi sul finalizzare l’azione.

Tra i due Diaw è stato nuovamente quello più performante, perché nelle grandi difficoltà avute dalla squadra nel creare occasioni era sempre in grado di generare pericoli effettivi o potenziali sfruttando la propria fisicità e la velocità nei duelli individuali. Discorso diverso per Nasti, che ha faticato perché è meno pulito nella conduzione del pallone e ha una tecnica di base, sia nei controlli che nell’uso del corpo, ancora da affinare.

Negli ultimi 20 minuti Marino ha rilanciato Mattia Aramu nel ruolo di seconda punta, ma non si può dire che l’ex Genoa abbia brillato particolarmente. Al netto di ciò, un suo recupero sarebbe fondamentale per sviluppare una coppia offensiva più complementare. La presenza di Aramu sulla trequarti, coadiuvato dal moto perpetuo di Sibilli, potrebbe moltiplicare le potenzialità offensive del Bari e facilitare il lavoro di Diaw e di Nasti, finalmente sgravati dai compiti di cucitura del gioco. In teoria sarebbe la soluzione ideale, ma tutto passa dalla capacità di Aramu di ritrovare la condizione migliore per prendersi una maglia da titolare e recitare un ruolo da protagonista in questa squadra.

Nasti
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By Giovanni Fasano

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