Brenno Oliveira Fraga Costa, conosciuto da tutti come Brenno, è atterrato all’aeroporto Karol Wojtyla di Bari Palese la mattina del 9 agosto con il difficile compito di sostituire un portiere come Elia Caprile. Possiamo quindi analizzare meglio l’impatto che il primo portiere brasiliano della storia del Bari ha avuto nel Belpaese, ad un mese esatto dal suo arrivo.
Brenno e il Brasile
Il classe 1999 nasce a Sorocaba e cresce calcisticamente nel Desportivo Brasil, piccolo club fondato nel 2005 con sede nella città di Porto Feliz all’interno dello stato di San Paolo. Nel 2017 viene acquistato dal Gremio debuttando due anni dopo, nel marzo del 2019. Da quel momento in poi ha collezionato 80 presenze ottenendo ben 29 reti inviolate. Nell’estate del 2021 Brenno ha fatto parte della spedizione olimpica di Tokyo 2021 venendo convocato dal selezionatore Andrè Jardine, vincendo la medaglia d’oro pur senza scendere in campo. Nell’ultimo anno solare è finito ai margini del progetto disputando solo una partita, per lui si sono spalancate le porte di Bari dopo una trattativa travagliata e difficile.
Bari-Palermo: quell’inizio horror
Buttato nella mischia dopo pochi giorni dal suo arrivo, senza conoscere la lingua e con il jet-lag ancora addosso, Brenno ha rischiato subito di combinarla grossa facendosi scappare dalle mani un tiro abbastanza innocuo di Vasic salvato solo dal palo. Ecco i primi mugugni dentro e fuori dal San Nicola: chissà cosa sarebbe successo se quel pallone avesse superato la linea di porta. Sarà stata l’emozione per l’esordio davanti ai 23.000 del San Nicola, il frastuono dei tifosi, la fisiologica tensione per l’esordio o la poca continuità avuta negli ultimi mesi, fatto sta che ci è mancato pochissimo che si trasformasse in un nuovo Goicoechea.
Sarebbe stato interessante scrutare la mente di Brenno, i suoi pensieri e soprattutto le sue paure dopo un avvio potenzialmente horror. Avrà pensato che da quel momento in poi tutto sarebbe stato in discesa, perchè peggio di così sarebbe stato difficile fare. Infatti, da lì in poi il ragazzo si è sciolto, una parata su tiro insidioso di Ceccaroni nel primo tempo e un ottimo riflesso su colpo di testa di Brunori nella ripresa. Come ha detto lo stesso Mignani nel post gara, Brenno ha dimostrato di avere «grandissima personalità» non facendosi buttare giù da un errore che avrebbe scalfito la mente di qualsiasi atleta.
Spesso si dice che il portiere è sempre stato un uomo solo, deve fare forza solo su se stesso: l’aspetto mentale è decisivo. Un giocatore di movimento senza uno spiccato carattere può emergere, difficile che capiti ad un portiere. Il portiere è impegnato in una continua lotta con chiunque, anche con i tifosi stessi: sia i tifosi avversari, che i propri.
Ecco il vero Brenno
L’ultimo giorno di mercato è arrivato a Bari Farroni, nato a Perugia e cresciuto calcisticamente nella Vis Pesaro. Gli addetti ai lavori ne parlano molto bene, descrivendolo come uno dei top di categoria. La speranza è che il suo arrivo lo abbia stimolato. Come un leone che avrebbe dovuto correre più veloce di una gazzella novizia quanto veloce, Brenno ha capito che per confermarsi avrebbe dovuto dimostrarsi più forte, rendersi più sicuro spazzando via i dubbi dei più scettici.
Dalla sfida casalinga con i rosanero alla trasferta di Terni, di cose ne son cambiate. Brenno si è dimostrato più sicuro in area di rigore salvando in più di una occasione il Bari da una sconfitta che certo non sarebbe stata immeritata. Si è dimostrato un ottimo portiere tra i pali, dilettandosi anche nel gioco palla a terra ormai sempre più fondamentale nel calcio di oggi.
Votato MVP di Ternana-Bari dagli utenti di PianetaBari, il brasiliano con fare disinvolto ha spazzato via le critiche diventando un nuovo faro di questo Bari. Brenno sta cercando di entrare nei cuori dei baresi, caldi quanto diffidenti. D’altronde si sa, non è da una mezza papera che si giudica un portiere (cit.)
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Complimenti bell’articolo!
Diagnosi del nuovo portiere del Bari corretta e coerente,un bel contenuto