Cosa aspettarsi da Cittadella-Bari

La preview di Cittadella-Bari

Il gol di Di Cesare, come una scossa che attraversa la schiena, ha ridestato un Bari fino a quel momento immerso in uno stato catatonico che pareva irreversibile. La sconfitta di Parma, seppur non troppo impattante ai fini della classifica, avrebbe appesantito ulteriormente le gambe già di per sé imballate dei calciatori biancorossi in vista del doppio appuntamento con Cittadella e Brescia, ma fortunatamente il capitano si è nuovamente prodotto in un’opera salvifica.

Adesso il Bari guarda al match del Tombolato con la consapevolezza di avere il destino tra le proprie mani, con la possibilità – qualora finisse oggi la stagione – di giocare il playout con il vantaggio del doppio risultato e del fattore casa. Certo, guardando ai precedenti definirlo un vantaggio suona quasi sarcastico, ma attenendoci alla logica tant’è. Per assicurarsi un’ulteriore chance di difendere la categoria e di mettere pressione allo Spezia, il Bari dovrà uscire vincitore dal Tombolato, un’impresa tutt’altro che banale per una squadra a secco di vittorie in trasferta dall’ottobre 2023.

Il Cittadella è una squadra rognosa, con un modo di giocare difficilmente digeribile, che presenteremo nella consueta preview precedente alla gara. In aggiunta, cercheremo di capire quali saranno le scelte di formazione di Giampaolo, che potrà contare su qualche rientro importante.

Di Cesare esultanza Serie B Antenucci Bari
Copyright: SSC Bari

Le caratteristiche del Cittadella

È di difficile interpretazione la stagione del Cittadella. La squadra di Gorini ha vissuto un girone d’andata positivo, che ha avuto nella vittoria casalinga contro il Palermo alla 20esima giornata il culmine di una prima metà di campionato sorprendente. A quella vittoria, che aveva proiettato il Cittadella a ridosso della zona promozione, ha fatto seguito un lungo periodo negativo caratterizzato da 8 sconfitte consecutive. Le problematiche incontrate hanno spinto Gorini a rivedere lo schieramento della squadra accantonando lo storico 4-3-1-2 per passare alla difesa a 3. La mutazione tattica non ha però comportato stravolgimenti nei principi di gioco adottati dalla squadra.

Il Cittadella, per lo stile di gioco, rappresenta un unicum nella categoria. Le peculiarità della squadra sono evidenti soprattutto in fase di non possesso: l’obbiettivo è quello di recuperare il pallone il prima possibile, riducendo il tempo a disposizione della squadra avversaria per pensare ed eseguire la giocata. I dati, in questo senso, confermano le impressioni del campo: il Cittadella è per distacco la squadra con il PPDA più basso, ossia la metrica che calcola la quantità di passaggi concessi alla squadra avversaria prima di tentare un’azione difensiva. Anche il dato sul BDP, ossia quello che calcola quanto l’atteggiamento di una squadra influisca sulla percentuali di passaggi riusciti dei rivali, vede il Cittadella primeggiare.

L’efficienza del Cittadella in fase di non possesso, come accennato, è evidente anche ad occhio nudo. I tre centrocampisti, solitamente Branca, Vita e Amatucci, sembrano legati da un filo invisibile per il tempismo e la precisione con cui soffocano gli avversari. L’altro lato della medaglia è che, avendo un atteggiamento propositivo ed una linea difensiva molto alta, il Cittadella soffre le imbucate alle spalle della difesa. Proprio per questo l’obbiettivo è quello di non consentire ai portatori di palla avversari di giocare a palla scoperta.

Il giocatore più talentuoso è senza dubbio Claudio Cassano, a cui però Gorini sta rinunciando per disporre una mediana più robusta e quantitativa. L’attacco si regge dunque su giocate codificate tra giocatori applicati ma non particolarmente precisi come Pittarello, Magrassi, Pandolfi e Maistrello. La coppia tipo è Pittarello-Pandolfi, attaccanti dinamici, utili per sfiancare le difese ma incostanti in fase di finalizzazione.

Cittadella
Copyright: AS Cittadella

I dubbi di Giampaolo

Tornano a disposizione Puscas, Maiello e Benali per Giampaolo. Il primo qualora scendesse in campo, lo farà con un tutore alla mano dopo l’operazione per ridurre la frattura, mentre il secondo recupera dopo i diversi fastidi muscolari accusati nelle ultime settimane. Benali ha invece scontato la giornata di squalifica maturata nella trasferta di Cosenza.

Tra i pali conferma per Pissardo, ormai preferito con continuità a Brenno. Difesa a 4 con i soliti Pucino, Di Cesare, Vicari e Ricci, il quartetto ritenuto più equilibrato per compensare l’impiego di altrettanti calciatori offensivi. Nella terra di mezzo tra difesa e attacco torna la coppia Maita-Benali, intoccabili anche per le prestazioni deludenti dei pari ruolo.

Davanti a loro sicuro di un posto Sibilli, mentre per le altre due maglie è bagarre tra Morachioli, Kallon, Aramu e Achik. Difficile pensare di rivedere Kallon e Aramu assieme, più probabile l’impiego dell’ex Renate con uno dei due mancini. In attacco conferma per un positivo Marco Nasti.

La probabile formazione del Bari:

Bari (4-2-3-1): Pissardo; Pucino, Di Cesare, Vicari, Ricci; Benali, Maita; Aramu (Kallon), Sibilli, Morachioli; Nasti. All. F. Giampaolo.

Puscas Bari
Copyright: SSC Bari
By Giovanni Fasano

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