Quale centrocampo per i playout?

FOCUS sul centrocampo del Bari

Oltre ad essere stata la partita determinante per l’aggancio della zona playout, Bari-Brescia è stata la gara in cui si è rivisto un Bari solido ed equilibrato a centrocampo.

Nel tentativo di dare un’impronta offensiva e coraggiosa alla squadra, Giampaolo fin dal suo arrivo aveva varato uno schieramento che contemplasse la presenza di quattro giocatori offensivi (Sibilli, due esterni e una punta) supportati da due soli centrocampisti (Maita e Benali), ma sin dalle prime uscite questa soluzione aveva esposto la squadra a molteplici difficoltà in fase di non possesso. La pigrizia e l’incostanza degli esterni nei ripiegamenti facilitava la circolazione palla avversaria nella metà campo biancorossa, come avvenuto a più riprese nel primo tempo della partita con il Pisa ed in buona parte del match con il Cosenza.

Inoltre, con questa disposizione, si oberava di lavoro difensivo il miglior giocatore in rosa, cioè Giuseppe Sibilli, che per generosità è sempre portato a fare una corsa in più, ma che poi ne risente quando sollecitato nell’ultimo terzo di campo. Consentire a Sibilli di mantenere una certa freschezza atletica e mentale in fase di possesso deve essere la prerogativa del Bari, perché solo dai suoi movimenti e dalle sue intuizioni possono nascere occasioni concrete.

Esultanza Bari
Copyright: SSC Bari

Le evoluzioni del centrocampo

Contro il Cittadella si è vista la prima variazione sul tema: Giampaolo ha radicalmente modificato la struttura del centrocampo passando da due mediani disposti quasi orizzontalmente ad un terzetto a supporto di due mezze punte alle spalle del solito Nasti. Il centrocampo era composto da Benali in cabina di regia e Maita e Lulic ai suoi fianchi, quindi due mezzeali di sostanza, meno incisive nell’ultimo terzo di campo ma più abili nel fare da filtro.

Con l’infortunio di Maita e il conseguente inserimento di Achik, ad irrobustire la mediana è andato Gennaro Acampora, inizialmente inserito a supporto di Nasti con Sibilli. La prestazione della squadra e, nello specifico, del terzetto di centrocampo non è stata positiva: in fase di costruzione si faticava a trovare linee di passaggio pulite per far progredire l’azione, mentre in fase di non possesso le distanze tra giocatori e reparti erano dilatate, tanto da consentire ai giocatori del Cittadella faciliti imbucate verso la trequarti.

Acampora Cosenza mercato Allenamento
Copyright: SSC Bari

Contro il Brescia c’è stata la novità rappresentata dal rientro nei titolari di Raffaele Maiello, impiegato in una mediana a 2 con Benali. Il centrocampista campano ha ritrovato posto a centrocampo dopo un lungo calvario successivo all’infortunio al crociato, ed ha subito dato sfoggio della sua intelligenza calcistica.

Maiello è un calciatore più veloce con la testa che con le gambe: la condizione fisica ancora precaria la compensa con una rapidità di pensiero che gli consente di leggere con una frazione di secondo d’anticipo le intenzioni degli avversari. Alle palle intercettate ha poi abbinato una durezza nei contrasti insospettabile guardando la sua struttura, ma che denota grande forza negli arti inferiori ed una tenacia quanto mai necessaria in queste partite. I suoi 84 minuti in campo si sono conclusi con 4 intercetti, 5 contrasti vinti su 7 ingaggiati e la consueta dose di palloni distribuiti sapientemente in giro per il campo.

Strutturalmente il Bari è dunque tornato al 4-2-3-1, ma con la presenza di Acampora da vertice alto del centrocampo che garantiva con continuità ed abnegazione la doppia fase. Questo ha permesso al Bari di addensare la trequarti avversaria in fase di possesso ma di non essere perforabile in transizione negativa.

Acampora, lo sappiamo, ha vissuto una stagione incolore, su cui si è anche espresso Giampaolo, ma ha tutte le carte in regola per ricoprire quel ruolo di centrocampista box to box che quest’anno è tanto mancato al Bari. Rispetto ad interpreti avuti in passato come, ad esempio, Benedetti, l’ex Benevento non ha nell’inserimento in area di rigore la propria arma migliore, ma è un calciatore in grado di ribaltare il campo in conduzione senza apparente sforzo. Sulle sue doti balistiche si è discusso e si è fatta tanta ironia in questi mesi – anche a ragione date le prestazioni fornite -, ma le potenzialità del suo mancino sono percepibili anche quando effettua cambi di gioco millimetrici a grandi distanze. Puntare sul suo rilancio potrebbe sembrare un azzardo, ma in questo momento è l’unico centrocampista in rosa in grado di garantire qualità e varietà di soluzioni nell’ultimo terzo di campo e contemporaneamente equilibrio senza palla.

Maiello. centrocampo
Copyright: SSC Bari

Le scelte in ottica playout

Per un playout che, come ogni eliminatoria che si rispetti, sarà deciso dai dettagli, gestire le risorse a disposizione con equilibrio ed astuzia potrebbe essere la soluzione vincente. Nell’ottica di una gara 1 da vincere è presumibile che Giampaolo parta con una squadra robusta nella fascia centrale del campo per poi, con lo scorrere dei minuti, aumentare il peso offensivo in caso di necessità.

In questo momento Giampaolo dispone di 4 centrocampisti – Maita, Benali, Maiello e Acampora – per tre posti, con la possibilità di inserirli tutti e quattro a supporto di Sibilli e Nasti in secondo piano. Quest’ultima alternativa sarebbe percorribile più a gara in corso, magari a vantaggio acquisito, per infoltire il centrocampo e attenuare la pressione avversaria, ma è difficile che dal primo minuto di un match da aggredire ci si privi di un attaccante per un centrocampista.

Le soluzioni a disposizione dello staff tecnico non mancano, seppur non di primissima scelta dato il rendimento avuto quest’anno, ma l’utilizzo che ne verrà fatto sarà più importante della carta d’identità.

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By Giovanni Fasano

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