Tra i calciatori che quest’estate hanno lasciato Bari c’è Marco Bosisio, che lo scorso mese si è trasferito al Renate, in Serie C. Abbiamo avuto il piacere di intervistare il difensore milanese, reduce da un anno in biancorosso poverissimo di minuti giocati (5 tra campionato e coppa), ma denso di emozioni e ricordi.
L’intervista a Marco Bosisio
Bosisio, partiamo dalla nuova avventura a Renate.
“Mi sono ambientato già abbastanza bene con i compagni e la squadra, anche se starò fermo un paio di settimane per un infortunio. Sono venuto qui principalmente affinché potessi avere più spazio, il fatto di essermi riavvicinato a casa è poi un plus. La scelta primaria è quella quest’anno di avere maggiore continuità”.
Continuità che l’anno scorso è mancata. Come si spiega il suo minutaggio così esiguo?
“Sicuramente la squadra era molto forte, perché chi giocava al mio posto lo meritava. Poi hanno inciso i fattori di esperienza. Essendo io giovane e non avendo mai giocato nei professionisti, penso si preferisse qualcuno di cui ci si potesse già fidare. Soprattutto per un ruolo delicato come il mio, poi, è difficile entrare nelle rotazioni”.
L’impressione dall’esterno, però, è che lei non venisse neanche considerato a dovere.
“Questo è vero, però questo può dirlo Bosisio come altra gente che l’anno scorso ha giocato poco. La rosa era molto numerosa, poi le scelte tecniche le fa sempre l’allenatore. Quindi io posso dire che effettivamente non sono stato molto considerato, ma comunque in una stagione come è stata quella del Bari era difficile trovare i momenti giusti dove puntare su un ragazzo che non avesse mai giocato. Poi certo, ci sono state partite già indirizzate o a risultato acquisito in cui io qualche aspettativa di giocare me l’ero fatta. Ma alla fine penso non avrebbe avuto comunque molto valore”.
Al netto di questo, lei è sempre stato parte integrante del gruppo.
“Verissimo. Posso solo dire che il gruppo è stato davvero magnifico. Da quello che giocava di meno a quello che giocava di più era un tutt’uno. Io mi sono sempre sentito parte integrante, perché nonostante non abbia mai giocato durante gli allenamenti ho sempre dato il massimo. Ero molto felice di partecipare alla causa malgrado poi non sia mai sceso in campo”.
Come viveva personalmente Bosisio questa situazione?
“Non nascondo che in certi momenti, dove mi aspettavo che ci potesse essere un mio utilizzo e poi non è andata così, allora la fiducia è venuta un po’ a mancare. Probabilmente anche in alcuni allenamenti poi per questi fattori non sono riuscito a mettere in mostra le mie qualità. Purtroppo fa parte del gioco”.
Chi le stava vicino in questi momenti?
“Beh, Di Cesare e Vicari, ma anche Mirco Antenucci. Mi hanno sempre detto di lavorare e non mollare mai, perché loro vedevano che le qualità le avessi. Mi dicevano che non allenarsi bene era solo fare un torto a me stesso e di restare sempre concentrato. L’ho trovato molto di conforto, perché sentirlo dire da dei giocatori con una carriera così vuol dire che sono parole che devi ascoltare e di cui fare tesoro”.
Polito ha sempre detto di credere molto in Bosisio. Ma non sarebbe stato meglio per Bosisio andare a giocare a gennaio?
“A parole era così, ma i fatti hanno detto altro. A gennaio dopo i primi sei mesi difficili avevo la volontà di andare a giocare. Volontà che è stata espressa al direttore prima che aprisse il mercato. Poi le cose sono andate diversamente. L’ultima settimana di mercato sono andati via Gigliotti e Terranova, per cui ho iniziato a credere e sperare nelle parole del direttore e ho tentennato un attimo. Forse vedendo che non avevo mai giocato i primi 6 mesi avrei dovuto fare una scelta diversa. Ma fa parte dell’esperienza e sono sicuro che tutto questo mi servirà”.
La società cosa ha risposto alla sua richiesta di andare a giocare?
“Il direttore era d’accordo, ma nelle varie chiacchierate che si fecero in quel periodo lui non era sicuro di volermi mandare in prestito. Era sempre molto vago sul dire sì o no, diciamo. Io volevo andare a giocare perché per la mia crescita era meglio così piuttosto che tenermi altri mesi in panchina o in tribuna”.
Che rapporto aveva con Mignani?
“Non ci ho parlato molte volte. Ad inizio ritiro, siccome Ricci si era operato, mi aveva messo terzino e vedevo che mi parlava cercando di mettermi nelle condizioni di giocarmi le mie chances. Poi pian piano il rapporto è venuto un po’ meno, soprattutto quando sono uscito dalle rotazioni. Ogni tanto mi parlava dicendomi di restare concentrato. Direi, alla fine, un rapporto molto professionale”.
Che annata è stata per Bosisio fuori dal campo?
“A livello di città mi sono trovato veramente bene perché ho conosciuto tante persone che mi hanno trattato come un figlio. A livello personale è stato molto bello, perché era la mia prima esperienza lontano da casa e da solo. Avevo paura che questo potesse ripercuotersi sul morale e sulla fiducia. Però una volta che sono arrivato e mi sono ambientato è stato veramente bello, magico. Ho creato legami di amicizia che mi resteranno dentro”.
Il Bari di quest’anno come lo vede?
“La squadra che è stata fatta fino ad ora è una squadra che può puntare a ripetersi. Non dico che possa lottare per la promozione diretta, ma penso sicuramente per i playoff. Seguo ancora il Bari e mi piace. Soprattutto col Palermo, una partita dove meritavi di essere in vantaggio ed è stato bello edere come hanno affrontato con quella tenacia le difficoltà nella ripresa”.
Al Milan lei ha giocato con Nasti. Che attaccante è?
“Abbiamo fatto un anno insieme. È un attaccante molto moderno, perché sa proteggere palla, legare il gioco e attaccare la profondità. Poi in area di rigore ha quella cattiveria che ti permette di fare tanti gol. Anche l’anno che giocammo in Primavera fece tantissimi gol. Ha tanti margini di crescita e quest’anno potrà fare bene”.
Nella trattativa col Renate, il Bari ha inserito una ricompra per Bosisio. L’obiettivo è quindi quello di tornare in Puglia?
“È stata trovata questa modalità di cessione affinché io potessi essere valorizzato al 100% e se eventualmente il Bari mi ritenesse pronto, potrebbe così puntare nuovamente su di me. Io adesso spero di risalire presto e tornare in Serie B”.
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Pubblicato da A.C. Renate su Sabato 22 luglio 2023