Bari-Ternana, l’analisi: l’avvio difficile, i progressi nella fase offensiva e la prova di Kallon

L’analisi di Bari-Ternana

Il Bari inaugura il 2024 con una netta vittoria sulla Ternana, senza dubbio la più convincente della stagione per qualità del gioco espressa. Ad indirizzare la gara sono stati i gol realizzati sul tramonto del primo tempo da Ricci (brillantemente ispirato da Sibilli) e da Marco Nasti. In un secondo tempo per lunghi tratti ben amministrato dai biancorossi a legittimare la vittoria è stato invece Mehdi Dorval, a segno per la prima volta in carriera tra i professionisti. Nel finale il gol di Diakite ha generato più caos del dovuto, evidenziando i limiti emotivi che attanagliano ancora la squadra. Con la vittoria ottenuta il Bari si riporta a contatto con la zona playoff, adesso distante solo 2 punti.

Per riavvolgere il nastro della sfida andata in scena al San Nicola torna il Bari a Scacchi, la rubrica attraverso cui analizziamo il match di giornata evidenziandone i temi più significativi. Per Bari-Ternana ci siamo soffermati sulle difficoltà avute dal Bari nella prima mezz’ora e sulle nuove trame offensive legate alla prestazione di Kallon.

Kallon
Copyright: SSC Bari

Le difficoltà di inizio gara del Bari

Nonostante l’ottimo risultato ottenuto, il Bari non ha avuto un approccio alla gara felicissimo. Sin dalle prime battute la Ternana ha dimostrato di avere gli strumenti tattici per poter impensierire i biancorossi, e nel corso dei primi 30 minuti ciò è avvenuto.

La squadra di Marino ha sofferto principalmente sulla fascia destra: la seconda punta Di Stefano, agendo proprio sul centro-destra, impegnava Dorval, Maita controllava Labojko e Carboni, l’esterno sinistro, aveva tutto il tempo per ricevere palla e guadagnare metri. Dai piedi di Carboni sono nate un paio di situazioni molto pericolose che hanno portato al tiro sia Di Stefano che Raimondo, entrambi imprecisi nella conclusione.

La Ternana, come avevamo anticipato nella preview, vive un momento di fiducia, che si ripercuote sul modo di stare in campo. Lo sviluppo della manovra coinvolge tanti uomini e comporta un modo di attaccare spesso spregiudicato. Questa tendenza genera alcuni squilibri nella squadra, che spesso si allunga e soffre le transizioni negative, ma nel primo tempo gli effetti negativi di questa strategia sono stati sovrastati da quelli positivi. Il Bari ha faticato a tenere il ritmo degli avversari e, pur dimostrando di voler pareggiare l’aggressività messa in campo dagli umbri, spesso non lo faceva in modo organico creando voragini tra i reparti. Questo è successo soprattutto tra centrocampo e attacco, con Nasti e Kallon in pressing sul giro palla dei difensori avversarie e le mezzeali ancorate alle proprie posizioni perché impiegante a controllare sia i pari ruolo che i due esterni, sempre in proiezione offensiva.

Con lo scorrere dei minuti l’intensità della Ternana si è attenuata e il Bari è salito in cattedra facendo pesare la maggiore qualità sia nella circolazione del pallone che nelle iniziative individuali dei propri attaccanti, ma fino al 30esimo la squadra che era andata più vicina al gol del vantaggio era stata la Ternana.

Ternana Breda
Copyright: Ternana Calcio

La fase offensiva e la prova di Kallon

Tra le note liete della gara va menzionata l’ottima prova del terzetto di centrocampo, in particolare nel lavoro senza palla. Benali continua a migliorare nel ruolo di vertice basso, Maita è cresciuto di pari passo con la squadra ed Edjouma ha garantito sostanza e fisicità.

Più di tutto ciò, l’indicazione più significativa offerta da Bari-Ternana è stata la prestazione di Kallon. Al suo esordio in biancorosso l’ex Verona è stato sicuramente decisivo ai fini del risultato servendo l’assist del 2 a 0 a Nasti, ma il passaggio smarcante è stato solo la punta dell’iceberg di una prova convincente sotto ogni punto di vista.

Come prevedibile, Kallon è stato schierato nel ruolo di ala destra con il compito di alternare attacco alla profondità e tagli in mezzo al campo. Nonostante la presenza di Sibilli a sinistra, la manovra del Bari si è sviluppata proprio sul lato di Kallon, costante nel mettersi in luce e offrire linee di passaggio ai compagni.  Ciò che si può evincere dai suoi primi 65 minuti con la maglia del Bari è che preferisce ricevere il pallone in corsa piuttosto che in situazioni statiche. La motivazione è semplice: attaccando lo spazio Kallon può sprigionare la sua velocità e bruciare gli avversari in allungo, mentre ricevendo da fermo non è sempre in grado di creare superiorità numerica.

I numeri confermano ciò che il pubblico ha evidenziato con gli applausi successivi alla sostituzione: Kallon è stato determinate per generare pericoli in fase offensiva (4 dribbling completati su 4 tentati, 3 passaggi chiave effettuati e 3 tiri) ed è stato costante nel lavoro senza palla ed energico nei duelli con gli avversari (7 contrasti vinti su 8).

La sua presenza consente al Bari di attaccare in modo più simmetrico e ordinato, ma con interpretazioni diverse da parte dei due esterni. Sibilli è il regista offensivo della squadra, l’ispiratore della manovra, mentre Kallon è la variabile impazzita, meno affilato e lucido nelle scelte ma infaticabile nei movimenti senza palla. Nella gara di sabato non li abbiamo visti dialogare più di tanto, ma con il tempo potrebbero sviluppare un’intesa interessante.

Kallon
Copyright: SSC Bari

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By Giovanni Fasano

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