Ayman Achik (cugino di Ismail) a PianetaBari: “Ragazzo straordinario, entrambi ci sentivamo il suo gol. È contentissimo, sogna la Serie A, è sulla strada giusta”

L'intervista a Ayman Achik

Non ce ne voglia Peppe Sibilli, ormai trascinatore indiscusso dell’armata biancorossa, ma a prendersi la copertina dopo il pari in rimonta per 3-3 contro la Feralpisalò è Ismail Achik. Il marocchino di Casablanca, arrivato con la sua famiglia da piccolino in Calabria, è al primo gol in Serie B. Una rete che ha fatto vibrare i tanti tifosi del Bari, tanto bella quanto decisiva. Una rete emozionante, come ci racconta ai nostri microfoni suo cugino Ayman. I loro padri sono fratelli, ma in realtà Ayman – che gioca anch’egli a calcio nel Manfredonia – è un fratello acquisito per Ismail.

Bari Esultanza
Copyright: SSC Bari

L’intervista a Ayman Achik

Ayman Achik, cosa ha provato sabato pomeriggio?
«Un’emozione incredibile. Vederlo segnare in Serie B, soprattutto dopo tutto questo tempo che ha aspettato, è qualcosa di inspiegabile. Sono veramente contento per lui».

È vero che gli aveva predetto il gol?
«Sì, io me lo sono sentito sabato mattina. Ho finito di allenarmi con il Manfredonia e l’ho chiamato. Gli ho detto: “Isma, oggi sento che farai goal”. Lui stava arrivando al campo a Piacenza e mi fa: “Oggi me lo sento anch’io: entro e segno”. Ce lo siamo sentiti tutti e due insomma (ride, ndr)».

Ha fatto il classico gol alla Achik.
«A livello di tecnica è molto bello, perché non era semplice segnare. Soprattutto in quella categoria non è facile, poi per uno come lui che non ci ha mai giocato. Però, ripeto, Isma è veramente un ragazzo straordinario. Non mi meraviglio che sia arrivato questo goal. Anzi, sono certo che ne arriveranno altri, perché è veramente un giocatore forte forte. Lui lo sa, conosce le sue caratteristiche e sa di essere forte».

Che rapporto c’è tra di voi?
«Io e Isma abbiamo un rapporto veramente bellissimo. Siamo cugini, ma siamo come fratelli. Ci sentiamo ogni giorno, parliamo ogni giorno di tante cose. Siamo veramente tanto legati l’uno all’altro».

Immagino vi siate sentite in questi giorni. Come sta Ismail?
«È contentissimo, lui dopo il goal era subito felice. Soprattutto perché il Bari è riuscito a pareggiare, sebbene meritassero la vittoria. Però è sempre una bella emozione segnare, poi meglio pareggiare che perdere».

Fratelli Achik

Da quando Achik è a Bari, lei lo vede cresciuto?
«Sì, lo vedo cresciuto molto, soprattutto sull’aspetto mentale. Il trovarsi in un bel gruppo è fondamentale, con gente che veramente ne capisce di calcio. Lui è un ragazzo con la testa giusta, serio, educato, gentile. Si trova in un ambiente dove ogni giorno cerca di imparare qualcosa di nuovo. Infatti, quando parlo con lui mi dice sempre cosa ha imparato di nuovo, cose che non sapeva precedentemente quando giocava in altre categorie. Giocando con calciatori più grandi, spesso che hanno calcato i campi di Serie A, ogni giorno apprende qualcosa da loro». 

Insomma, Bari è il suo sogno.
«Sì, già da quest’estate ne parlavo insieme a Isma. Lui mi diceva: “Speriamo che mi chiami il Bari in Serie B” e io gli dicevo di non preoccuparsi. Poi fino all’ultimo giorno di mercato lui non ci sperava più, ma gli dicevo di stare tranquillo, perché se il suo destino era di andare a Bari, alla fine sarebbe andato. E infatti l’ultimo giorno di mercato poi si è fatto tutto. Il suo sogno è quello di arrivare in Serie A, questo è sicuro. L’obiettivo che ha è di fare bene a Bari, di fare un buon campionato per dimostrare chi è Ismail Achik. Poi piano piano realizzerà tutti i suoi sogni, è solo questione di tempo e lavoro.»

Achik
Copyright: SSC Bari

I suoi genitori come stanno?
«Anche loro sono contentissimi. C’è pure un bel rapporto con loro. Infatti, suo padre è legato molto a lui, lo chiama sempre. È una brava persona anche lui, senza di lui Ismail non sarebbe mai arrivato fin qua. È grazie ai nostri genitori se siamo qua, se giochiamo e tutto il resto. Dobbiamo dare tutto il merito a loro, ci hanno sopportato e ci hanno accompagnato finora in ogni partita. Poi zio Hajjaj è molto legato a Isma. Non si perdeva mai una sua partita. Ismail giocava e lo zio veniva sempre dalla Calabria a vederlo. L’anno scorso c’è sempre stato ad ogni gara casalinga del Cerignola».

Qual è l’augurio di suo cugino Ayman?
«Io sono sempre stato legato a Isma, anche adesso che siamo lontani. Quando c’è un giorno libero per la squadra ci vediamo sempre, perché tra di noi c’è un rapporto che non è neanche un’amicizia, è più una fratellanza. Siamo cugini, ma in realtà siamo proprio come due fratelli. E per questo gli auguro di entrare sempre così e di fare bene. Arriveranno altri gol, ma l’importante è soprattutto aiutare la squadra. E gli auguro sempre di andare avanti, di allenarsi bene, di continuare su questa strada, perché penso che Isma sia sulla strada giusta».

 

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By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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