Au revoir Menez

Il FOCUS su Menez

Era arrivato in estate per essere l’uomo in più di questo Bari, tuttavia ciò che ha riservato il destino a Jeremy Menez è l’ennesima pugnalata a una carriera fin troppo sfortunata. Complice la rottura del crociato alla prima giornata di campionato contro il Palermo, il francese non ha mai inciso fin in fondo. I continui problemi al ginocchio che lo hanno tormentato per tutta la stagione corrente, uniti di conseguenza a una forma fisica mai al meglio, lo hanno pesantemente penalizzato. Cosi, dopo appena dieci presenze in stagione, il Bari ha trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto che legava il fantasista francese ai biancorossi.

Menez
Copyright: SSC Bari

Menez e la sua annata storta

Dopo la delusione cocente della finale playoff persa, la dirigenza biancorossa aveva bisogno di un colpo di mercato che entusiasmasse la piazza. Dalla Reggina appena fallita, arrivò così Jeremy Menez. Con quell’aria da fantasista vecchio stampo, il francese, reduce da 5 gol e 3 assist nell’annata precedente, era pronto a prendersi il Bari sulle spalle, tant’è che il presidente De Laurentiis in ritiro lo aveva definito una star: «Ritengo Menez una star della B, è ancora in grandissima forma e ha giocato un bellissimo campionato l’anno scorso».

Che la sua avventura non sarebbe stata tutta rose e fiori lo si intuì proprio da quei giorni a Roccaraso, con Menez quasi sempre fermo un problema alla schiena. L’impensabile però arrivò il 18 agosto contro il Palermo,  prima giornata di Serie B, con l’ex Roma che si ruppe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro in uno scontro di gioco, restando stoicamente in campo fino al triplice fischio con la squadra ridotta già in 9 uomini.

In pochi mesi Menez è tornato ad allenarsi con i compagni e il 23 dicembre e, a 127 giorni dal  grave infortunio, ha rivisto il terreno di gioco nella gara interna contro il Cosenza. Lo stesso Pasquale Marino si mostrò entusiasta per il suo ritorno in campo, sintomo di come tutto l’ambiente biancorosso avesse altissime aspettative su di lui e non vedesse l’ora di riaverlo a pieno regime. Tre giorni dopo, nel match di Santo Stefano contro la Sampdoria, il transalpino entrò in campo al 65′ al posti di Nasti. In quella mezz’ora scarsa Houdini servì un assist stellare per la rete del provvisorio vantaggio di Sibilli, ma nei minuti di recupero, in maniera molto ingenua, fu espulso per proteste dopo aver applaudito il direttore di gara. Genio e sregolatezza.

Menez
Copyright: SSC Bari

I numeri del francese

Dopo l’assenza per squalifica nel match contro la Ternana, il francese ha collezionato 316′ in 7 presenze, di cui quattro da titolare: le uniche della sua stagione. Nelle ultime tre gare, Menez è rimasto a guardare i suoi compagni dagli spalti. Prima contro lo Spezia, poi successivamente contro il Venezia e la Sampdoria.

L’ex Reggina, nelle ultime uscite, è parso un giocatore assai in affanno e provato dai problemi al ginocchio. Va detto che contro il Catanzaro ha giocato solo grazie a delle punture utili a lenire il dolore. Le continue noie fisiche che lo hanno perseguitato non gli hanno dato la possibilità di contribuire alla causa biancorossa, da qui la società ha optato per la risoluzione del suo contratto. Questa scelta permetterà di dar maggior spazio ad un’altra figura misteriosa di questa stagione:  Mattia Aramu.

Traendo le dovute conclusioni, l’esperienza di Menez a Bari è stata negativa. Sia Marino che Iachini hanno provato a ricavare il meglio dal suo talento, schierandolo in varie posizioni del campo, con il numero sette biancorosso frenato e incapace di ricambiare tali apprezzamenti. L’ex Milan e PSG ha agito sia da esterno di un attacco a tre, da seconda punta e, nella sfida di Catanzaro, si è mosso anche da punta pura.

Arrivato con alte aspettative, la sua avventura si è chiusa nel modo più triste possibile. Con il rimpianto di ciò che sarebbe potuto essere, è stato un piacere Monsieur Jeremy. Au revoir.

 

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By Domenico Farella

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