Senza ombra di dubbio, quello a cui stiamo assistendo è il punto più basso del rapporto tra la SSC (così chiamata ieri dagli ultras) e la frangia più calda del tifo organizzato. La contestazione nel pre Bari–Modena, con i primi 15 minuti della gara privi dello spicchio centrale della Curva Nord e lo striscione «SSC: vi meritereste questo», rappresenta probabilmente un punto di non ritorno.
Certo, negli anni c’erano stati già diversi dissapori. Come non ricordare del resto nel settembre 2021 l’eloquente striscione «De Laurentiis: tempo scaduto». La promozione in B e la quasi promozione in A hanno poi congelato le forme di protesta, sebbene più e più volte dagli spalti del San Nicola si era arrivati a sentire il coro «Noi non siamo napoletani», oppure «Noi vogliamo un presidente che ci porta in Serie A». Mai, però, si era arrivati ad una contestazione plateale all’interno del San Nicola.
La rottura (e la contestazione) tra gli Ultras e la SSC
Da quell’11 giugno, però, qualcosa si è rotto. La rete di Pavoletti al 94′ di quel tragico Bari-Cagliari ha smosso gli animi, (ri)creato subbuglio e fatto riemergere tutta l’agonia di un passato fatto di delusioni e tradimenti sportivi. Ci si aspettava probabilmente un calciomercato fatto di grandi firme, di azione immediata (e non di riposo e vacanza). Si sperava – e pretendeva da una società dal pugno duro come quella dei De Laurentiis – di non vedere scappare ad uno ad uno i vari ragazzi che avevano lottato per quella A sfumata all’ultimo secondo, semplicemente perché avevano ambizioni legittime (?) di massima serie.
Le stesse ambizioni, però, di una piazza che ha portato nei playoff oltre 110.000 spettatori tra semifinale e finale, con un pubblico e uno spettacolo invidiato in tutta Italia, spesso messo in bella mostra dai più per richiamare all’attenzione mediatica ciò che questa città offre. Un popolo che riempie domenica dopo domenica i settori ospiti da Nord a Sud Italia, malgrado i prezzi esorbitanti che si devono sorbire famiglie intere per pagarsi le trasferte e i biglietti degli impianti sportivi.
Una tifoseria che già quest’anno a più riprese aveva manifestato il proprio malcontento. Il primo segnale nella gara col Cittadella, quando gli ultras esposero lo striscione «Prestiti da elemosinare, niente acquisti di proprietà. Non scherzate con la nostra fedeltà». Il secondo, poco tempo fa. Nel pre Bari-Como il pubblico applaudì sonoramente gli ultras quando esposero il proprio pensiero con un altro striscione, che recitava «Amiamo la nostra maglia sudata, pretendiamo programmazione e una società innamorata». Per non parlare, poi, dei tantissimi cori «Meritiamo di più» che piovono ormai domenica dopo domenica.
In tutti i casi sotto gli occhi del presidentissimo Luigi De Laurentiis, che allora come ieri ha assistito alla sua creatura incapace ormai di vincere e all’ottavo (!) pareggio in campionato, con un +4 dalla zona playout. E ieri ha assistito alla contestazione dei suoi tifosi, a 15 minuti di assoluto silenzio e uno spettacolo tetro e cupo, favorito dal temporale che si abbatteva sull’Astronave.
È esplosa non solo la contestazione
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato allora l’avvicendamento tra Marino e Mignani, giudicato sicuramente l’ultimo dei colpevoli di questa situazione. Nulla contro il tecnico siciliano, nulla contro i ragazzi, ma si è ritenuta non più sostenibile la mancanza di progettualità che accompagna da tempo il Bari. Non per altro nello striscione si fa riferimento solo e soltanto alla “SSC“, minimo comune denominatore che accompagna la casa madre Napoli alla piccola, piccolissima, Bari.
E i dissapori sono stati alimentati anche dalle numerose bombe carte fatte esplodere dalla Curva Nord. Un gesto – che segue la contestazione iniziale – forse evitabile, soprattutto considerato che almeno una è piovuta nel settore inferiore vicino a famiglie con bambini piccoli al fianco. Pioveranno di conseguenza multe salate in questa settimana per la SSC.
Il clima, insomma, non è dei migliori, a prescindere dalla contestazione di ieri. Basti pensare che l’anno scorso alla quinta casalinga, in un Bari-Ternana in serale, c’erano ben 38.800 spettatori, contro gli attuali 15.176 baresi sugli spalti. Meno della metà. Un dato poco vicino ai 16.377 spettatori di Bari-Como, per un’emorragia di tifo ormai senza freni. Se si sommano, poi, i numeri dei 5 incontri stagionali casalinghi, non si arriva neanche alle 100.000 unità, ampiamente sorpassati lo stesso anno.
Numeri, dunque, che per una piazza come Bari sono davvero magri. L’ultima parola, allora, al presidente De Laurentiis, se vorrà farlo.
Contestazione in Curva Nord quest’oggi. Spalti vuoti e uno striscione chiarissimo#BariModena pic.twitter.com/AlPFpWwKa3
— PianetaBari (@PianetaBari) October 21, 2023