Il destino del Bari si giocherà ai playout, così come avvenne 20 anni fa. Era il 2004, la prima volta che fu istituito lo spareggio post season. I biancorossi affrontarono il Venezia di Gregucci, in una gara da dentro o fuori che alla fine sorrise ai lagunari. Non bastò la vittoria per 1-0 al San Nicola nella gara d’andata, rete firmata da Bruno, con il Venezia che nella gara di ritorno al Penzo vinse e mantenne la categoria. Il Bari così retrocesse, ma solo il fallimento del Napoli evitò questo dolorosissimo scotto.
Per rivivere quei giorni e commentare le ore che separano Maita e soci dalla gara contro la Ternana, è intervenuto ai nostri microfoni proprio il protagonista di quei 180′: Salvatore Bruno, ex attaccante del Bari schierato da titolare in entrambe le uscite.
L’intervista a Bruno
Che sensazioni avverte rispetto a questo playout tra Bari e Ternana?
«La mia impressione è che il Bari in questo momento stia bene, con buone gare nell’ultimo periodo. Sono rimasto molto legato alla città e auguro alla squadra di poter portare a termine questa salvezza. Incontrano una Ternana agguerrita e in forma, che come il Bari nell’ultimo periodo ha ottenuto buoni risultati. Sulla carta però il Bari è nettamente più forte, anche se sarà diverso dal playout che giocammo nel 2004».
Anche questo Bari, come il suo del 2004, è piombato ai playout sebbene una rosa di alto valore.
«Faccio sempre fatica a ricordare quell’anno a Bari, ho quasi voluto rimuovere il ricordo di quella retrocessione. Fortunatamente siamo stati poi ripescati, ma il dolore resta. Era una squadra molto forte, composta da grandi giocatori, in un calcio di tutt’altro livello. Io arrivai a fine gennaio sotto richiesta di Pillon, sebbene la squadra fosse terzultima. Venni con un entusiasmo pazzesco, vista l’importanza della piazza che mi sentivo addosso. Feci buone partite, anche segnando. Ricordo un giorno un confronto con Matarrese, che mi disse che da Bari non mi sarei più mosso. Io gli risposi che sarei rimasto anche a vita. Poi dopo è successo quel che è successo».
Cosa non ha funzionato quest’anno al Bari?
«Il Bari ha sfiorato per pochi minuti la A, è di conseguenza normale che al primo risultato negativo la squadra si butti giù di morale. A livello individuale il Bari è molto superiore a tantissime squadre di Serie B. Sono annate che nascono male, ma la squadra è forte e può dimostrarlo in queste due gare».
Quanti rimpianti Bruno si porta dietro pensando ai playout del 2004?
«La gara d’andata sicuramente, dove segnai il gol vittoria. Dovevamo fare più gol, dominammo. Poi a Venezia al ritorno ricordo un arbitraggio un po’ così. È stato un giorno brutto per tutti, ricordo le lacrime. Come detto sarei anche dovuto restare l’anno seguente, a livello personale ci rimasi malissimo, perché avevo trovato la mia piazza. Fu un giorno bruttissimo, poi l’indomani mi sposai, per cui mi ha anche rovinato il matrimonio (ride, ndr)».
Quanto conta fare risultato già giovedì?
«Sarebbe fondamentale. È normale che bisogna vincere, provando a farlo con un risultato netto. Farlo con convizione, dare l’impressione di esserci, in modo tale da andare a Terni con un risultato positivo e giocarsela».
Il Bari però segna poco. Come si vince un playout con un attacco poco incisivo?
«Essendo stato collaboratore di Bianco a Modena, abbiamo avuto lo stesso problema. Penso che comunque queste siano partite a sé, sebbene sia chiaro che durante l’anno il Bari abbia fatto fatica a segnare. I giocatori metteranno qualcosa in più. Poi in questo momento Nasti mi sembra in forma, c’è Puscas che è un buonissimo attaccante».
Quanto peserebbe per Bari una nuova retrocessione?
«Tantissimo, perché il Bari viene da un percorso fantastico. La retrocessione sarebbe brutta per tutti: tifosi, società e giocatori. Non se lo merita questa realtà. Mi dispiace anche per Polito, un mio amico. Ha fatto un buon lavoro in questi anni, so l’anima che ci mette nel fare le cose. Dispiace per come è andata, ma spero che adesso la squadra si possa salvare».
Quanto influirà la paura di retrocedere in queste gare?
«Sicuramente la paura c’è, inutile prendersi in giro. Deve essere una tensione positiva, che porti a concentrarsi in campo. La rosa del Bari è però più matura e esperta rispetto a quella della Ternana, per cui anche con l’aiuto dei tifosi la squadra potrà dare tutto in campo».
Che peso potrà avere il pubblico barese?
«Mi vengono già i brividi. Conosco la piazza e in questi appuntamenti la gente di Bari non sbaglia mai. Si è visto l’anno scorso, anche in questa stagione nei momenti difficili. Saranno il dodicesimo uomo in campo».
Chi è il favorito per Bruno?
«Ho giocato contro tutte e due. Non diciamo nulla, ma sapete tutti per chi tiferò (ride, ndr). A Bari ci ho giocato, ho lasciato il cuore e mi auguro che la squadra si possa salvare».