Paparesta: “La società non parla più, non è il ritiro a Altamura che può salvare il Bari. Aurelio ha sfasciato il progetto del figlio, retrocessione un delirio”

Le parole di Paparesta

Gianluca Paparesta, ex presidente del Bari e attualmente opinionista di Sportitalia, ha parlato del momento dei biancorossi. Dure le invettive dell’ex fischietto internazionale, in capo al Bari dal 2014 al 2016.

Le parole di Paparesta

«È una situazione surreale, creata in questi 10 mesi, dove si è passati dall’entusiasmo per la promozione a questa delusione, ingigantita da una situazione societaria che ha smembrato la squadra, con giocatori rimpiazzati da altri che si sono dimostrati assolutamente non all’altezza. Ora bisogna stigmatizzare tutti gli episodi di violenza, la tifoseria di Bari è passionale e non violenta, purtroppo esasperata da una situazione che non si riesce a comprendere» spiega Paparesta.

L’ex presidente prosegue: «Si è fatto un ritiro con giocatori che dovevano andar via, senza neanche un amichevole perché non si sapeva cosa dovesse succedere. È stato confermato tra i dubbi Mignani. Poi si è deciso di cambiare, sebbene la squadra non perdesse ma inanellava solo pareggi. Si è pensato di chiamare un tecnico che non allenava da diversi anni come Marino, a cui non è riuscito il miracolo. A quel punto – prosegue Paparesta – viene chiamato Iachini, un tecnico che ha vinto tante la volta la B perché in quel momento Luigi De Laurentiis puntava a vincere i playoff, investendo anche in maniera considerevole. Quello stesso giorno Aurelio fa delle dichiarazioni in cui definisce il Bari la seconda squadra del Napoli. Questo ha sfasciato completamente il progetto del figlio».

Paparesta conclude: «La situazione si aggrava nel tempo. I giocatori vanno al direttore sportivo dopo una serie di sconfitte e chiedono di mandare via Iachini, per autogestirci con l’allenatore della Primavera nelle partite decisive. E in tutto questo la società non parla più. Pensavo che dopo Cosenza il presidente dovesse scendere negli spogliatoi e fare il delirio, rianimando una squadra morta, invece non è successo nulla al netto di quel ritiro ad Altamura. Non è questo che può salvare la squadra. La situazione è gravissima, col Cittadella dovevi andare col sangue agli occhi invece nulla, si sono contentanti di un pareggio che non serve a nulla. Pensare di retrocedere sarebbe un delirio, ora deve vincere assolutamente col Brescia, non si può aspettare passivamente venerdì e vedere ciò che succede».

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By Redazione PianetaBari

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