A decidere la partita contro il Mantova è stato un gol del nuovo arrivo Giulio Maggiore, che al Martelli ha dimostrato di poter dare qualità e intelligenza tattica alla causa del Bari (Clicca qui per leggere la nostra analisi del match). Per parlare del centrocampista, e della stagione dei biancorossi, i colleghi di Passione Bari – Radio Selene hanno intervistato Pasquale Marino, che ha allenato il ragazzo in quel di La Spezia.

Le parole di Marino
Queste le parole del tecnico su Maggiore: «Con me ha fatto veramente bene, lui è partito un po’ in ritardo perché aveva richieste in A e lo Spezia aveva preso altri giocatori nel suo ruolo. A me piace, è un giocatore completo, che ha tutto, in un centrocampo a tre può fare la mezzala sia a destra che a sinistra, ha tempi di inserimento e arriva facilmente al tiro. Ha tanta cattiveria, anche se non è grosso ne esce bene nei contrasti».
Marino ha proseguito: «I tanti pareggi che hanno rallentato la corsa alle prime posizioni sono stati più vicini alle vittorie, è mancata un po’ di fortuna. C’è un organico importante, il Bari può migliorare anche la sua posizione, ho pochi dubbi sul fatto che farà i playoff. Nelle ultime partite la squadra sta crescendo, c’è una buona difesa, fra le migliori del campionato e anche questo dato di fatto va analizzato bene. Ora entreranno in sintonia i nuovi arrivati, come Pereiro e Bonfanti, che sono elementi di qualità».
Il tecnico è tornato sull’esperienza biancorossa: «La squadra aveva espresso anche un discreto calcio. Prima dell’esonero ci siamo presentati a Palermo con quattro titolari fuori, questo ci ha penalizzato. La mia esperienza con De Laurentiis è stata ottima, aveva rispetto per tutti, a partire dai magazzinieri. Mi ha dimostrato una grandissima umanità e la voglia di fare bene al Bari, quando andavamo male era il primo a rammaricarsi».
Ancora sul tema: «C’è stato il black-out con la Reggiana, una delle gare più brutte della gestione, ma se uno guarda cosa è successo direi che io e il mio staff abbiamo lasciato una squadra che non era in lotta per i playout. Il rammarico? Lo dico sinceramente, pensavo che la contestazione si riferisse solo alla società e non alla parte tecnica, invece ho visto che l’ambiente era contro entrambi. È difficile rifiutare Bari ma, se l’avessi saputo, prima per non mettere in difficoltà Polito non avrei accettato».
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