Lops a PianetaBari: “In futuro mi vedo col Bari in A. Avrei voluto dare una mano, l’anno prossimo mi giocherò le mie carte”. VIDEO

L'intervista a Francesco Lops

Francesco Lops è il calciatore più talentoso prodotto del settore giovanile del Bari. Il centrocampista classe 2005 di Corato ha fatto tutta la gavetta nel settore giovanile biancorosso, spesso con la fascia di capitano al braccio. Di lui si parla da sempre un gran bene, tanto da essere stato il primo dei suoi coetanei ad esordire in prima squadra nel ko col Parma in Coppa Italia. Quest’anno sei mesi in Primavera 2, vissuti da assoluto protagonista. Lops da gennaio gioca proficuamente in prestito nella Cavese, nel Girone G di Serie D, con cui ha vinto nelle scorse settimane il campionato. Lops è intervenuto ai nostri microfoni ieri sera durante la trasmissione di PianetaBari su Twitch condotta da Claudio MeleGiovanni Fasano. Qui la puntata precedente con Nicola Daddario.

Lops Primavera
Copyright: SSC Bari

L’intervista a Lops

Come è andata alla Cavese?
«Volevo fortemente fare questa esperienza tra i grandi, fortunatamente ho potuto anticipare di qualche mese questa scelta. All’inizio è stata dura, ho lasciato per la prima volta amici e famiglia. Anche a livello scolastico ho avuto qualche difficoltà, dovendo cambiare scuola. Però ho trovato dei compagni eccezionali, che mi hanno accolto benissimo. Mi sono integrato alla grande, segnando anche il gol vittoria contro il Gladiator. Un’emozione incredibile, davanti a oltre 4.000 tifosi sugli spalti. Sono felicissimo di questa scelta».

Sei soddisfatto del minutaggio avuto?
«Assolutamente sì. Nel mio ruolo ci sono giocatori forti, che l’anno scorso erano in C. Ho trovato e sto trovando il mio spazio, per cui non mi posso lamentare».

Dove pensi di esprimerti al meglio?
«Da mezzala. Mi piace stare vicino alla porta, per poter segnare. Io mi adatto, anche da play o da trequartista».

Dove pensi di essere migliorato?
«Giorno dopo giorno sto migliorando. Facendo questo salto ho trovato più cattiveria in campo, meno tempo per pensare. In Primavera avevi più tempo, qui ti pressano subito. C’è più fisicità».

Che prospettive hai adesso?
«Io sono del Bari. Il 30 giugno tornerò a casa e l’anno prossimo mi giocherò assolutamente le mie carte, fin dal ritiro se verrò convocato. Poi vedremo quel che sarà. In ogni caso a Cava sono stato molto bene, è una piazza importante con tifosi caldissimi. Chissà che non ritorni l’anno prossimo in Serie C».

Cosa hai imparato dal ritiro estivo col Bari?
«Dopo il ritiro mi sono sempre allenato con la prima squadra. Ero considerato, poi pian piano sono tornato in Primavera. Ho anche esordito col Parma, poi chiaramente speravo di rimanere con loro».

Lops
Copyright: SSC Bari

Che emozione è stata l’esordio col Parma?
«Fu la prima convocazione dopo il ritiro. Feci bene quelle settimane, penso è stato un premio che mi ha dato Mignani. L’esordio è stato incredibile, poi al San Nicola. Io ho sempre seguito il Bari, sono tifoso ed è stato bellissimo, davanti ai miei genitori e 17.000 spettatori. Per ora è stata la cosa più bella della mia vita».

Come vedi il Bari in questo momento?
«È una situazione particolare. Ci vuole quella scintilla che faccia ritornare entusiasmo nella squadra. Di mister Giampaolo, avendolo avuto due anni, posso dire soltanto che è un bravo allenatore oltre a essere una grande persona».

In estate avevi percepito che qualcosa non potesse funzionare?
«Noi ci allenavamo bene, con una squadra forte. Col Palermo pareggiammo, vincemmo a Cremona. Stavamo bene mentalmente, anche col Cittadella stavamo vincendo fino al novantesimo. Poi non so cosa sia successo, sicuramente anche un po’ di sfortuna. Mignani credeva in me, mi consigliava e sgridava. È stato un grande allenatore che mi ha insegnato tanto. Poi la società ha deciso di esonerarlo».

Lops a chi si ispira?
«A Bellingham. Penso che lui ha il mio stesso ruolo, trequartista/mezzala. Un giocatore che vede la porta e segna».

Il tuo segreto sono i rigori?
«Ne segnai uno a Andria con la Cavese. Diciamo che li so tirare, preferisco tirarli di precisione che di potenza. Li alleno, ad esempio a Bari li provavo in rifinitura».

Credi di poter emergere?
«Io ce la metto tutta, diventare calciatore è il mio sogno. Mentalmente sto bene, mi alleno duramente. Tutti dicono che ‘Lops ha la testa’, la mentalità mi fa andare avanti».

Dei tuoi ex compagni chi può fare una bella carriera?
«Sono tutti forti, ognuno sta giocando nella propria squadra. Colangiuli sta facendo bene e ha fatto l’esordio, è forte. Giocavamo bene insieme, ci facevamo assist a vicenda. Cito anche Lambiase che sta a Campobasso o Daddario a Gravina».

Ti sarebbe piaciuto dare una mano in questo momento al Bari?
«Tantissimo. Sono tifoso e sono di proprietà del Bari, deve rimanere in B. Avrei lottato per aiutare la squadra a salvarsi. Auguro a tutti di farcela, soprattutto al mio ex mister Giampaolo».

Dove ti vedi tra 10 anni?
«Nel Bari. Sperando di arrivare in Serie A. L’anno scorso non siamo riusciti a farcela per due minuti, ma ce la faremo».

Clicca qui per guardare la video-intervista a Lops.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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