Nicola Daddario è un centrocampista classe 2004, reduce da tutta la gavetta nel settore giovanile del Bari. Il ragazzo cresciuto nella Pro Calcio Bari oggi gioca proficuamente in prestito nel Gravina, nel Girone H di Serie D. Daddario è intervenuto ai nostri microfoni ieri sera durante la trasmissione di PianetaBari su Twitch condotta da Claudio Mele e Giovanni Fasano. Qui la puntata precedente con Giuseppe Venanzio.
L’intervista a Daddario
Cosa non sta funzionando quest’anno al Bari?
«La stagione è difficile, ora deve uscire il gruppo. Bisogna fare le prestazioni che tutti i tifosi richiedono. L’anno scorso ho vissuto un ambiente fantastico, con la città che spingeva con un entusiasmo diverso. Ora bisogna ricompattarci, non è detta l’ultima parola».
Che anni sono stati per te in prima squadra?
«Sono stato aggregato sia l’anno della promozione in C che l’anno scorso in Serie B. È il sogno di ogni calciatore vivere quei momenti, soprattutto per un ragazzo di Bari. Indossare la maglia biancorossa per me è stato qualcosa di incredibile, soprattuto in quel momento con la A che si avvicinava. Si respirava un clima fantastico. Speravo di esordire l’anno di C, ci credevo tanto. Ma dovrò lavorare per ricostruirmi l’occasione».
Ti aspettavi l’esordio di Colangiuli?
«L’anno scorso eravamo un gruppo molto unito e coeso. Tutti ci impegnavamo al 100%, quindi mi aspettavo da chiunque l’esordio. Davide viene da una stagione ottima con la Primavera, se lo merita, è un ragazzo straordinario. Lui è un trequartista, ha i suoi colpi di genio. Tecnicamente è molto forte, ha le imbucate, un buon dribbling. Siamo tutti contenti per quello che sta facendo, spero che continui così per tutta la carriera».
Che anno sta vivendo Daddario a Gravina?
«Essendo stato con i grandi a Bari rispetto alla Primavera, avevo già capito che fosse un altro sport. Quest’anno lo sto vivendo da protagonista. All’inizio è stata dura, ma pian piano con i compagni mi sono legato molto. Adesso sono molto più tranquillo, mi sto trovando bene a Gravina. Per me a questi livelli conta tantissimo l’aspetto mentale. A livello fisico ti alleni sempre, ma a livello mentale devi essere preparato e tenere botta a tutto».
Come si passa da essere il capitano ad essere il più piccolo nello spogliatoio?
«Ringrazio il direttore e il mister per avermi dato fiducia nell’essere stato il capitano. Dovevo dare l’esempio nello spogliatoio, negli allenamenti e fuori dal campo. Questo passaggio l’ho vissuto meglio, sapevo già certe dinamiche. So come comportarmi, prendo spunto da capitan Chiaradia».
Dove si sente più cresciuto Daddario?
«Come uomo sono cresciuto tanto. Sono migliorato tanto a livello mentale, penso al pressing dei social media e dei tifosi. Penso invece che a livello tecnico e fisico più vai avanti con gli anni più si migliora».
Che caratteristiche hai?
«Mi ispiro a Kroos. Preferisco giocare da play, essendo un giocatore più da palleggio e con una buona visione di gioco, ma posso giocare anche come mezz’ala. Do sempre il 100% in allenamento, ringrazio il mister Catalano per la fiducia che mi sta dando».
Come hai vissuto la finale playoff in Primavera persa?
«È stato un anno magnifico, il nostro obiettivo era arrivare in finale playoff. Perdere la finale è stata dura, ma il calcio è così e va accettato».
Ti aspetti l’esordio di Dachille?
«Dodo come Davide è un ragazzo meraviglioso, se lo meriterebbe. Sarei davvero contento».
Lops può avere una bella carriera?
«Certo. Francesco è stato quasi come un fratello, ci stimiamo tanto a vicenda. Sono contento che ha vinto a Cava e come per gli altri spero di vederlo nel Bari o a livelli ancora più alti».
Qual è il sogno di Daddario?
«Il mio sogno fin da piccolo è indossare quei colori, sebbene l’abbia fatto fin da piccolo nelle giovanili. Fare l’esordio al San Nicola sarebbe un sogno».
Ti senti pronto per uno step successivo di carriera?
«Spero di fare il salto tra i pro il prima possibile. La D è tosta, ma ambisco ad altro. Vorrei entrare il prima possibile tra i pro e meritare il rinnovo con il Bari».