Cheddira può davvero restare? Il punto

Il punto sul futuro di Cheddira

Perso Caprile, passato a titolo definitivo al Napoli e poi girato in prestito all’Empoli, le attenzioni del calciomercato in uscita in casa Bari sono tutte sulle spalle di Walid Cheddira. Partiamo da un assunto, le parole di Luigi De Laurentiis nella conferenza stampa che ha aperto la stagione: “Sono due star, hanno desiderio di giocare in un’altra serie. Non posso bloccarli, sono felice per loro. Dalla loro cessione entreranno ulteriori soldi nel nostro budget”. Dello stesso avviso è stato mister Mignani a Roccaraso: “Il presidente ha parlato chiaro, se i giocatori hanno la possibilità di salire di categoria bisogna farlo. non è giusto tarpare le ali a chi ha prospettive”.

Il futuro di Cheddira

Delle dichiarazioni forti, che evidenziano la (naturale) ambizione di entrambi gli atleti di misurarsi in una categoria superiore. Certo è, e di questo si può starne certi, che mai Cheddira, né Caprile abbiano chiesto la cessione. Il concetto è semplice: se arriveranno progetti serissimi, importanti, che permettano di compiere uno step di crescita più alto e valorizzino tutte le parti in causa, allora ci sarà la separazione, a fronte di un’offerta economicamente congrua per le casse di via Torrebella.

Così è stato per il portiere veronese, come del resto ha dichiarato il suo agente Graziano Battistini ieri sera ai microfoni di Passione Bari Radio Selene. Nessuno, pertanto, ha mai puntato i piedi o manifestato disagio. Cheddira, poi, si è fatto le due settimane di ritiro sempre col sorriso tra le labbra, dispensando autografi e foto ai tanti supporter giunti in quel di Roccaraso. Chi c’era in questi giorni può testimoniarlo.

Fatta questa premessa, è chiaro che la sua volontà è quella di confrontarsi con una categoria superiore, che gli permetta di giocare con continuità per non perdere la nazionale (a gennaio incomincia la Coppa d’Africa). Ad oggi sono stati diversi i sondaggi, sia dall’Italia (Empoli, Genoa, Cagliari, Torino) e anche dall’estero tra Bundesliga e Liga, ma nessuno, e ripetiamo nessuno, ha finora approfondito i discorsi col Bari, portando una proposta concreta. Stante così la situazione, è altrettanto lampante che l’ex Mantova non possa partire.

Cheddira e la possibilità di restare a Bari

Se fino al 1 settembre, allora, non ci saranno offerte soddisfacenti che collimino con le volontà di entrambe le parti in causa, Cheddira resterà a Bari, senza musi lunghi o mal di pancia. Polito andrebbe di corsa a rinnovargli e adeguargli economicamente il contratto (ad oggi con cifre molto basse e difformi al valore dell’attaccante) e Mignani si ritroverebbe così probabilmente il miglior acquisto che si potesse immaginare, un attaccante capace di segnare 10 gol in 13 gare del girone d’andata e per cui a gennaio il valore di mercato era stimato in 10 milioni, oltre che stabilmente nel giro della nazionale marocchina e con ampi margini di crescita.

Quante percentuali dare a questo scenario? Poche, pochissime. Inutile alimentare false aspettative o creare illusioni: ad oggi dovrebbe succedere qualcosa di clamoroso per vedere Cheddira ancora a Bari nella prossima stagione. Le ragioni sono diverse e le abbiamo provate a spiegare qualche riga sopra, ma è da sottolineare come da una sua cessione verrebbero ricavati almeno 3 milioni (c’è un 50% da dare al Parma) che permetterebbero di muoversi con più libertà sul mercato. Del resto, il suo sostituto è stato individuato: Davide Diaw del Monza, con cui c’è già un accordo di massimo per portarlo in Puglia una volta che il marocchino sarà stato ceduto.

Il motivo che sta portando a questa fase senza sbocchi può essere ricondotto al fatto che, a differenza di Caprile, il Napoli non sembra troppo interessato al suo cartellino. Se per il portiere non c’erano grandi dubbi che il suo futuro sarebbe stato deciso dalla casa madre, per Cheddira potrebbe essere il Bari direttamente a gestire le operazioni e scegliere la soluzione migliore tra quelle che Polito si ritroverà sul tavolo.

Non resta dunque che aspettare l’evolversi della situazione e qualche club che presenti un’offerta concreta. Ogni tifoso biancorosso in cuor suo spera e si augura che questo giorno non arrivi mai, il che significherebbe poter continuare ad assistere al San Nicola alle folate del numero 11. Un desiderio anche di mister Mignani, che non ha mai fatto mistero di ritenere Cheddira il suo uomo migliore e, sicuramente, l’elemento più difficile da sostituire tra tutti i partenti di un Bari che per forza di cose sta subendo un corposo restyling.

Possibile, comunque, che per la gara col Parma di Coppa Italia in programma il 12 agosto Cheddira sia a disposizione. Un incontro mai banale quello con i crociati, aventi il 50% sulla futura rivendita del ragazzo e a cui l’attaccante realizzò una strabiliante tripletta lo scorso gennaio, per quella che Mignani ha definito la migliore partita del suo corso barese. Sarebbe, però, tutto da capire il suo impiego in campo.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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