Bari-Cosenza, l’analisi: il trio di centrocampo inedito e la prestazione di Achik

L’analisi di Bari-Cosenza

Al San Nicola va in scena l’ennesima prestazione scialba del Bari, che non va oltre lo 0-0 contro un Cosenza tutt’altro che irresistibile. Nella prima frazione i biancorossi hanno evidenziato timidi progressi nello sviluppo del gioco, mentre nella ripresa, come avvenuto a La Spezia, la squadra è calata senza trasmettere mai l’impressione di poter vincere la partita. La situazione è ormai definita: dopo la Samp, nei 20 giorni che separeranno il ritorno il campo contro la Ternana, l’obbiettivo della società sarà quello di mettere a disposizione di Marino i rinforzi necessari per rivitalizzare la squadra. Nello specifico, la gara di ieri ha nuovamente rimarcato la necessità di ritoccare un reparto offensivo mai così abulico.

Per analizzare ciò che è avvenuto al San Nicola torna il Bari a Scacchi, la rubrica attraverso cui approfondiamo il match di giornata soffermandoci sui temi che l’hanno contraddistinto. Per Bari-Cosenza abbiamo scelto le buone indicazioni date dal trio di centrocampo Benali-Maita-Edjouma e la prestazione di Ismail Achik.

Edjouma
Copyright: SSC Bari

Il centrocampo del Bari

L’unica nota lieta della partita è stata rappresentata dalle prestazioni del terzetto inedito di centrocampo composto da Benali come vertice basso, Maita da mezzala destra ed Edjouma, alla seconda da titolare in stagione, a sinistra. Sorvolando sul libico, i cui limiti nel ruolo di regista sono ormai noti e spingeranno la società ad intervenire sul mercato, è interessante soffermarsi sulla partita delle due mezzeali.

Maita, dopo un avvio di stagione decisamente sottotono, aveva dato segnali di ripresa nella gara di La Spezia, confermati anche contro il Cosenza. Il centrocampista ex Catanzaro nei suoi momenti migliori garantisce dinamismo e quantità a centrocampo, sia con il pallone che senza, e ieri si sono rivisti un paio di recuperi ed altrettante progressioni degne del Maita autunnale della passata stagione. Che il numero 4 sia ben avviato sul viale della ripresa lo si evince anche dalle giocate che effettua con la palla, ambiziose anche oltre la propria indole. Contro lo Spezia aveva messo Koutsoupias a tu per tu con Zoet con un’imbucata immaginifica dalla trequarti, mentre contro il Cosenza con un filtrante meno lirico ma ugualmente efficace ha liberato Achik al cross da ottima posizione. In generale, sembra che l’aver ritrovato una buona condizione fisica abbia migliorato il gioco di Maita in ogni sua sfaccettatura.

Maita
Copyright: SSC Bari

Merita un approfondimento anche la prestazione di Edjouma, che per la prima volta abbiamo potuto visionare per più di 45 minuti. La prima doverosa considerazione da fare è che rispetto alle prima uscite l’ex Steaua Bucarest è decisamente più coinvolto nel gioco della squadra, sia da un punto di vista emotivo che tecnico. Rispetto a Maita, che agisce in zone di campo intermedie, il suo compito è quello di proiettarsi in avanti il prima possibile per riempire l’area di rigore e supportare gli attaccanti. Sabato sono state diverse le occasioni nelle quali ha attaccato l’area di rigore scegliendo bene il tempo con cui inserirsi e lo spazio da occupare, ma ai compagni è mancata la precisone in rifinitura per premiarlo. Con il pallone resta un giocatore indecifrabile, che alterna buone intuizioni seguite da ottime esecuzioni tecniche a scelte cervellotiche e giocate in cui non sembra avere il controllo del proprio corpo. Nel complesso, è un profilo sul quale continuare a lavorare per sfruttarne il mismatch fisico con gli avversari.

Edjouma Bari
Copyright: SSC Bari

I 70 minuti di Achik

Il calciatore più pericoloso del Bari è stato per distacco Ismail Achik, soprattutto nel primo tempo. L’ex Cerignola, impiegato nominalmente a destra nel tridente fluido completato da Nasti e Sibilli, ha cestinato la più grande occasione avuta dal Bari quando, liberato davanti a Micai da un filtrante del numero 9, ha concluso debolmente. Quell’errore è stato solo la punta dell’iceberg di una gara piena di errori tecnici e teorici che si sono susseguiti per tutti i 70 minuti passati in campo.

Nel primo tempo ha gestito in modo superficiale diverse ripartenze potenzialmente pericolose, optando spesso per soluzioni istintive e mai ragionate. Al momento il suo limite più grande sembra essere proprio quello: giunto al momento della definizione dell’azione, Achik pecca di lucidità e precisione. I numeri della gara di sabato certificano le sue difficoltà: dei 21 passaggi tentati ne ha completati solo 11, mentre dei 15 cross effettuati solo 2 sono arrivati a destinazione. La sua elettricità e la sua vitalità restano risorse fondamentali per questo Bari spuntato, ma contro il Cosenza la sfrontatezza lodata nella uscite precedenti è stata deleteria.

Achik
Copyright: SSC Bari

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By Giovanni Fasano

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