Bari-Cittadella, l’analisi: la posizione di Sibilli, le difficoltà difensive e l’impatto di Coli Saco e degli altri cambi

L'analisi di Bari-Cittadella

Nonostante una buona dose di sofferenza, il Bari di Moreno Longo ha conquistato la seconda vittoria di fila ed ha allungato a dodici la striscia di risultati utili consecutivi. Il successo per 3-2 contro il Cittadella è importante perché oltre a consentire al Bari di confermare la propria posizione in zona playoff può infondere ulteriore fiducia in un gruppo emotivamente ancora traballante. I 90 minuti contro il Cittadella, tra le tante cose che ci hanno detto, hanno confermato anche quest’ultimo aspetto, fortunatamente non in modo esiziale.

Guardando all’evoluzione della partita si può affermare che sia stata l’epitome di questo primo terzo di stagione del Bari. Avvio brillante caratterizzato da un gioco offensivo efficace e produttivo, blackout improvviso che vanifica (almeno parzialmente) le cose buone fatte e finale di gara in trincea. Un rollercoaster di emozioni da cui il Bari, per una volta, ne è uscito vincitore, mostrando anche diverse idee che potrebbero essere confermate nel medio-lungo termine.

Per ripercorrere tutto ciò che è avvenuto in Bari-Cittadella torna il Bari a Scacchi, la rubrica di analisi attraverso cui vivisezioniamo le gare dei biancorossi in ogni loro sfaccettatura. Quella di domenica pomeriggio è stata la gara di Giuseppe Sibilli, determinante nella sua posizione di trequartista, ma è stata anche una partita che ha suggerito quali siano le tipologie di attaccanti che una difesa come quella del Bari soffre maggiormente. Infine, come in diverse delle puntate precedenti, anche Bari-Cittadella ha evidenziato le lacune presenti in questo organico. Clicca qui per rileggere le parole di Simic.

Maiello esultanza
Copyright: SSC Bari

L’analisi di Bari-Cittadella

La posizione di Sibilli

Nella prima frazione a risultare determinante è stata la posizione di Giuseppe Sibilli, confermato nell’undici titolare ma questa volta con funzioni diverse rispetto alla partita di Salerno. All’Arechi, dopo appena 5 minuti di gioco, Longo aveva modificato la sua posizione abbassandolo sulla linea dei centrocampisti, precisamente nel ruolo di mezzala sinistra; mentre contro il Cittadella lo ha utilizzato da trequartista puro.

Heat Map Sibilli vs Salernitana
Heat Map Sibilli vs Cittadella
Il gol di Lasagna nasce da un”imbucata di Maiello che trova Sibilli libero tra le linee. Nessuno dei tre centrocampisti del Cittadella lo prende in consegna, mentre Angeli, il centrale della difesa, è in netto ritardo.

Sin dai primi minuti di gioco i veneti hanno faticato a leggere e ad assorbire la posizione di Sibilli, concedendogli quei metri e quei secondi necessari per ricevere e giocare in verticale. Agendo nel ritaglio di campo tra difesa e centrocampo avversario, Sibilli ha esposto tutte le difficoltà del Cittadella nel far coesistere una fase di non possesso proattiva e coraggiosa con la necessità di preservare le giuste distanze tra i reparti.

Bari-Cittadella
Maiello ha ancora una volta tutto il tempo per liberare Sibilli sulla trequarti.

I centrocampisti si alzavano sui pari ruolo del Bari, ma così facendo liberavano l’imbucata tra le linee per Sibilli, che a sua volta sfruttava il ritardo nelle uscite di uno dei tre centrali (preoccupati dalla presenza di Lasagna e Novakovich) per ricevere. Quelle frazioni di secondo guadagnate, Sibilli le ha sfruttate alla perfezione, esibendosi in una prova brillante sia nella qualità delle scelte fatte che nella velocità d’esecuzione. I numeri raccolti nella sua ora in campo sono emblematici: 1 gol, 1 assist, 1 rigore procurato, 2 tiri in porta, 3 passaggi chiave ed anche una buona percentuale di duelli vinti.

Bari-Cittadella
Velocità d’esecuzione: senza neanche controllare il pallone Sibilli verticalizza per Novakovich.

Le difficoltà difensive

Nonostante il 3-0 maturato, nel primo tempo il Bari non ha disputato una buona gara difensivamente. Anzi, sono state diverse le potenziali occasioni nelle quali il Cittadella con maggiore precisione avrebbe potuto creare seri pericoli. Queste difficoltà vanno però contestualizzate, ed hanno una motivazione precisa. Nella fase di possesso il Bari coinvolge tanti uomini, compresi i due terzi di difesa, che spesso si sganciano ben oltre la linea di metà campo per favorire l’isolamento dell’esterno contro il diretto marcatore. Questo atteggiamento però, in caso di palla persa e di marcature preventive non fatte nel modo corretto, può favorire le transizioni degli avversari.

Bari-Cittadella
Dopo aver partecipato attivamente allo sviluppo dell’azione, Mantovani rientra lentamente verso la propria posizione. Nel frattempo Oliveri perde palla in una zona di campo pericolosa.
Bari-Cittadella
Masciangelo prova a servire subito Pandolfi, ma la verticalizzazione è fuori misura e viene intercettata da Simic. Rabbi invece, sfruttando il buco creato da Mantovani, se fosse stato servito avrebbe tutto lo spazio e il tempo per condurre verso Radunovic.

In più, la mobilità dell’attacco del Cittadella, soprattutto nella fase centrale del primo tempo, ha disorientato i difensori biancorossi, in particolare Simic e Pucino che non sempre sono riusciti a seguire i propri riferimenti. Nulla di sorprendente: Pandolfi e Rabbi sono calciatori le cui caratteristiche si incastrano male con quelle di un centrale strutturato e un po’ macchinoso come Simic, o magari con un difensore come Pucino che non può prodursi costantemente in allunghi o accelerazioni per seguire il proprio uomo designato in giro per il campo.

L’entropia generata dai movimenti dei due attaccanti ha quindi creato spazi che il Cittadella avrebbe potuto sfruttare meglio, ma per fortuna del Bari questo non è quasi mai avvenuto.

Maiello Oliveri
Copyright: SSC Bari

L’impatto dei diversi cambi

Nella ripresa i due gol subiti hanno evidenziato tutti i limiti della squadra di Longo nella gestione della partita. Andando oltre le azioni specifiche, che nel loro sviluppo sono state abbastanza episodiche, sono gli errori successivi ai gol subiti a preoccupare. La sensazione è che questa sia una squadra incapace di difendere con il possesso e, soprattutto, che questo sia un organico sprovvisto di giocatori in grado di subentrare e gestire con linearità i ritmi della gara.

Lella e Saco, posizionati ai lati di Maita dal 65’ in poi, hanno pregi e difetti speculari e questo ne complica la convivenza. Entrambi hanno un primo controllo ruvido, entrambi hanno una tecnica di passaggio mediocre ed entrambi hanno una visione di gioco limitata. Le loro caratteristiche – fisicità, passo, dinamismo – potrebbe tornare utili più in situazioni di svantaggio che durante una gara da amministrare senza forzare e correre rischi. Uno degli obbiettivi della dirigenza in occasione del prossimo mercato deve essere quello di razionalizzare questa rosa in funzione di un percorso tattico leggermente diverso rispetto a quello immaginato e, nello specifico, di rendere più eterogeneo il parco centrocampisti.

Meno negativi sono stati gli ingressi di Falletti e Favasuli. L’uruguaiano è riuscito a far respirare la squadra modulano i ritmi e optando sempre per la soluzione più logica, mentre il secondo ha garantito energia e vitalità sulla fascia sinistra, dove il Cittadella creava densità avvicinando Desogus e Cassano.

Coli Saco Favilli
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By Giovanni Fasano

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