Uno dei limiti mostrati dal Bari in questi primi mesi di stagione riguarda senza dubbio il tema legato alle rotazioni. Un fattore che rischia di pesare in negativo nel lungo periodo, in quanto non avere sufficienti calciatori in grado di garantire il livello di prestazione attesi rischia di diventare una zavorra in un campionato complesso ed equilibrato come quello di Serie B. Una panchina qualitativamente corta quella del Bari, che inficia spesso nel corso di ogni gara.
Allarme Bari: le riserve offensive non incidono
Anche nell’ultima giornata col Brescia si è visto un calo del rendimento generale della squadra. Una delle motivazioni va ricercata nei cambi, in quanto nessuno dei tre calciatori offensivi entrati nel corso del secondo tempo hanno dato il giusto contributo (clicca qui per leggere l’analisi completa di Brescia-Bari). Se per Lasagna ci possono essere alibi riguardanti una condizione precaria a seguito dell’infortunio arrivato nel precedente turno col Cittadella, al contrario da Sgarbi e Manzari ci si attendeva un impatto maggiore.
Entrambi hanno toccato pochissimi palloni – appena 13 a testa in 20 minuti di gioco -, tutti gestiti con sufficienza e un po’ di approssimazione. Un discorso che però rischia di essere una costante, se si estende il rendimento di quest’ultimi all’intera stagione. Senza dimenticare lo stesso Favilli, la cui presenza non è sempre garantita causa acciacchi fisici (a Brescia 90 minuti in panchina) e non sempre il suo impatto è stato convincente. Ad oggi infatti, la somma delle reti dei 3 attaccanti (Sgarbi, Favilli e Manzari) non va oltre la singola rete dell’ex Ternana e Verona col Frosinone a partita già indirizzata.
Lella, dove sei? Il momento di Maiello e Coli Saco
Problemi di rotazioni che al momento possono essere estesi anche al centrocampo. Se calciatori come Benali e Maita stanno garantendo un livello molto alto di prestazioni, non si può dire la stessa cosa per altri elementi del centrocampo biancorosso. Relegato in panchina col Brescia, nel turno precedente Maiello ha dato segnali confortanti al netto del gol, che tuttavia andranno certificati nel lungo periodo. Ad oggi, evidentemente, Longo lo vede come vice Benali e allo stesso tempo il libico non gioca (e non esce dal campo) solo se squalificato o infortunato.
Al contrario, stupisce vedere un coinvolgimento sempre minore di Lella, ormai tagliato fuori dai titolari da diverse giornate e alle prese con un minutaggio sempre più ridotto. Dopo il primo tempo non convincente con la Carrarese, l’ex Cagliari non ha più visto una maglia da titolare e il suo impatto dalla panchina non è stato convincente, specie se si pensa alla gestione del finale con la Reggiana. Da un giocatore dalla sua esperienza, nonostante abbia appena 24 anni, ci si attende qualcosa di più.
Infine, per quanto riguarda Coli Saco, la sua situazione rimane complessa, in quanto oltre alla mezz’ora col Cittadella in cui non ha convinto più di tanto (clicca qui per leggere l’approfondimento), ha ricevuto un minutaggio modesto nelle ultime giornate. Un giocatore che dal Bari continuano a voler aspettare, ricordando quanto si diceva per il primo Folorunsho.
Le parole di Longo e il mercato di gennaio
In merito alla questione rotazioni si è espresso anche il tecnico del Bari (clicca qui per rileggere le dichiarazioni di Longo): «Chi è entrato ha fatto del suo meglio, in queste gare non è facile subentrare. Possono sembrare cambi che non hanno inciso perché non è arrivata la giocata decisiva, ma sono ragazzi che meritano. Manzari e Sgarbi devono crescere in fiducia e autostima e solamente giocando e facendo esperienza possono diventare poi decisivi».
In attesa del mercato di riparazione, è normale pensare che diversi calciatori si giochino molto del proprio futuro biancorosso proprio in questo mese. Emblematico che nella partita appena trascorsa col Brescia ci sia stata una chiara scelta di Longo di non toccare il centrocampo a due Maita-Benali, togliendo il primo soltanto nei minuti finali della partita. Per un Bari competitivo fino alla fine per l’obiettivo stagionale dichiarato (play-off) sarà imperativo scoprire nuove risorse, per poter permettere all’allenatore di contare su un numero quanto più ampio possibile di calciatori affidabili alla causa, con benefici sulla gestione delle energie del gruppo e sulla gestione dei secondi tempi, fino ad oggi piuttosto problematici per i biancorossi (clicca qui per leggere l’approfondimento).
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