Sgarbi, attaccante classe 2001 in prestito dal Napoli al Bari, sta trovando poco spazio in questa stagione. L’ex Avellino ha giocato solo 189 minuti su un totale di 1.170 nelle 13 partite disputate finora dalla squadra. Dopo una partenza da titolare nella prima giornata contro la Juve Stabia (sconfitta per 3-1 e sostituzione al 45° minuto), Sgarbi ha sempre giocato solo spezzoni di gara, subentrando dalla panchina. Dopo 6 gare senza calcare il manto erboso, restando a guardare i suoi compagni, contro la Salernitana l’alto attaccante ha fatto il suo ritorno, rilevando Lasagna negli ultimi venti minuti della gara.
Il ritorno di Sgarbi
Per Sgarbi è stato un ritorno positivo, visto che ha battagliato senza tirare indietro la gamba. Un bell’attestato di fiducia da parte di Longo, che lo ha inserito in un momento topico della gara. Il tecnico piemontese si era così espresso sul giocatore e sulle sue difficoltà nel passaggio di categoria: «Nel precampionato aveva fatto delle buone cose, una volta iniziata la stagione ha avuto qualche difficoltà in virtù del salto dalla C alla B, in queste lui deve saperci stare, combattendo e perseverando per migliorare tali situazioni. Giocando poco viene più difficile, ma in quel momento la squadra aveva trovato una sua identità , quando si trovano certi equilibri i giocatori devono avere la forza mentale per aspettare il proprio momento senza mollare. Lui ha reagito, sta cercando di lavorare per farsi trovare pronto».
Finora, Sgarbi ha contribuito con due assist – uno contro il Sassuolo e uno contro il Mantova – partecipando al 13% delle azioni da gol della squadra quando è stato in campo. Con solo l’8% delle presenze da titolare e il 16% dei minuti giocati, la sua stagione è ancora in salita, ma il rientro contro la Salernitana potrebbe offrirgli la chance di conquistare più fiducia e minutaggio.
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