A distanza di 4 anni si è ricomposto quel binomio che per un’intera stagione ha fatto le fortune del Siena. Per la precisione molto più a Sud, dalla Toscana alla città adriatica di San Nicola. Mignani ha così ritrovato il suo fido Aramu, ma anche lo stesso trequartista ha rincontrato sul proprio cammino i tecnico che gli ha cambiato la carriera. Esattamente.
“Ci siamo dati una mano a vicenda in un momento difficile”, così ha sentenziato tempo fa Mignani a risposta sulla soddisfazione di ritrovare tra le proprie fila Aramu. “Con me si è rilanciato. Mattia veniva da un periodo così così, ho avuto la fortuna di allenarlo”, ha continuato Mignani con un filo di emozione che – solitamente – è così bravo a non lasciar mai trasparire. Mignani e Vergassola a Siena sono venerati al pari del Palio e quelle sensazioni rimandano ad un’annata tanto bella quanto tortuosa per i colori bianconeri.
Il Siena di Mignani e Aramu
Quel Siena è sicuramente l’ultimo grande Siena. La Robur è reduce dall’eliminazione in finale playoff per mano di Pierino Braglia e del suo Cosenza. “Se torno indietro con i pensieri ricordo che è stata una stagione eccezionale per la mia squadra. Non eravamo i favoriti, ma abbiamo fatto un campionato di vertice facendo una finale playoff dove ci mancavano tanti giocatori. Dall’altra parte il Cosenza arrivò in condizioni migliori delle nostre, ma la partita fu decisa da episodi” ha più volte ricordato (e mai dimenticato) Mignani. Quella che il tecnico biancorosso ha definito la più grande batosta della sua carriera, prima di dover aggiornare il conto lo scorso giugno.
Quel Siena, quello di Marotta, Neglia, Santini e Rondanini, non c’è più. C’è un progetto nuovo, ma la guida tecnica non si cambia. La presidentessa Durio blinda il suo totem Mignani, a cui affida una rosa piena di volti nuovi. C’è un giovanissimo Cianci in prestito dal Sassuolo, in porta arriva dal Napoli Contini, in avanti dal Padova si pesca Ettore Gliozzi, e le conferme di Gerli, D’Ambrosio e Guberti rappresentano il segno di continuità. Manca però l’estro, la fantasia, quel tocco di classe che Mignani ha sempre voluto nelle sue squadre. L’ultimo giorno di mercato, il 31 agosto 2018, arriva così l’asso dal Torino: Mattia Aramu, reduce da annate avarissime in B tra Pro Vercelli e Virtus Entella.
In quell’estate segnata dai ricorsi (proprio in quei mesi si consuma il fallimento del Bari e del Cesena, oltre alla non iscrizione dell’Avellino), il Siena inizia il suo campionato dalla quarta giornata, il 30 settembre al Franchi contro il Pontedera. Mignani schiera un atipico (per i cuori biancorossi) 4-3-3, col tridente Guberti-Gliozzi-Fabbro, supportato da Vassallo e Cristiani a centrocampo. La squadra è però ancora imballata e non va oltre lo 0-0. Per Aramu solo 24′ a disposizione, troppo poco per lasciare il segno.
La seconda uscita ha lo stesso canovaccio: 0-0 nel derby casalingo con l’Arezzo, questa volta però Aramu è lanciato dal primo minuto con Guberti e Gliozzi. Mignani non ingrana: 1-1 in casa della forte Alessandria, 1-1 col fanalino di coda Cuneo, 2-2 con la Juve Next Gen (gol e assist per Aramu) e ko per 2-1 a Gozzano, con Aramu ad aprire la contesa su rigore. La panchina del tecnico ligure così traballa pericolosamente visto il tredicesimo posto e Mignani si gioca tutto nel derby casalingo col Pisa di D’Angelo. Davanti a un Franchi gremito, i bianconeri hanno la meglio per 1-0, con una rete su angolo di Gliozzi battuto col pennello proprio da Aramu.
La squadra svolta: vince a Lucca, con l’Entella, in casa della capolista Piacenza e della vice-capolista Carrarese e pian piano risale la china. I protagonisti sono sempre loro: Aramu, Gliozzi e Cianci, schierati in più collaudato 4-3-1-2. Nel girone di ritorno il Siena recita ancora la voce grossa, fino a raggiungere alla 32^ giornata la terza posizione.
Il doppio ko con le piccole Arzachena e Albissola costa però carissimo, con la Robur che scivola così al settimo posto. Aramu, nel frattempo, segna 7 gol e sforna 6 assist, tanti dei quali a Ettore Gliozzi, capocannoniere con 15 gol e 5 assist. Non da meno è Cianci, con 7 gol, uno pesantissimo all’ultima giornata col Piacenza, gara che ha compromesso la promozione agli emiliani del Loco Ferrari. Ma ancora una volta, per l’ennesima volta, i playoff non sorridono al tecnico del Bari. Il Siena esce al primo turno, con due risultati su tre, in casa col Novara. Ancora una volta per 1-0. Il gol decisivo è di Cacia al 79′, che condanna all’eliminazione la Robur.
“Allenare il Siena era un sogno, l’ho allenato come fosse il Real Madrid e ringrazierò sempre la società per la possibilità offerta”, ha poi dichiarato il tecnico. Pochi mesi dopo la rescissione consensuale che mette fine al suo rapporto col club di cui è bandiera. Anche Aramu saluta: l’attuale trequartista dei galletti passerà al Venezia. Il resto è poi storia. E il Siena? Dopo un anno con Dal Canto, i bianconeri falliscono e ripartono dalla D. Poi il ripescaggio con la proprietà armena e negli scorsi mesi un nuovo – l’ennesimo – fallimento.