Non una prima da incorniciare per il Bari, che cade al cospetto del Parma per 3-0 alla prima stagionale al San Nicola. Un risultato meritatissimo sul campo, che poteva anche essere più largo. Un risultato che, soprattutto, mette in luce una squadra – il Parma – già pronta per il campionato e con l’organico al completo e un’altra – il Bari – incerottato e con grande necessità di intervenire sul mercato. Del resto la squadra ducale veniva da un campionato ottimo, con tante vittorie in amichevoli contro squadre di pari categoria o superiore, mentre il team di Mignani solo test contro squadre dilettantistiche.
La partita
Mignani perde in un colpo solo Menez e Maiello, acciaccati, e soprattutto Cheddira, diretto a Frosinone. In avanti scelte obbligate, con Scheidler e Morachioli e Nasti. Pecchia lascia in panchina diversi big (Partipilo, Chichizola, Bernabé, Mihaila, Del Prato, Colak), ma a guardare la partita non sembra proprio.
Il Parma passa subito in vantaggio con Benedyczac, lasciato colpevolmente solo su azione d’angolo. Il raddoppio su azione manovrata di Bonny, dimenticato in area di rigore. Gli unici pericoli baresi nel primo tempo li firma Morachioli, bravo sempre a saltare l’uomo meno a concretizzare. Nella ripresa gli ospiti prima trovato un palo con Bernabè, poi è Man a timbrare il cartellino sempre sfruttando una disattenzione della retroguardia barese.
Da segnalare l’ingresso di un volenteroso Sibilli, che ha centrato la traversa con un bel colpo di testa, e la verve di Nasti, che si è ben disimpegnato sebbene qualche imprecisione sotto porta. Al Bari anche un gol annullato per fuorigioco a Maita, quando il risultato era già scritto. A fine gara da segnalare i fischi del pubblico e poi gli applausi sotto la curva, al coro “Noi vogliamo un grande Bari”.
Il dispiacere è quello, ancora una volta, di aver rimandato l’appuntamento con un probabile derby col Lecce. Un derby che si sarebbe potuto giocare in A, se non fosse per quel gol di Pavoletti. Due mesi dopo il ritorno nell’Astronave, con un epilogo analogo.
A meno di 7 giorni dall’inizio del campionato, tre schiaffi che fanno male ma possono (e devono) essere salutari. Cosa fare è sotto gli occhi di tutti. Che non si perda più tempo.