Il Bari torna al successo al San Nicola, dopo un mezzo harakiri nella ripresa che per poco non costava l’ennesima rimonta. Una buona prova per i biancorossi, che dopo un primo tempo molto positivo condotto avanti di 3 reti (Lasagna-Sibilli-Maiello) nella ripresa hanno sofferte oltremodo. Il Cittadella ha riaperto la gara in 5 minuti, non trovando il guizzo giusto per quella che sarebbe stata una beffa clamorosa. Di seguito le nostre pagelle BRUTTE di Bari-Cittadella. Una scelta editoriale che – ribadiamo – accompagnerà il post partita, volta a unire la critica giornalistica, a un sano umorismo. Clicca qui per rileggere le pagelle brutte di Salernitana–Bari.
Le pagelle brutte di Bari-Cittadella
La difesa
RADUNOVIC 6: Una media perfetta tra la bravura tra i pali e i pasticci con i piedi. Anche nelle uscite dove in coppia con Simic ne stava per combinare più di una c’è da discutere, poi non è reattivissimo neanche sul secondo gol (anche se la colpa è di reparto). Praticamente la copia del Boris di inizio stagione. Almeno stavolta nei 5 minuti di blackout non è lui a combinarla grossa.
PUCINO 6: Non sfigura. Si arrangia bene su tutti gli avversari, sia di forza che di velocità , eccezion fatta per la dormita in occasione del secondo gol del Cittadella, con Masciangelo che gli sfugge alle spalle sfruttando la sua dormita. Ovviamente poi davanti alle telecamere gonfia il petto e si dimentica di questo passaggio a vuoto. Un’amnesia che perdoniamo…
SIMIC 6: Il nostro Golurk ancora non è pieno di energie. Per i colossi come lui ci vuole molto tempo, quindi fa la cosa migliore che si possa fare: si arrangia e si sacrifica per la squadra (il mazzo), in attesa del pieno di energie. Off Topic: giocate anche voi a Pokémon TCG Pocket.
MANTOVANI 6: Non la sua migliore partita a Bari ma, anche questa volta, rende onore all’omonima marca di saponi e se ne esce pulito e fresco con una sufficienza che fa bilancio, un ottimo bilancio. Per l’Ascoli, visto che il cartellino è loro e non del Bari.
Il centrocampo
OLIVERI 6: Al contrario di Dorval fornisce una prestazione equilibrata in entrambe le fasi, forse un pò troppo visto che a tratti pare frenato. Resta inamovibile e insostituibile, così come il guanciale nella carbonara o le acciughe sott’olio nelle orecchiette (pastorizzate o fresche) alle cime di rapa.
MAITA 6.5: Con un Maiello e un Lella ancora non al top dal punto di vista fisico, e con un Coli Saco, beh con Coli Saco, ad affiancarlo c’è bisogno di fare legna, tanta legna. Lui non si fa pregare e ne fa talmente tanta che pare abbia chiesto, dalla prossima, di giocare con una camicia a pile con quadratoni rossi.
MAIELLO 7: Vede Sibilli esultare come Totti, e pensa: «vabbè facile con l’esultanza, proviamo a imitarlo con un gol». La rete è stratosferica, come quella del Pupone con la Sampdoria, che corona una buona prestazione con qualche piccola lacuna. Bentornato Professore!
(Dal 21 s.t.) LELLA 5.5: Crediamo che durante il turno di squalifica post Cosenza si sia innamorato della famosa DÃ lila che, come fece con Sansone, ha usato le sue armi di seduzione per farsi spiegare i suoi segreti e i suoi punti deboli, per poi rivelarli ai Filistei (LE). Cugino del Lella di inizio stagione.
DORVAL 6: Come consuetudine anche oggi in versione dottor Jekyll (in difesa) e mister Hyde (in fase di attacco). Anche per l’assist a Maiello è giusto dargli la sufficienza, ma deve fare in modo di trovare presto l’antidoto, prima che lo faccia Longo. Sicuramente non Gazzismo, che se la ride da casa…
(Dal 14 s.t.) FAVASULI 6: Molti lo criticano perché non riesce ad essere rilevante in zona d’attacco, anche se questa volta il gol non lo trova solo perché Branca ha deciso di essere Sergio Ramos per un’azione. Però ragazzi, quanto corre. C’è su ogni uomo, su ogni palla, in ogni frangente, in ogni azione. Nella vita 3 cose sono sicure: le tasse, la morte, e il ripiegamento o la sovrapposizione di Favasuli.
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L’attacco
SIBILLI 7: Finalmente il primo gol in campionato, al termine di una buona prestazione nel suo ruolo. Rigore perfetto e gonfia il pancione, così come il voto in pagella rispetto a quelli delle prestazioni precedenti. La sua compagna iniziava a temere che avrebbe partorito prima che il buon Peppe avesse trovato la via della rete.
(Dal 14 s.t.) FALLETTI 6: Quando il Bari vive il suo momento peggiore lui è bravissimo nel prendersi tanti falli che fanno respirare i compagni. L’unico problema è che a furia di prendere steccate e pestoni perde un pò di sensibilità al piede e inizia a sbagliare qualche gesto tecnico di troppo, su tutti il gol fallito al 90′. E non lo diciamo perché ce l’avevamo al fantacalcio.
LASAGNA 7: Come Alberto Tomba, fa uno slalom gigante e segna un gol clamoroso. Come Sofia Goggia, si fa male sul più bello e alza la bandiera bianca. Trova il quarto gol in campionato, il terzo di domenica. Se tre indizi fanno una prova, Lasagna di domenica è da Scarpa d’Oro.
(Dal 38 p.t.) FAVILLI 5.5: I nostri giganti oggi si dimenticano di essere tali. Pochi contrasti aerei vinti, poche punizioni procurate, solo qualche buon movimento e qualche bel servizio da parte di entrambi. Come Tweedledum e Tweedledee oggi decidono di essere buff,i raccontandoci una storia assurda, quella di 2 arieti che volevano fare le seconde punte.
NOVAKOVICH 5.5: Vedi Favilli.
(Dal 21 s.t.) COLI SACO 5: Quantomeno la sua presenza fisica (non di statura, ma molecolare) chiude le autostrade al Cittadella, per il resto male male. Per come corre, per come stoppa e per come passa sembra che giochi con le cult. Signori, Edjouma non se n’è mai andato.
LONGO 6.5: Le troppe critiche per il suo Bari chiuso a riccio nella ripresa di Salerno gli fanno tenere in campo una squadra troppo arrembate anche ad inizio ripresa. Un errore che è costato caro, poi anche l’ingresso in campo delle alternative (Coli Saco) non ha convinto. Tanto basta per avvicinarsi ancora di più a Conte, senza dover organizzare un pranzo di lavoro tra Napoli e Bari.
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