Torna al successo il Bari che espugna l’Arechi battendo per 0-2 la Salernitana. Un risultato importante, che rilancia le ambizioni dei biancorossi e che collocano il club pugliese al sesto posto nella classifica generale al termine della tredicesima giornata. Di seguito le dichiarazioni di Longo in conferenza stampa riportate dai colleghi di salernitananews.
Le parole di Longo
Sulla prestazione odierna: “Io credo che sia stata una partita dove il primo tempo ci ha visto interpretare bene la partita. Sapevamo che non sarebbe stato facile per noi portare a casa la vittoria perché davanti avevamo una Salernitana che voleva come noi i 3 punti. La squadra ha sfruttato bene l’ampiezza con i quinti con la scelta di riempire l’area con i cross. Quando riesci a farlo sembra tutto perfetto, Radunovic è stato bravo ad evitare il gol di Verde perché le gare sono condizionate da episodi. Nel secondo tempo ci siamo concentrati su una fase difensiva svolta con uno spirito diverso: la squadra ha dato una risposta importante. Nell’ultima gara contro la Reggiana siamo stati recuperati da 2-0 a 2-2 e per questo avevamo preoccupazione”.
Sulla Salernitana: “Conoscendo la piazza di Salerno, posso dire che la squadra è viva, con giocatori importanti che sta benissimo dentro questo campionato. Ci vuole equilibrio, pazienza. La Salernitana ha avuto qualche problema all’inizio, è stata costruita con un po’ di ritardo. Vanno fatti i complimenti a Petrachi ed a Martusciello perché è stato fatto un grande lavoro”.
Un passaggio sulle due tifoserie protagoniste di un bello spettacolo sugli spalti: “Il gemellaggio è una cosa bellissima, quando c’è un clima di festa fa piacere anche a noi addetti ai lavori. Nello sport c’è bisogno di queste scene, di questi momenti e di un clima molto amichevole”.
Una conclusione sul posizionamento in classifica dei biancorossi: “L’obiettivo del Bari non cambia. I biancorossi sono ripartiti da un’annata molto difficile, da una fase di ricostruzione. Siamo una squadra che ha cambiato tutto dopo 3 mesi e mezzo di lavoro. Capisco giustamente gli ambienti e le tifoserie che vorrebbero tutto subito, ma nel calcio c’è programmazione e pazienza. Non si creano delle dinamiche in poco tempo facendo solo il mercato e basta. Bisogna conoscere, migliorare e saper sbagliare. Qualche volta succede che s’incastri tutto subito, credo nel costruire degli ambienti e siamo concentrati su questo. Cerchiamo di ridare un’identità che si era persa, ma siamo sulla strada buona”.