In un Bari che sa solo pareggiare, son poche le luci in un cielo da settimane denso di nubi nere. Una di quelle più luminose porta il nome di Giuseppe Sibilli. Con il suo gol, l’ex Pisa ha dato speranza ai suoi compagni, ai tifosi e a Marino di poter ripartire con il piede giusto. Un sentimento durante appena 10 minuti, arco temporale dove si ĆØ pensato (forse troppo ingenuamente) che il peggio fosse passato e il temporale ormai lontano. Il gol su punizione di Manconi ha stroncato, ahinoi, le velleitĆ di vittoria. Non tutto ĆØ però da gettar via.

Sibilli e quella sua falcata verso la porta
Bari-Modena ĆØ stata una partita che potrebbe essere definita sporca in campo quanto grigia per il clima metereologico (e non) che circondava l’Astronave di Renzo Piano. Una gara vissuta con sensazioni contrastanti pensando al passato, con la contestazione sugli spalti che di certo non ha addolcito lo stato d’animo di una rosa che si sente responsabile dell’esonero di mister Mignani.
Una partita giocata su quel sottile filo chiamato paura. Ć parso evidente che entrambe le squadre avevano la paura di perdere. Come uno squarcio in un cielo di mezza estate, Giuseppe Sibilli ha tagliato in due il campo del “San Nicola” con una cavalcata di 60-70 metri palla al piede per poi scaricare un destro fulmineo alle spalle di Gagno. Una saetta. In quella corsa c’ĆØ tutta la determinazione di chi vuole cambiare un destino che ai più sembra giĆ scritto. Dare un calcio a tutta la negativitĆ che circonda il mondo Bari.
Sibilli, partita dopo partita, sta prendendo sempre più confidenza ed importanza in uno spogliatoio rinnovato. Il giocatore ex Pisa, arrivato in punta di piedi per cercare di dare una svolta ad una carriera da eterno incompiuto, si sta dimostrando come il giocatore più importante dal punto di vista emotivo di tutta la rosa. Sente quel peso sulla coscienza di chi nella sua vita poteva dar di più ma non è mai riuscito ad andare oltre. E lo dimostra ogni volta che apre bocca nelle interviste, con una carica agonistica vista poche volte.
Le sue parole nel post sono proprio la dimostrazione di tutto ciò: “Ho visto che oggi cāera quella voglia di vincere. Secondo me Marino ha portato la scossa. Abbiamo fatto un ottimo secondo tempo, come non facevamo forse altre volte. Penso che se giochi a calcio devi essere abituato a queste pressioni. Sono 9 partite che non riusciamo a vincere, noi accettiamo tutto e pensiamo solo a ritrovare la vittoriaā.

Sibilli e il suo nuovo ruolo
Sibilli nasce puramente come un esterno d’attacco, un esterno più libero di svariare per tutto il fronte offensivo e meno propenso a pestare la linea laterale di campo. Una seconda punta mascherata che cerca di trovare il giusto spazio per scaricare tutta la sua potenza e sabato ci ĆØ riuscito completamente. Lo stesso Sibilli nel post partita ha detto: “Io nasco esterno e questo non cambia tanto, oggi forse ero più libero”. CosƬ ĆØ forse meno imbrigliato in compiti tattici che non sono il suo pane quotidiano, in modo da dare più sfogo alla sua creativitĆ .
L’unica vittoria biancorossa in questo campionato porta proprio la sua firma in quel di Cremona e in quella serata di fine agosto un pò tutti ci eravamo illusi che questa stagione in corso potesse essere la replica dell’esaltante stagione scorsa. Sibilli ci aveva teso una corda che in molti hanno consapevolmente afferrato.
Sibilli non può e non deve essere solo una scossa casuale che ogni tanto appare sul cammino biancorosso all’orizzonte. Il biondo napoletano deve essere una costante del percorso barese. Ora tocca a Marino e a Sibilli stesso capire come, sperando di vedere al più presto un grande Bari.

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