Il retroscena: lungo colloquio tra Menez e Polito prima della Samp. Lo sfogo del francese

Il retroscena sulla risoluzione di Menez

Sono le ore dell’addio di Menez al Bari, con la risoluzione consensuale di contratto che ha portato al reintegro in squadra di Aramu. Una mossa disperata, figlia di una stagione zeppa di errori fin dal principio, con l’ex Venezia e Genoa che dovrà mettersi alle spalle un girone d’andata deludentissimo e i primi mesi del 2024 in naftalina. Una mossa che allo stesso tempo rende merito a Menez, professionista esemplare che nel momento del bisogno ha messo in primo piano il Bari.

Menez Sondaggio Stellone
Copyright: SSC Bari

Il retroscena sulla risoluzione di Menez

L’annata per Menez si era messa subito in una ripidissima salita, con l’infortunio al crociato in quel di Bari-Palermo. Di lì un lungo calvario, terminato con il suo ingresso in campo a dicembre per lo spezzone finale di gara col Cosenza. Sebbene l’ex Psg e Milan di lì in poi sia stato spesso disponibile, i fastidi al ginocchio lo hanno quotidianamente tormentato e debilitato. Basti pensare che per giocare a Catanzaro dal primo minuto, Menez sia stato costretto a farsi delle punture per lenire il dolore.

Nelle ultime settimane i dolori sono aumentati, tant’è che il classe 1987 di Longjumeau non è stato più convocato da Bari-Spezia, saltando poi le gare perse con Venezia e Samp. Proprio prima della gara contro i doriani, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, sarebbe subentrato nel francese il pensiero di farsi da parte.

Menez
Copyright: SSC Bari

Nello specifico, c’è stato un lungo colloquio tra Polito e Menez, dove l’attaccante si sarebbe sfogato davanti al direttore sportivo. Parole molto intense, con il numero 7 biancorosso che ha preso atto di non riuscire più a essere utile alla causa e soprattutto di non riconoscersi più in campo. Dolori che inevitabilmente ne hanno condizionato il rendimento, con Menez che nel suo sfogo ha preso sì coscienza di una condizione fisica non accettabile, anche in relazione ai 37 anni sulla carta d’identità, sentendosi al tempo stesso mortificato, lamentando una sensazione (molto fastidiosa) quasi di non saper più come si giochi a calcio.

Un pensiero significativo di una sofferenza non solo fisica, ma anche mentale, a riprova della forte abnegazione per i colori biancorossi. Parole che hanno colpito molto il direttore, che da subito ha provato a rincuorarlo, a riprova della caratura umana del campione transalpino e di Polito, che è stato il primo a crederci nel lontano giugno incontrandolo personalmente a Milano.

Di lì in poi è maturata la possibilità di procedere al cambio con Aramu, che a sua volta è parso subito contento di poter dare nuovamente (e finalmente) una mano al gruppo. Vista l’impossibilità di procedere al reintegro sfruttando un infortunio, la strada è stata allora obbligata: risoluzione consensuale, con Menez che adesso sarà il primo tifoso del club biancorosso e che finora ha sempre seguito dagli spalti del San Nicola i suoi compagni, e continuerà a farlo.

 

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By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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