Il commento di Paolo Ruscitto: “La squadra non è stata costruita né per Mignani né per Marino. A parte 2-3 individualità, una totale mediocrità“

Il commento di Paolo Ruscitto

È un momento difficile, con il Bari reduce dal secondo ko consecutivo. A preoccupare è il fatto che dall’arrivo di Marino non ci siano stati progressi, anzi la strada è sempre più in salita. Neanche il direttore Polito pare soddisfatto e la squadra è stata mandata così immediatamente in ritiro. Condividiamo con grande piacere il commento post partita del nostro collega di Passione Bari Radio Selene Paolo Ruscitto.

Il commento di Paolo Ruscitto

«Adesso la classifica comincia a fare davvero paura. Per la prima volta il Bari si trova a soli due punti dalla zona playot. La vittoria del Lecco ha risucchiato i biancorossi verso le zone rosse della graduatoria e trasforma la prossima partita col Sudtirol in uno spareggio anticipato per evitare i playout. La gara di ieri conferma quello che abbiamo visto nelle precedenti 14 partite: un Bari lento, molle, compassato, che non ha assolutamente incarnato la filosofia calcistica di Marino. I principi del tecnico siciliano restano solo teoria, nella pratica la squadra è ben lontana dai suoi principi di gioco» l’incipit di Paolo Ruscitto.

Paolo Ruscitto si interroga: «Il Bari va in ritiro per trovare la testa, idee e anche condizione fisica. Ma la domanda è un’altra. Polito ammette le sue colpe, si prende tutta la responsabilità. Una squadra definita dallo stesso direttore più forte sulla carta di quella dell’anno scorso, pensiero confermato di recente. Qual è allora il problema? È un problema di natura tecnica? È un Bari che soffre il clima di tensione che circonda la squadra? Bisogna fare una distinzione tra il piano societario e tecnico».

Paolo Ruscitto prosegue: «Dal punto di vista societario ci sono problematiche legate al futuro del Bari, agli investimenti che si faranno. A gennaio la squadra dovrà essere rivoluzionata per permettere di lottare fino in fondo principalmente per la salvezza. C’è però la questione tecnica. La squadra non è stata costruita né per Mignani né per Marino, ma per un’idea che si fa fatica a capire. Le scelte di mercato si sono rivelate molto insoddisfacenti nella comparazione con le pedine sostituite lo scorso anno. I vari Aramu, Diaw, Nasti, Edjouma, Acampora sono ben lontani da quelli che avrebbero dovuto sostituire. La soluzione può essere solo arrivare al mercato di gennaio e trovare la quadra. Nel frattempo mancano 4 partite che bisogna affrontare col coltello tra i denti»

La chiosa finale di Ruscitto è sui singoli: «Non so a cosa possa servire il ritiro. Di sicuro ciò che abbiamo visto è stato un gruppo di giocatori che fatica a essere squadra, a parte 2-3 individualità. Penso a Di Cesare e Sibilli, o a Morachioli che ha fatto bene quando è entrato. Nel resto una totale mediocrità. Giocatori che confermano i loro limiti, come Benali o Maita. Acampora è sempre molto impreciso, Nasti sta avendo un’involuzione. A parte Sibilli c’è il nulla più totale. È il momento di reagire, poi a gennaio la società dovrà tirare una linea e decidere cosa fare».

Di seguito il video commento tratto dalla pagina di Passione Bari Radio Selene.

 

📹 “Il problema del Bari è tecnico prima ancora che societario. E adesso la classifica comincia a fare paura”. 🔴

📌 Il punto dopo Lecco-Bari 1-0

Pubblicato da Passione Bari Radio Selene su Domenica 3 dicembre 2023

By Redazione PianetaBari

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