Questa mattina, in occasione del Festival della Serie A a Parma, è tornato a parlare il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Il numero uno del calcio italiano ha toccato diverse tematiche, dall’allenatore della Nazionale Luciano Spalletti alla futuro del mondo calcistico. Di seguito le sue parole da calcioefinanza.it. Clicca qui per leggere le parole di Abodi.

Le parole di Gravina
Sul Lotito e sulla situazione calcistica italiana: «Al presidente Lotito non si risponde perché lui a portare i discorsi a livello basso è imbattibile. Non si può affrontare un discorso così delicato con il rancore con cui ha sempre affrontato la mia attività . Il rancore non mi appartiene e lascio a lui questa situazione. Abbiamo ereditato un immobilismo progettuale che abbiamo voluto rivoluzionare. Mi hanno dato fastidio gli attacchi e anche una scarsa informazione su quelli che sono temi reali».
Gravina ha respinto gli attacchi dell’ultimo periodo che lo invitavano a dimettersi: «I nostri risultati sono storici, è assurdo non valorizzare aspetti di una rivoluzione che è partita sei anni fa. Pensavate che l’Italia potesse vivere di rendita? No, la storia si costruisce. Io sono convinto del progetto e vado avanti, non capisco e non vedo possibilità di mollare in un momento così delicato. Abbiamo degli obiettivi e dobbiamo portare avanti delle progettualità . Noi con la Serie A erano anni che non avevamo modalità di confronto come sta avvenendo ora e questo fa bene al sistema».
La chiosa finale è su Euro32: «Siamo in ritardo, la candidatura risale a diversi anni fa. Per fortuna c’è un percorso di comprensione da parte di alcune persone in Serie A che hanno capito l’importanza del tema. La visione di soggetti come Rocco Commisso, che comunque sta investendo e ha investito uno dei centri sportivi più belli del calcio europeo, o il rapporto di collaborazione eccellente in Emilia Romagna con un uomo visionario come Joey Saputo, che elogerò sempre perché è più italiano di tanti, come pure l’impegno a Napoli, Udine, Milano, Trieste, Bari mi fanno ben sperare. Ho sentito che la prossima settimana dovremmo avere il commissario sugli stadi: non so se sia la soluzione, io penso che servano visioni e rapporti leggeri. Se poi il commissario sarà in grado di sdoganare tutti i processi, ringrazieremo il governo italiano: oggi siamo più interessati a valorizzare il lavoro di chi può investire nel calcio italiano».