Nel giro di pochi giorni è emersa e si è conclusa la trattativa che ha portato Giuseppe Sibilli dal Pisa al Bari, con la formula del prestito con diritto di riscatto (obbligo solo in caso di promozione in Serie A). Sibilli va a rimpolpare il reparto offensivo rimasto orfano dei vari Folorunsho, Esposito, Ceter e Antenucci, ma che da oggi può contare su un elemento versatile e con caratteristiche interessanti, soprattutto se relazionate all’idea di calcio di Mignani.
Sibilli è un classe 96′ con alle spalle più di 80 presenze in Serie B, tutte con la maglia del Pisa, vestita per la prima volta nell’estate del 2020. In precedenza si era messo in mostra a Bergamo, sponda Albinoleffe, con cui ha vissuto le sue prime stagioni nel calcio professionistico.
I numeri e le caratteristiche di Sibilli
Incasellarlo in un ruolo, specie dopo l’ultimo biennio a Pisa, è un’impresa ardua, ma possiamo definire Sibilli un calciatore offensivo, capace di ricoprire quasi tutti i ruoli dell’attacco. Pur nascendo come attaccante, negli anni il suo raggio di azione si è abbassato fino alla trequarti, dove ha trovato il suo habitat naturale.
Ad accelerare questa migrazione verso zone di campo diverse dall’area di rigore sono state anche le cifre realizzative: Sibilli non è mai andato oltre i 5 gol stagionali, picco raggiunto al termine della stagione 21/22 con il Pisa. Con i toscani ha messo a segno 11 gol nelle 86 partite disputate, numeri che suggeriscono una scarsa inclinazione al gol. Per sua fortuna, l’evoluzione tattica che lo ha investito non ha più reso il gol l’unica discriminante per misurarne valore e impatto.
Partendo più distante dalla porta, Sibilli ha evidenziato ottime doti nel condurre il pallone anche ad alte velocità, abilità che lo rende perfettamente integrabile nel gioco di transizioni rapide che tanto piace a Mignani. Agendo sulla trequarti, prevalentemente partendo da sinistra per accentrarsi e vedere la porta, è portato ad incaponirsi in azioni individuali, che porta a termine con alterne fortune.
Questa eccessiva confidenza è figlia di una tecnica di tiro di assoluto valore, che gli consente di essere pericoloso anche dalla distanza ma che spesso lo porta a forzare la conclusione. Nell’ultimo triennio molti dei suoi gol sono risultati tra i più iconici del campionato di Serie B per abilità balistiche e per la capacità di sorprendere tutti con soluzioni controintuitive.
Sibilli è un calciatore estroso, istintivo, ma il cui rendimento a lungo termine è indecifrabile perchè sempre altalenante. Nicola Luperini, voce del podcast Catenaccio e tifoso del Pisa, parlandomi di lui lo ha definito un fantasista, che vive di momenti di autentica ispirazione ed altrettanti di buio totale. Questa tendenza non gli ha consentito di entrare stabilmente nell’undici titolare di D’Angelo, relegandolo ad un ruolo di comprimario. L’ex Albinoleffe si è però ben calato nella parte, risultando spesso decisivo anche a gara in corso.
Sibilli nel Bari di Mignani
A fronte di tutto ciò, è facile immaginare un suo impiego alle spalle delle punte, sia da trequartista nel 4312 che da esterno o sempre da trequartista nel 4231 provato spesso da Mignani in ritiro. Se dovesse confermare il rendimento avuto a Pisa potrebbe rivestire lo stesso ruolo a Bari, da 12esimo uomo pronto a subentrare per ribaltare l’inerzia della gara e per infoltire il plotone di tiratori dalla distanza a disposizione del Bari, che quest’anno oltre ai più che discreti Maita e Bellomo aggiunge gli ottimi Menez e Sibilli stesso.
Sempre Nicola mi parlava di un suo ipotetico impiego da mezzala offensiva, mai sperimentato con continuità, ma che guardando le sue caratteristiche potrebbe rappresentare la prossima tappa della sua evoluzione tattica. A deporre a favore di questo esperimento ci sarebbero il dinamismo e la capacità di coprire tanto campo, a cui però andrebbero aggiunti maggiore ordine nella gestione del pallone e una crescita nella relazione tecnica con i compagni. Difatti, nonostante una tecnica di base di alto livello, Sibilli non è mai stato un grande rifinitore, più che per carenze nella visione di gioco per la predisposizione all’iniziativa personale.
Il Bari ha dunque formalizzato un acquisto che apre dibattiti interessanti sull’indirizzo tattico preso dalla squadra, che non sembra più vincolata al 4312 tanto caro a Mignani. Ovviamente, Sibilli sarà un tassello di complemento rispetto ai futuri titolari attesi nei prossimi giorni, ma dopo diverse settimane di attesa il direttore sportivo Ciro Polito è tornato a battere un colpo.