Giovanili, il racconto di un genitore a PianetaBari: “Mio figlio messo fuori rosa per non aver firmato un biennale imposto dal Bari”

Il racconto di un genitore

Il Bari lotta tra la vita di una salvezza in Serie B e la morte della retrocessione in Serie C. Un fallimento totale, uno scenario nefasto che avrebbe conseguenze drammatiche, non solo per la prima squadra, tifosi, sponsor e addetti ai lavori, ma anche per i ragazzi delle giovanili.

Va ricordato, infatti, come il Bari da due anni inserisca i suoi ragazzi nei campionati giovanili di Serie A/B, con i giovanissimi biancorossi che stanno crescendo affrontando compagini di tutto rispetto quali Empoli, Fiorentina, Lazio, Roma, Palermo tra le altre. La controprova sta nel rendimento dell’Under 17, che è arrivata alle soglie della zona playoff. Retrocedere in C implicherebbe un drastico cambiamento: i numerosi ragazzi delle giovanili finirebbero nei raggruppamenti di Serie C, sicuramente molto meno formativi per la propria crescita professionale e non.

In questo contesto, in queste settimane sta nascendo un piccolo caso dentro il settore giovanile del Bari che oggi vi racconteremo. Il Bari Under 14 si sta giocando la Fase Nazionale in un girone a 4 con Roma, Lazio e Napoli. Un bel premio per i ragazzi 2010, arrivato dopo tanti sforzi e sacrifici nel girone che ha visto chiudere i biancorossi al secondo posto alle spalle del Napoli. C’è stata però una vicenda all’interno del gruppo delle giovanili allenato da Thomas Scardigno che ha portato a mettere fuori rosa 4 giocatori dell’organico, tra gli elementi migliori dell’annata, esclusi così dalle partite più importanti della stagione.

Un genitore ha deciso di fare luce sull’accaduto tramite PianetaBari. Abbiamo garantito l’anonimato dell’intervistato.

Under 14 Giovanili
Copyright: SSC Bari

Giovanili, il racconto di un genitore

Partiamo dalla cronaca. Cosa è successo?
«Mio figlio è stato messo fuori rosa insieme ad altri 3 ragazzi perché non abbiamo accettato la firma anticipata del contratto biennale prima che questa stagione fosse finita. La società ha deciso che chi non avesse firmato, non avrebbe giocato più con l’Under 14 nella Fase Nazionale conquistata dai ragazzi. Di conseguenza ci hanno spostato nell’Under 15 ad allenarci».

Perché la società vi ha imposto di firmare?
«C’è stata una riunione il 14 marzo alle 16.30, presso il campo di Bitetto, alla presenza dei direttori Sansonetti e Sciannimanico, nella quale è stata illustrata la volontà di riconfermare tutto il gruppo 2010. In tale occasione venne manifestata la proposta di far firmare in modo anticipato i ragazzi che avessero compiuto i 14 anni di età in prima battuta. A seguire per volontà dirigenziale venne reso noto che chi non avesse firmato e creduto al progetto barese, sarebbe stato messo fuori rosa dalla Fase Nazionale post gironi. All’epoca la cosa si prese alla leggera in quanto il Bari non era in serio pericolo di retrocessione. Tuttavia nei giorni a venire e con la situazione della squadra che si aggravava settimanalmente, le pressioni dei dirigenti si fecero più insistenti».

Crede che temessero un esodo di ragazzi con la retrocessione del Bari?
«Sinceramente, io con mio figlio volevamo aspettare di capire come si delineasse la situazione del Bari in generale, ma la società ci ha imposto queste condizioni. A seguito di queste pressioni per noi diventò più difficile scegliere e valutare. Chiedevamo tempo per capire semplicemente quale fosse il futuro del Bari, sportivo e societario. Tuttavia loro la misero su un discorso diverso, ovvero che noi avessimo già alternative di altri club per cui non volessimo firmare col Bari».

Ed è così?
«Noi non abbiamo firmato con nessuno, perché non è previsto fino al 30 giugno 2024 come da contratto annuale firmato in estate. I ragazzi seppur giovanissimi lo rispetteranno e si comporteranno in maniera professionale. Tuttavia è chiaro che ci sono state in queste settimane aperture concrete da parte di club a mio avviso più professionali per poter continuare con loro la formazione e la crescita di questi ragazzi, visto il potenziale e la prospettiva non indifferenti. Giustamente abbiamo deciso di aprirci verso alternative diverse per la prossima stagione, a nostro malincuore. Noi riteniamo di non aver mai ostacolato o intralciato la società Bari, a cui va tutto il mio rispetto. È altrettanto vero che ritengo che a livello delle giovanili siamo in mani superficiali. Bari ha bisogno di gente professionale e seria con obiettivi concreti e di prospettiva, tutto questo è un peccato».

Come l’hanno presa i ragazzi?
«Loro giustamente si sono ritrovati da essere pupilli all’indifferenza totale nel giro di poco, soffrendo la situazione e la mancanza di proseguire nella Fase Nazionale successiva al campionato conquistata dopo tanto sacrificio. Oggi hanno digerito il tutto dedicandosi con impegno negli allenamenti con l’Under 15, consapevoli di potersi esprimere in futuro in nuove realtà più professionali e organizzate per credere al loro sogno. Se ci fossero stati presupposti diversi, lo avrebbero fatto certamente col Bari».

Secondo lei la situazione può rientrare?
«Purtroppo non si può aspettare con determinati soggetti: o dentro o fuori. Hanno sottolineato che non accettando le loro condizioni si sarebbe creato uno strascico non più recuperabile in futuro. Speriamo con tutto il cuore che il Bari si salvi, poi vedremo che succederà».

PIANETABARI RESTA A DISPOSIZIONE DELLA SSC BARI PER OGNI EVENTUALE CHIARIMENTO E/O RISPOSTA UFFICIALE.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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