Esposito e Benedetti, 2 ex che farebbero comodo

Il focus sugli ex di giornata Esposito e Benedetti

In occasione dell’ultima giornata del girone d’andata del campionato di Serie B, il Bari farà visita alla Sampdoria a Marassi in un match importante per la vicinanza delle squadre in classifica e affascinante per il gemellaggio che lega due tifoserie che non si incrociano in gare ufficiali dal 2012. Il Bari arriva alla sfida rabberciato, con diverse defezioni e un rendimento altalenante, mentre la Sampdoria, dopo una significativa striscia di vittorie, è incappata in una sconfitta inattesa contro la Feralpisaló.

In una sfida che offre diverse tematiche interessanti, tra le file dei blucerchiati ci saranno anche due ex calciatori del Bari ancora rimpianti dalla tifoseria: Sebastiano Esposito e Leonardo Benedetti. Il primo, diventato leader tecnico della squadra dopo gli infortuni di Pedrola e Borini, è atteso dal primo minuto, mentre il secondo è di recente rientrato dall’infortunio – con conseguente operazione – rimediato a fine agosto, ma potrebbe ritagliarsi uno spezzone di gara consistente.

Esposito e Benedetti hanno rappresentato, in modo differente, lo spirito del Bari della passata stagione, e guardando l’attuale rosa biancorossa risulta difficile individuare calciatori con caratteristiche comparabili.

Esposito Sampdoria
Copyright: UC Sampdoria

La parabola di Esposito a Bari

Esposito ha scelto Bari per riscattarsi dopo un paio di stagioni in chiaroscuro lontano dall’Italia, e la scelta, in fin dei conti, la di può definire vincente. Ad impressionare dei suoi 6 mesi all’ombra del San Nicola non sono stati i numeri (4 gol e 2 assist in 15 partite), bensì la capacità di integrarsi in un meccanismo ben oliato arricchendolo. La scelta di Mignani di abbassare il suo raggio d’azione e schierarlo all’occorrenza anche da trequartista ha migliorato le trame offensive del Bari, meno schiave della verticalità garantita da Cheddira.

Esposito, come dimostrano anche questi primi mesi a Genova, è un calciatore peculiare, di difficile collocazione, ma con doti tecniche e cognitive sopra la media. Pur essendo molto giovane, ha una comprensione del gioco elevata, a cui abbina sensibilità tecnica, creatività e doti balistiche che lo rendono una minaccia costante quando imbeccato sulla trequarti.

Nel Bari attuale è Giuseppe Sibilli ad aver parzialmente ereditato i compiti di Esposito, pur avendo un’interpretazione del gioco diversa. Sibilli condivide con Esposito il gusto per la giocata lussuosa e la capacità di pensare e realizzare colpi estemporanei, ma è più anarchico e meno associativo. Sibilli ha la tendenza, spesso deleteria, di intestardirsi oltre il necessario in azioni individuali, mentre Esposito ha l’abilità di leggere il gioco anche in funzione dei movimenti dei propri compagni. Pur condividendo, almeno in questa stagione, la posizione in campo, insieme comporrebbero una coppia di trequartisti iper complementare a cui affiancare un finalizzatore puro.

L’addio di Esposito ha privato il Bari di un calciatore fondamentale per lo scacchiere tattico di Mignani e di un ragazzo entrato in totale simbiosi con l’ambiente, un fattore tutt’altro che marginale in una piazza famelica di figure genuinamente legate alla maglia.

Sebastiano Esposito Bari Serie B
Copyright: SSC Bari

L’apparizione di Benedetti

L’impatto di Benedetti è stato meno visibile ma diluito in un arco temporale maggiore. L’ex Imolese è arrivato a Bari in punta di piedi, come alternativa in un reparto che contava i reduci della C Maiello, Maita, D’Errico e Mallamo, il figliol prodigo Bellomo e il cavallo di ritorno Folorunsho. I suoi primi mesi si sono ridotti a sporadiche apparizioni poco significative, tanto che giunti a dicembre il minutaggio era così risibile da renderne impossibile una valutazione completa.

Le cose cambiano quando nel pieno di un periodo di magra realizzativo e di risultati, Mignani ripensa la struttura offensiva e avanza Folorunsho sulla linea d’attacco, liberando così uno slot a centrocampo. A Cittadella il prescelto è proprio Benedetti, che risponde con una prestazione sorprendente per impatto fisico e atletico, dopo già venti minuti discreti nel secondo tempo col Pisa. La capacità di condurre palla per tanti metri e di fare entrambe le due fasi con la medesima diligenza diventano qualità imprescindibili per il Bari che galoppa spedito verso i playoff.

Benedetti diventa così un intoccabile, e con il tempo inizia a prendere confidenza anche con il gol. L’istantanea del suo trascorso in Puglia è legata proprio ad un gol, quello con cui abbatte la resistenza del Sudtirol nella semifinale playoff. Per lui resta il rammarico di non aver reso il prestito secco un acquisto definitivo nella sessione di mercato invernale della passata stagione, quando la Sampdoria navigava in acque torbide e sarebbero bastate poche migliaia di euro per bloccarlo.

Un calciatore con le sue caratteristiche nel reparto di centrocampo del Bari manca come l’acqua nel deserto. Dei tanti centrocampisti di cui Marino dispone nessuno abbina dinamismo, abilità senza palla e doti atletiche come fa Benedetti, ma al contrario tutti fanno bene qualcosa e male il resto. Ad oggi, con tutte le problematiche che attanagliano il Bari, il peso del suo addio è inquantificabile.

Benedetti
Copyright: SSC Bari

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By Giovanni Fasano

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