Eravamo galletti… Vito Nacci si racconta a PianetaBari. VIDEO

L'intervista a Vito Nacci

Vito Nacci è un difensore centrale, da quattro anni nel settore giovanile del Bari dove quest’anno ha iniziato il campionato Primavera. Il ragazzo classe 2005 ha giocato 8 partite (5 da titolare), prima di una grande scelta: l’addio al calcio a dicembre. Nacci è intervenuto ai nostri microfoni ieri sera durante la trasmissione di PianetaBari su Twitch condotta da Claudio Mele e Giovanni Fasano. Qui la puntata precedente con Federico Fioretti.

L’intervista a Nacci

Come nasce la tua scelta di lasciare il calcio?
«Ci sono momenti dove bisogna prendere delle scelte molto importanti, difficili, ma bisogna essere realisti. Ho iniziato l’anno tranquillamente, in una società che mi ha sempre dato tanto. La mia decisione infatti non è stata influenzata da loro. Purtroppo ho dovuto prendere questa scelta perché non credevo più nel calcio come in passato. Ho visto realtà diverse, la voglia di giocare è diminuita, ma non l’amore per il calcio. Non è stato facile, mi dispiace molto».

Quando è stato il momento che ti ha spinto a prendere questa scelta?
«Contro il Cosenza fu il momento decisivo. Venivo da un momento buio, sebbene avessi anche giocato con continuità. Mi ammalai e presi questa scelta. In quei giorni ho preso consapevolezza della mia decisione, l’idea mi veniva molto spesso in mente, fin da inizio anno. Entravo in campo e sfogavo tutta la mia rabbia e i miei problemi».

Ti sei confidato in quei momenti con qualcuno?
«Dachille è un amico fraterno. Lui mi ha sempre detto di non mollare, che sarebbe stata la scelta sbagliata. Io poi ho deciso diversamente. Dodo c’è rimasto molto male, lo stesso è successo con Lops, che è un altro grande amico. Mi confidavo molto con loro».

Ti sei mai pentito?
«Sì, dopo un po’ di tempo sì. Il calcio è la mia passione e mi faceva stare bene. Il mister Giampaolo è stata una persona eccezionale, come il mister Santeramo, i dirigenti e i compagni. Ci ho pensato e ripensato e se potessi tornare indietro non lo rifarei mai. È stata una scelta sbagliata presa in un momento buio. Però ora bisogna andare avanti per la propria strada e continuare».

Dachille pensi che sia pronto per la prima squadra?
«Con Dodo ci sono cresciuto, è sempre stato un punto di riferimento. È sempre stato un ragazzo determinato e pronto. Mi auguro possa avere spazio, i suoi successi sono i miei perché per me è un fratello. È come se al posto suo ci fossi io».

Lops e Colangiuli che carriera possono avere?
«Sono contentissimo per Francesco. Un ragazzo molto timido e estroverso, ma ha delle qualità indescrivibili. Ha una tecnica e un fisico di grande spessore. Davide è un amico, ultimamente è migliorato tantissimo. Si sta mettendo in mostra, già lo vidi ad inizio anno».

I 2007 del Bari come li vedi?
«Alessio Campanelli e Flavio De Pinto sono due terzini, due ragazzi volenterosi e bravissimi. Sono contento per loro se dovessero essere chiamati in prima squadra. Ma auguro il meglio a tutti coloro con cui ho condiviso lo spogliatoio quest’anno».

Clicca qui per guardare la video-intervista a Nacci. 

By Redazione PianetaBari

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