Nel corso dell’ultima conferenza stampa, l’amministratore unico del Bari Luigi De Laurentiis aveva parlato del «rischio imprenditoriale» legato a una eventuale promozione del club, che costringerebbe la proprietà a cedere la società. Tali dichiarazioni avevano fatto discutere: quest’oggi il numero uno dei biancorossi è tornato su quelle dichiarazioni per spiegarsi nel corso di un’intervista rilasciata a RadioBari. Leggi qui l’intervista completa del presidente del Bari.
Le parole di Luigi De Laurentiis
De Laurentiis ha affermato: «A chi nutre sospetti voglio dire che siamo quarti, quello che facciamo ogni anno è investire per puntare il più in alto possibile. Puntiamo ai playoff, ma questo implica anche la possibilità di arrivare in A perché lì può succedere qualunque cosa, ci siamo quasi riusciti due anni fa. Il complottismo fa parte della società su qualunque tema, questo vale anche per il calcio e questo è un po’ un peccato. Fa tanto rumore, poi ci sono tantissimi tifosi che si godono questa squadra».
LDL ha proseguito: «Quello che ho detto è la verità, oggi siamo imprenditori che corrono un rischio, quello di dover vendere la squadra in dieci giorni se dovessimo andare in A. Ma nonostante questo ogni tanto investiamo i soldi nostri, ripianiamo i debiti e cerchiamo di essere competitivi. Se ci fosse una fila di arabi, americani o russi che avessero bussato alle porte del Bari e io li avessi mandati via capirei chi dice che noi siamo ostaggi, ma io lo ripeto. Se ci sarà una realtà che volesse affiancarci per portare in A il Bari siamo aperti».
Parlando dei modelli Udinese e Atalanta, De Laurentiis conclude: «Sono società che riescono ad essere virtuose anche se non hanno dietro numeri importanti per il merchandising. Queste squadre hanno avuto la forza di comprare giocatori e di venderli per farne plusvalenza».
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