Dopo un’intera settimana di lavoro, la prima da quando sono stati incaricati di prendere le redini del Bari, Federico Giampaolo e Vito Di Bari condurranno i biancorossi in un match che vale l’intera stagione. Il pari interlocutorio contro il Pisa è stato solo il preludio di un tour de force di 15 giorni che avrà come prima tappa il Marulla di Cosenza.
Ad attendere i biancorossi ci sarà la squadra di Viali, che con il Bari condivide lo stesso obiettivo e fino ad una settimana fa la stessa parabola drammaticamente discendente. Mentre per i biancorossi il ritorno alla vittoria continua a latitare, il Cosenza, dopo due mesi di astinenza, ha rivisto i 3 punti nella serata di Reggio Emilia contro la barcollante Reggiana. La rotonda vittoria ha consentito ai calabresi di arrivare a questo match, segnato con la matita rossa da diverse settimane da entrambe le compagini, con un rassicurante margine di 3 punti e la Ternana a fare da cuscinetto tra il purgatorio dei playout e le posizioni tranquille. Le circostanze obbligano dunque il Bari a giocare con la necessità di conquistare i tre punti e con l’obbligo di non uscire da Cosenza a mani vuote.
Per preparaci ad un match che si prospetta teso e infuocato vi proponiamo la nostra consueta preview, aperta dalla presentazione dell’avversario di giornata e chiusa da un approfondimento sulle possibili scelte dello staff tecnico biancorosso.
Cosenza, un uomo al comando
Rispetto alle altre squadre, quando si parla di Cosenza, specie in questo momento, il singolo va anteposto al collettivo. Se i calabresi, nonostante le grandi difficoltà incontrate negli ultimi mesi, sono ancora in linea di galleggiamento il merito è in gran parte di Gennaro Tutino. Il classe ‘96, tornato a Cosenza dopo la promozione in Serie B del 2018, sta trainando la squadra verso l’ennesima salvezza al cardiopalma con un girone di ritorno da 10 gol in 12 partite disputate, di cui 3 nelle ultime 3 pesantissime partite. L’ultima partita, quella vinta apparentemente in scioltezza contro la Reggiana, può fungere da epitome del suo ultimo trimestre: dopo una manciata di minuti disorienta l’avversario con un doppio passo e fa planare sulla testa di D’Orazio il pallone del vantaggio, poi, sul calare della prima frazione, batte Satalino con un destro millimetrico, scoccato senza neanche stoppare la sfera.
Il 3-5-2 proposto da Viali nelle ultime settimane ruota attorno all’estro del proprio numero 9, a cui sono demandate tutte le responsabilità offensive. Lui detta i tempi della manovra: imprime un’accelerata attaccando la profondità o cristallizza i secondi abbassandosi per gestire il pallone e combinare con i compagni. Ad assisterlo ci sarà l’ex di giornata Manuel Marras, riadattato quinto di centrocampo, che garantisce affidabilità nella circolazione del pallone, pulizia tecnica e capacità di associarsi con chi addensa la sua zona (spesso lo stesso Tutino). Per ovvi motivi, i vantaggi che Marras genera con il pallone diventano svantaggi quando la sfera è nei piedi degli avversari. Il lato destro della difesa cosentina è il più attaccabile, perché spesso Marras è pigro nei ripiegamenti o non segue i tagli profondi degli avversarsi che gravitano dalle sue parti. Essendo anche il lato forte dell’attacco del Bari è possibile che Giampaolo e il suo staff abbiano studiato un modo per esporre ulteriormente i limiti dell’ex biancorosso.
Per compensare la presenza di un’ala pura a centrocampo, Viali sta dando continuità al classe 2003 Federico Zuccon nel ruolo di mezzala destra. L’ex Lecco ha doti organiche a sufficienza per coprire large porzioni di campo e garantire l’apporto necessario a Marras e Meroni, ma soffre quando sollecitato in fase di possesso. Con il pallone è spesso frenetico e impreciso, soprattutto a causa di un primo controllo ancora legnoso.
Se a destra si costruisce l’azione affidandosi alle combinazioni tra Marras e le due punte, a sinistra si accompagna lo sviluppo della manovra per sfruttare eventuali situazioni di superiorità numerica. Nell’ultima gara la differenza di palloni toccati tra Marras e il pari ruolo D’Orazio è stata sensibile: il primo è stato, dopo Caló, il calciatore che ha gestito più possessi (68), il secondo appena 31. Quando il Cosenza riesce a far girare il pallone a velocità sostenuta, con l’attenzione dei difensori catalizzata dai movimenti di Tutino e Marras, sulla sinistra si aprono spazi potenzialmente attaccabili.
La difesa non presenta particolari eccellenze: il terzetto Venturi-Camporese-Meroni è composto da calciatori tignosi e ormai abbastanza navigati in categoria, ma non impeccabili nelle letture individuali e collettive. Il Bari sarà orfano di quelli che sarebbero dovuti essere i punti di riferimento offensivi stagionali, Puscas e Diaw, ma anche la mobilità e il dinamismo di Nasti potrebbero risultare efficaci.
Le possibili scelte di Giampaolo
Come appena accennato, Giampaolo dovrà convivere con un’emergenza offensiva che hanno dovuto gestire più e più volte anche i suoi predecessori. La frattura alla mano rimediata da Puscas e i continui acciacchi di Diaw, per il quale si vocifera di un’eventuale seconda operazione, riducono le opzioni per il ruolo di punta del 4-2-3-1 a Marco Nasti.
A supporto del ragazzo che l’anno scorso fu determinante per la salvezza del Cosenza ci saranno Morachioli e Kallon, oltre all’ insostituibile Peppe Sibilli. Prime alternative Achik e Aramu, con Colangiuli e Zanaboni, attaccante della Primavera all’esordio tra i grandi, pronti in caso di emergenza.
Nessun dubbio per il tandem in mediana: Maita affiancherà Benali, con Bellomo diventato prima alternativa a discapito dei vari Acampora ed Edjouma.
Anche il pacchetto difensivo dovrebbe essere confermato al netto di Pucino favorito su Dorval, Di Cesare, Vicari e Ricci a proteggere Pissardo, che è avanti nel ballottaggio con il brasiliano Brenno.
La probabile formazione:
Bari (4-2-3-1): Pissardo (Brenno); Pucino (Dorval), Di Cesare, Vicari, Ricci; Maita, Benali; Kallon, Sibilli, Morachioli; Nasti. All. Giampaolo.