Cosa aspettarsi da Bari-Venezia

La fisicità e qualità dei lagunari, le scelte di Marino

Ritorno dalla pausa nazionali di quelli vertiginosi per il Bari. Al San Nicola arriva il Venezia di mister Paolo Vanoli, secondo in classifica a 27 punti (solo 2 lunghezze di distanza dal Parma, primo, e quattro di vantaggio sul Palermo terzo), in uno stato di forma a dir poco egregio: 5 vittorie nelle ultime 6 partite per i lagunari, di cui tre arrivate contro Parma, Modena e Catanzaro, tutte comprese nelle prime 6 posizioni di classifica. A Bari arriverà una squadra equilibrata e quindi pericolosissima, con il solito esperanto di calciatori e culture calcistiche, che in estate è riuscita ad andare oltre l’hipsterismo costruendo una rosa compatta e di elevatissima qualità.

Venezia Gytkjaer
Copyright: Venezia FC

Ecco il Venezia: una squadra di qualità alla ricerca di equilibrio tattico

La squadra allenata dal tecnico ex Spartak Mosca sta occupando con merito la seconda piazza nel campionato cadetto, benché non sia né tra le squadre maggiormente produttive in fase offensiva (16,6 xG, 6° posto in B) né tra le più ermetiche in fase difensiva (13 xGA, anche qui 6° posto), ma sono al 3° posto quando a xGD (Expected Goal Difference, cioè la differenza tra xG fatti e xGA, quelli subiti) con 3,6. Un po’ come quello studente che non ha 9 e 10 in pagella, ma tutti 8, spiccando su compagni di classe più ondivaghi di lui. I parametri realizzativi e difensivi degli arancioneroverdi sono piuttosto in linea rispetto alle statistiche avanzate: 19 reti messe a segno (una leggera overperformance di 2,4 rispetto agli xG prodotti) e 11 incassate (2 in meno rispetto agli xGA effettivamente subiti).

Vanoli Venezia
Copyright: Venezia FC

Dal punto di vista tattico, Vanoli sembra aver trovato equilibrio tattico nelle ultime uscite in un 4-4-2 propositivo ma mai troppo scoperto. Arrivato in Laguna a novembre 2022, il coach varesotto aveva condotto la scorsa stagione con un 3-5-2 di estrazione contiana (i due hanno lavorato assieme nelle esperienze a Chelsea e Inter, dove Vanoli è stato rispettivamente vice e collaboratore del tecnico salentino). Rispetto alla struttura tattica della scorsa stagione, il Venezia ha conservato poco: sostanzialmente, solo la coppia d’attacco composta da Pohjanpalo e Johnsen, alle spalle di cui molti reduci della scorsa stagione hanno cambiato posizione e funzioni.

Tra i pali, Jesse Joronen è rimasto tra i leader della squadra, ma un problema muscolare accusato ad inizio ottobre lo sta tenendo ai box più del previsto: lo sta sostituendo tra i pali l’italo-brasiliano Bruno Bertinato. Difesa a 4 più intraprendente dello scorso anno: sul centrodestra la certezza è Giorgio Altare, certezza della B lo scorso anno al Cagliari con qualità fisiche fuori scala; accanto a lui il titolare designato sarebbe Jay Idzes, il quale tuttavia si è dovuto fermare a tempo indeterminato per una preoccupante trombosi venosa. Ha preso il suo posto l’eterno capitano Marco Modolo, che ha vissuto tutta la scalata dalla D alla A rimanendo nella “sua” Venezia anche dopo la retrocessione.

Sugli esterni Vanoli può disporre di parecchia qualità: a destra Antonio Candela, classe 2000 scuola Genoa, è un concentrato di corsa, inserimento e buone qualità tecniche, con un discreto cross; a sinistra trova spazio un altro pilastro della Serie B, quel Francesco Zampano che a trent’anni può vantare già 243 presenze in Serie B. Zampano viene utilizzato come terzino a piede invertito per dare sfogo alla manovra: rientrando dentro al campo, l’ex Pescara e Udinese funge da vero e proprio regista defilato della formazione veneta; riceve 6,87 passaggi progressivi ogni 90 minuti (93° percentile, nel 7% dei terzini che ne ricevono di più) e ne serve 3,69 nello stesso lasso di tempo (97° percentile, 3% dei più coinvolti).

Nelle ultime uscite Vanoli ha utilizzato Martin Sverko da terzino bloccato, tuttavia contro il Bari dovrebbe tornare Zampano nello Starting XI. La giovanissima e Yankee coppia di centrocampo è composta da due talenti puri quali Tanner Tessmann Gianluca Busio. Il primo è probabilmente il miglior giocatore di questo scorcio di stagione veneziano: trasformato da mezzala a regista puro, il classe 2001 è metronomo e rifinitore di questa squadra. La maggior parte dei palloni passa da lui, il quale spesso si abbassa tra i due centrali per ricevere palla dal basso, mentre i terzini si alzano. Da quel momento, Tessmann inventa in vari modi: è specializzato nel calcio lungo a tagliare le linee, ma è bravo anche nello stretto e ha una struttura fisica che gli consente di essere coinvolto anche senza palla, sia per inserimenti (conclude molto bene) che per impatto nel corpo a corpo.

Venezia
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Busio, dopo un inizio di carriera brillante, ha avuto una fase di appannamento da cui sembra si stia rialzando quest’anno: 2 gol e tanta partecipazione in fase offensiva, soprattutto quando viene utilizzato nel ruolo di mezzala destra, e partecipazione alla fase di non possesso con parecchi intercetti.

Sugli esterni, Vanoli varia interpreti in base al tipo di partita che vuole impostare: trova spesso spazio Mikael Ellertsson, centrocampista dinamico e duttile capace di essere impiegato in più zone di campo. In caso di partita più contenuta, c’è un posto anche per Nunzio Lella, ex dell’incontro, centrocampista di corsa e contenimento adattato sull’esterno.

Portano dribbling, velocità e qualità due calciatori come Dennis Johnsen Nicholas Pierini, che spesso si scambiano posizione tra il ruolo di esterno (o trequartista, quando il Venezia gioca con il rombo) e quello di seconda punta, creando diverse indecisioni alle retroguardie avversarie; dovranno essere intelligenti Dorval e Koutsoupias a leggere i movimenti dei due fantasisti veneziani, senza farsi prendere in mezzo dai loro uno-due e dalle loro rotazioni.

Punta centrale e faro offensivo è il finlandese Joel Pohjanpalo, calciatore che non ha bisogno di presentazioni: 4 gol, 3 assist e una partecipazione assoluta alla fase d’attacco, sia come terminale del gol che come torre che attrae su di sé gli avversari e crea tanti spazi per i calciatori di continuo movimento che gli gravitano attorno. Il finlandese, però, sarà assente per una farcite plantare. Al suo posto un calciatore in passato cercato dal Bari quale Christian Gytkjaer, con caratteristiche simili al compagno di squadra.

Pohjanpalo Venezia
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La probabile formazione del Bari:

Si profila sostanziale continuità sul profilo degli uomini per il Bari. Salvo problemi dell’ultimo minuto, porta e difesa, con l’aggiunta degli esterni, saranno confermati integralmente. L’unico grande dubbio vige a centrocampo, dove il febbricitante Acampora sarà risparmiato per questa partita. Per sostituirlo, Marino ha annunciato un duello a due tra Benali e Maita, con il libico leggermente favorito sul messinese. Sulle mezzali, conferma per Koutsoupias mezzo destro e Sibilli mezzo sinistro con facoltà di svariare.

Anche l’attacco verso la conferma: Nasti e Diaw dovrebbero comporre ancora una volta il duo d’attacco di partenza. Più indietro Aramu e Achik, che si candida per essere uno dei primi subentri e guadagnare progressivamente minutaggio. Di seguito il probabile undici biancorosso.

Bari (3-5-2): Brenno; Pucino, Di Cesare, Vicari; Dorval, Koutsoupias, Benali (Maita), Sibilli, Ricci; Diaw, Nasti.

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By Redazione PianetaBari

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