Dopo poco più di 20 giorni ai box, Giuseppe Sibilli è tornato ad allenarsi con la squadra e si appresta a rientrare tra i convocati per la trasferta di Frosinone. Complice la sua assenza, Longo ha momentaneamente accantonato l’idea di giocare con due trequartisti puri per irrobustire il centrocampo e ridare compattezza alla squadra. Il primo tempo con la Sampdoria ha però dimostrato come a questa squadra serva un calciatore in grado di fare da collante tra centrocampo e attacco
Contro il Mantova ad assolvere questa funzione è stato Falletti, nominalmente seconda punta ma, di fatto, regista offensivo della squadra. Con il rientro di Sibilli è ipotizzabile che Longo rimetta mano al progetto tattico originario per testare la coesistenza dei due fantasisti, ma in che modo potrà farlo?
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Sibilli e Falletti nel 3-5-2
Sibilli è un calciatore duttile, che a Bari ha ricoperto diversi ruoli, tra cui quello di mezzala e, ovviamente, quello di trequartista. Il centro-sinistra è la sua zona di comfort, quella da cui riesce ad essere più impattante perché ha modo di rientrare sul piede forte e condurre verso il centro del campo. L’anno scorso, soprattutto con Marino, ha fatto per diverse partite la mezzala, riuscendo a combinare contributo offensivo e applicazione senza palla, ma ovviamente il dispiego di forze in fase di non possesso ne può condizionare l’efficienza nell’ultimo terzo di campo.
Fonte: Sofascore
Tra Sibilli e Falletti però, il primo indiziato per ricoprire il ruolo di mezzala in un 3-5-2 è proprio l’ex Pisa. Falletti, per questioni fisiche ed anagrafiche, va preservato e sfruttato in una zona di campo ben circoscritta, altrimenti si rischia di sacrificarne il potenziale. Questa conformazione consentirebbe all’uruguaiano di svariare su tutto il fronte e a Sibilli di agire da centrocampista di squilibrio libero di partire dal centro-sinistra per poi muoversi in autonomia.
La struttura del centrocampo, almeno in fase di non possesso, dovrebbe restare a 3 per assicurare maggiore filtro e copertura alla linea difensiva. Anche la gara contro il Mantova ha dimostrato come questa squadra non possa permettersi l’inferiorità numerica in mezzo al campo perché incapace di difendere posizionalmente con la giusta intensità . A Sibilli verrebbe dunque richiesto maggiore sacrificio in fase di non possesso, ma nella ricerca di un compromesso tra equilibrio ed efficienza offensiva questa soluzione sembra l’unica percorribile.
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