Franco Brienza, ex giocatore e poi dirigente del Bari, è stato intervistato da La Repubblica. Il forte trequartista di Ischia era il capitano del Bari che il 2 giugno 2018 pareggiò per 2-2 a Cittadella, venendo così estromesso dai playoff di Serie B. Fu l’ultima gara prima del fallimento e la ripartenza in Serie D, con la famiglia De Laurentiis al timone e ancora una volta Brienza in campo. Qui l’intervista completa.
Le parole di Brienza
Il calciatore, tra le ultime bandiere del Bari, ha parlato del momento dei biancorossi, attesi proprio dalla gara col Cittadella: «Sarà dura, perché il Cittadella era e resta una squadra organizzata, sbarazzina. Ma il Bari deve metterci tutto il cuore che ha: una piazza come quella biancorossa non merita di soffrire in questo modo».
Da simbolo a simbolo, Brienza elogia Di Cesare: «È straordinario quello che sta facendo a 41 anni. Contro il Parma ha segnato un gol bellissimo, ma ancora di più ammiro il suo modo di tenerci alla maglia. Lo posso comprendere, perché noi abbiamo giocato in un altro calcio, dove una retrocessione era un marchio che ti portavi sempre addosso. Io non ho mai smesso di seguire il Bari. È una stagione complicatissima, la squadra ha percepito troppo tardi il pericolo di cacciarsi nei guai. Per troppe gare ho visto una squadra senz’anima. Adesso, con due partite ancora da giocare e il burrone a un millimetro, stento a credere che chi scenderà in campo non dia il massimo».
