Brenno: “So della responsabilità di essere un portiere a Bari. La lingua? Va molto meglio. Con l’Ascoli la mia miglior partita e parata”

La conferenza di Brenno

Giornata di presentazione per Brenno, reduce da un ottimo mese dopo qualche piccola imprecisione ad inizio stagione (qui l’analisi di Bari-Ascoli). L’ex Gremio quest’oggi si è presentato in conferenza dalla sala stampa del San Nicola, in vista della gara di sabato pomeriggio a Piacenza contro la Feralpisalò. PianetaBari ha seguito l’evento col direttore Claudio Mele inviato allo stadio.

La conferenza di Brenno

Brenno quale la parata più bella?
“Penso quella su Di Tacchio con l’Ascoli. Vorrei dimenticare, invece, la prima palla col Palermo. La scorsa gara è quella che ho giocato meglio, anche con la Cremonese. Col Pisa forse la dimenticherei”.

L’arrivo in Italia.
“È un sogno per me giocare qui in Europa. Quando è uscita la possibilità di venire a Bari sono stato felice, perché questa è una piazza importante. Sono molto felice di essere qui, anche la mia famiglia, soprattutto di conoscere una nuova realtà e una nuova cultura. Mio nonno paterno era europeo, di Cadelbosco di Sopra. Io voglio avere una carriera europeo. La Puglia è una regione simile al Brasile. Siamo a novembre e non ho bisogno della felpa (ride, ndr).”.

Che obiettivi ha Brenno?
“Io voglio migliorare ogni giorno, aiutare la mia squadra tutte le partite. Dopo vediamo che succederà. Io sono felice e continuerò a lavorare. Ora va molto meglio, perché riesco a farmi capire dai miei compagni. Le uscite? Sicuramente è un aspetto su cui devo migliorare con l’aiuto dei compagni”.

La trattativa estiva?
“Non so perché si è allungata tanto, sapevo dell’interesse del Bari e ho detto sempre «sì, voglio il Bari». Il resto l’ho lasciato al mio procuratore, ma adesso mi sento meglio e più ambientato al paese e alla lingua. All’inizio non è facile, non parli bene. Parlando con Matheus Henrique del Sassuolo mi ha dato consiglio su come accelerare il processo, ad esempio ascoltare la radio prima degli allenamenti. Questo mi ha aiutato”.

Il problema della lingua per Brenno.
“La lingua è troppo importante, prima per essere sicuro parlavo in portoghese. Adesso mi sento meglio e sento che gli altri possono capirmi. So della responsabilità di essere un portiere a Bari. È per questo che volevo imparare più velocemente la lingua e sto cercando al meglio di farlo”.

L’addio al Gremio?
“È stata una scelta dell’allenatore, non so cosa è successo, bisogna chiedere a loro. Io volevo giocare e quando è uscita quest’opportunità in Italia l’ho colta immediatamente”.

A Brescia stava parando un rigore a Moncini.
“È stata sfortuna. Noi studiamo sempre i rigoristi. Sapevo che avrebbe calciato a sinistra, ma ero troppo alto in tuffo”.

 

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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