Belli a PianetaBari: “A Bari cavalcata straordinaria, rimpiango di non essere rimasto. Spero di tornare al San Nicola col mio Padova”

L'intervista a Belli

Dopo un campionato folle decisosi solo all’ultima giornata, il Padova ha vinto il girone A di Serie C tornando in cadetteria a sei anni dall’ultima volta. Importante tassello del gruppo squadra di mister Andreoletti è stato Francesco Belli. Il difensore, nato a Firenze nel 1994, è cresciuto calcisticamente nella Fiorentina prima di spiccare il volo vestendo gloriose maglie come quelle di Pistoiese, Virtus Entella, Pisa ed appunto Bari.

Belli è arrivato in Puglia nell’estate del 2021 proprio dal Pisa: in maglia biancorossa ha collezionato 19 presenze vincendo il Girone C di Serie C sotto la guida di mister Mignani. L’estate successiva però, lasciò il Bari per sposare il progetto Padova di cui tutt’oggi fa parte. Belli è intervenuto ai nostri microfoni parlando del passato biancorosso, del presente veneto e di ciò che gli riserverà il futuro.

Belli
Copyright: SSC Bari

L’intervista a Belli

Avete vissuto una stagione veramente esaltante.
«Si è stata una stagione esaltante. Non eravamo partiti con i favori del pronostico anche se, il primo giorno di ritiro, ci siamo detti che poteva essere l’anno giusto. Sapevamo del nostro valore già dal campionato dell’anno scorso, è stato un crescendo. Abbiamo fatto un girone d’andata fantastico, abbiamo fatto tantissimi punti giocando un calcio bello e divertente anche per noi. Il girone di ritorno è stato più sofferto, lì i punti pesano per tutti. Dobbiamo dare merito al Vicenza di aver fatto un ottimo campionato, ci ha tenuto in ballo fino alla fine ma nessuna squadra più di noi meritasse di vincere questo campionato per quello che abbiamo dimostrato”

Cosa ha portato mister Andreoletti rispetto al passato?
«Sicuramente ha portato grande consapevolezza. Già dal primo allenamento ci aveva detto che voleva arrivare all’ultima giornata del campionato per provare a vincere il campionato e provare emozioni forti. Lui ci ha sempre creduto, è un grande allenatore ed ha portato un idea di gioco molto interessante e divertente. Anche se molto giovane è molto preparato, studia nei minimi dettagli gli avversari e le partite. Cambia piccole cose per mettere in difficoltà gli avversari e, quello che secondo me è più importante di tutti, quando entriamo in campo sappiamo nei minimi dettagli cosa dobbiamo fare. Diventa un meccanismo perfetto. Questo ti aiuta».

Quanta voglia c’è di continuare questo progetto tutti insieme? Il tuo obiettivo è restare a Padova per giocarti la Serie B?
«La voglia di rimanere qua è tanta anche perchè questa estate ho deciso di rimanere anche grazie al direttore che mi ha offerto due anni di contratto, credevo potesse essere l’anno giusto per noi. Adesso che abbiamo conquistato la Serie B sul campo dopo due anni travagliati non vedo l’ora di ripartire, si è creato un grandissimo gruppo e questo ha fatto la differenza. C’era un gruppo di ragazzi straordinario che ha fatto la differenza, un pò come anche a Bari. Eravamo un gruppo unito e deciso. Non vedo l’ora di ripartire e confrontarmi con un campionato diverso, più difficile ma molto stimolante».

Belli
Copyright: Calcio Padova

A proposito di Bari, nella stagione 2021/22 quando avete capito che sarebbe stato l’anno giusto?
«All’inizio, come questa stagione, intorno alla squadra c’era un pò di diffidenza. Il Bari veniva da due anni di amarezze perché non era riuscito a centrare il salto di categoria, la squadra è stata creata ad agosto e siamo partiti con un pareggio ma sapevamo della nostra forza. Eravamo una squadra dove c’erano due giocatori forti per ogni loro, tutto è partito dalla bella vittoria fatta contro il Monterosi. Avevamo giocatori esperti che avevano già vinto campionati, è stata la conseguenza del lavoro fatto durante l’anno. E’ stata una cavalcata straordinaria, rispetto a quest’anno abbiamo avuto la consapevolezza di poter vincere prima il campionato. Abbiamo capito di avercela fatta quando abbiamo vinto a Catanzaro, abbiamo fatto una grandissima prestazione culminata con i tre punti».

Belli, c’è qualche aneddoto particolare su quella stagione?
«Se te ne posso dire uno, fuori dal campo avevamo preso come rito scaramantico quello di ritrovarci a cena durante la settimana nel solito ristorante di Bari. Portava bene. È stato un rito che abbiamo iniziato così per caso e ce lo siamo portati avanti tutto l’anno. Era anche una cosa per stare insieme, c’era la voglia di condividere del tempo insieme. Nei momenti di difficoltà il gruppo fa la differenza».

La stagione successiva non sei stato riconfermato. Hai qualche rimpianto?
«Si, mi aspettavo di poter rimanere ma nel calcio si creano anche dinamiche particolari. A volte ti si prospettano difronte progetti importanti come poteva essere quello di Padova, situazioni contrattuali diverse. Il rimpianto è non aver fatto la Serie B a Bari, una piazza storica del calcio italiano. Già in Serie C abbiamo visto tutto l’affetto che i baresi hanno dato ai giocatori. Mi sono lasciato bene con il direttore, con il mister e, anzi, li devo ringraziare per avermi dato la possibilità di giocare a Bari. Spero di tornare a giocare al San Nicola la prossima stagione ma, d’altra parte, spero che la squadra centri i playoff e raggiunga la Serie A. Un obiettivo che la piazza di Bari si merita».

Belli
Copyright: SSC Bari

Ti aspettavi che nella stagione successiva il Bari avrebbe fatto quel campionato?
«Sinceramente si, mi aspettavo che potessero fare un campionato importante. Già all’interno della rosa c’erano tanti giocatori scesi dalla Serie B come Antenucci, Pucino, Di Cesare, Terranova, Scavone, Bianco. Anche io ero sceso dal Pisa per venire a Bari. Erano giocatori che avevano già conosciuto quel palcoscenico. Io sono convinto che una squadra molto forte in Serie C possa fare molto bene in Serie B, soprattutto se ha un allenatore che sa dargli un’identità tattica e in questo Mignani è stato molto bravo sin dalla Serie C. Bari ti spinge a dare quel qualcosa in più, è stato un vero peccato non raggiungere l’obiettivo. I ragazzi lo meritavano. Hanno lottato alla pari mettendo in difficoltà il Genoa, credo che quella stagione sia uno dei ricordi più belli per i tifosi baresi. Si era ricreato tantissimo entusiasmo, nonostante tutto quella squadra rimarrà nel cuore del tifosi del Bari».

Hai giocato con Maita. Credevi potesse diventare così impattante anche in Serie B?
«Mattia lo conosco da tantissimo tempo. Quando era più giovane venne a fare un provino nel settore giovanile della Fiorentina, dove ero io, e già se ne parlava un gran bene. Per scelte personali decise di non accettare l’offerta, però quando sono arrivato a Bari già si vedeva che era un giocatore importante. Ha gran forza fisica e, per il ruolo che lui ricopre, è una caratteristica fondamentale. Abbina anche qualità, cosa che è riuscito a migliorare nell’anno con Mignani. Tante volte si incaponiva in scelte un pò difficili da mettere in pratica, il mister è stato bravo ad indirizzarlo verso scelte più semplici ed efficaci. È un ragazzo bravissimo ed un grande lavoratore durante tutta la settimana, si merita tutto quello che sta facendo a Bari in questi anni».

Belli, hai seguito il Bari in questa stagione? Credi che la squadra possa raggiungere i playoff?
«Sinceramente ho seguito un pò meno il Bari rispetto agli altri anni. A livello personale ho affrontato un infortunio e mi concentravo più sul recupero e sul seguire la mia squadra. Mi sembra che il Bari sia una squadra organizzata, penso che possa centrare i playoff. Da lì parte un altro campionato dove si azzerano tutti i valori, ci può essere una sorpresa. Centrarli da settimi o ottavi non ti preclude di andare in Serie A, gli auguro di centrarli e di fare una bella cavalcata».

By Domenico Farella

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