Si è chiusa la prima metà di campionato, con un bilancio assai deludente. Il Bari viaggia a metà classifica, con un preoccupante +3 dalla zona playout e un -5 dalla zona playoff. Nel girone di ritorno servirà tutto altro spirito per risalire la china. Nel frattempo, diamo i voti ai protagonisti del girone d’andata biancorosso, partendo dalla porta e dalla difesa.
I voti alla difesa e alla porta del Bari
BRENNO 6: Arrivato dal Brasile con il duro compito di sostituire Caprile, rischia la frittata al primo pallone toccato col Palermo. Dopo una fisiologica fase d’adattamento con qualche errore, si riscatta con buone prestazioni e una sensazione di maggiore sicurezza. Sufficienza di fiducia, però c’è da migliorare ancora sulle uscite e il gioco coi piedi.
PISSARDO SV
FARRONI SV
DORVAL 6: Primi mesi molto positivi, con anche un assist decisivo a Pisa, poi un netto calo di prestazioni. Malgrado ciò, è sempre stato presente, sia da terzino, che da quinto, addirittura anche mezzala. Ha da migliorare la fase difensiva e soprattutto i cross, per ora va bene così.
PUCINO 5.5: Con Mignani vede il campo col binocolo, torna protagonista quando Marino passa alla difesa a 3. Le disfatte con Feralpisalò e Venezia lo riconsegnano alla panchina.
DI CESARE 7.5: Ancora una volta è sempre il capitano il migliore giocatore del Bari, malgrado i 40 anni inoltrati. Le gioca quasi tutte, a meno di squalifiche e qualche acciacco, e raramente si contano suoi errori. Quando si spinge in avanti è un pericoloso costante, più di altri attaccanti della rosa, e si toglie anche lo sfizio di segnare due gol, di cui uno decisivo per salvare la panchina di Marino. Viaggia verso il rinnovo per un altro anno.
VICARI 7: Stesso discorso che vale per Di Cesare. Non salta neanche un minuto, sbaglia col contagocce e trova il primo gol barese nella trasferta di Brescia, che consegna la prima vittoria a Marino. Buone prestazioni sia da centrale che da braccetto difensivo, non ci si può proprio rinunciare.
ZUZEK 5.5: Chiuso da Di Cesare e Vicari anche quest’anno, ha meno opportunità di mettersi in mostra. Appena 444 i minuti a disposizione in 7 presenze, ma mai del tutto convincenti. Qualche errore, come a Cremona o a Pisa, sarebbe potuto costare caro. Sull’unica sconfitta di Mignani, a Parma, c’è il suo zampino.
MATINO 6: Una gara da titolare, a Genova in casa della Samp, giocata molto bene. Quarantacinque minuti con Mignani a Reggio Emilia e anche allora è tra i migliori in campo. Perché allora un minutaggio così esiguo?
RICCI 5.5: Spesso titolare a causa della precarietà di Frabotta, alterna buone cose a errori da principiante. Nell’intermezzo del 3-5-2, dimostra di trovarsi molto meglio come quinto, dispensando anche un assist. Da terzino, come già dimostrato negli anni passati, va spesso in difficoltà . Si guadagna comunque il rinnovo di contratto.
FRABOTTA 4.5: Una delle più grandi delusioni del girone d’andata. Doveva essere il titolare inamovibile della fascia sinistra, dopo la promozione col Frosinone. Personalmente sperava fosse l’anno del riscatto dopo stagioni turbolente, tanto che nella sua conferenza stampa di presentazione lo aveva definito un «anno decisivo». Il risultato è una sequela di errori da matita blu, una forma fisica perennemente da ritrovare e l’inevitabile panchina. Tornerà alla Juve per fine prestito.
CLICCA QUI PER SEGUIRCI SU FACEBOOK.
CLICCA QUI PER SEGUIRCI SU INSTAGRAM.
CLICCA QUI PER SEGUIRCI SU YOUTUBE.
CLICCA QUI PER SEGUIRCI SU TWITTER (X).