Dal ritiro alla sosta: nel Bari spiccano Nasti, Dorval e Vicari. Giù Maita. Morachioli e Ricci nel limbo

È stato un mese di agosto denso e intenso quello vissuto dai tifosi del Bari. Giorni che hanno portato profonde modifiche alla rosa del Galletto, sia in entrata che in uscita. Tuttavia, una base della squadra, già presente ad inizio ritiro, è valutabile senza asterischi, in purezza. In questo articolo, cerchiamo di individuare, come in un mercato azionario, quali titoli stiano guadagnando quota e quali stiano perdendo punti percentuali, esclusivamente per chi era presente in quel di Roccaraso.

Semaforo verde: Nasti e Dorval trascinano, Vicari certezza del Bari

Le facce più positive di questo primo mese, spesso presenti nei photoshoot della società biancorossa non foss’altro per la loro continua incisività nel gioco, rispondono ai nomi di Marco Nasti e Mehdi Dorval.

Nonostante la prestazione negativa di Terni, il mese di Nasti è promosso a pienissimi voti: un po’ per necessità, un po’ grazie alla sua personalità e cattiveria, il numero 9 del Bari è stato il primo – e finora unico – a guadagnarsi le ugole dei sostenitori baresi al San Nicola, grazie al suo gol contro il Cittadella che ha fatto urlare a piena voce il suo nome ai 23 mila dell‘Astronave. Da buona alternativa a protagonista della fase offensiva del Bari, sia con che senza palla.

Una metamorfosi da favola per un calciatore dalle indubbie qualità, che ha chiuso il mese positivo con due riconoscimenti: uno simbolico, ossia l’elezione da parte di Gianluca Di Marzio a “Acquisto della Serie B”, e uno molto più concreto nella prima convocazione in Under 21 da parte del ct Carmine Nunziata, che ha già coltivato il suo talento in Under 20 ed è pronto a raccoglierne i frutti nella massima selezione giovanile. Marco Nasti cammina sulle acque, sta a lui rinfocolare il momento positivo con altri gol e altro sacrificio.

Nasti
Copyright: SSC Bari

Ancor più intrigante il mese di Mehdi Dorval, che sulle acque continua a ondeggiare dall’inizio degli scorsi play-off. In un suo scatto, l’urlo munchiano sul finale di Bari-Palermo, è immortalato lo spirito pugnace di questo Bari. Dorval non ha sbagliato mezza prestazione finora: è puntuale, veloce, intelligente e ordinato in ogni momento della partita. L’abbiamo visto fare il terzino destro, il sinistro, la mezzala e l’esterno destro di centrocampo, gli manca solo giocare in attacco. Si è visto ancora una volta un Dorval impeccabile in fase difensiva, concentrato e pulito, mentre in fase offensiva continua ad essere ancora impreciso nei gesti tecnici.

A suggello del suo mese positivo, i rumor comunicati dal Quotidiano di Puglia, secondo cui ci sono stati negli ultimi mesi sondaggi da Bologna, Palermo e Frosinone nei suoi confronti. Per Dorval, l’obiettivo a lungo termine è la nazionale algerina, magari già dalla Coppa d’Africa in programma a gennaio: un obiettivo che forse metterebbe in difficoltà il Bari, ma che darebbe al ragazzo una ribalta internazionale con pochi pari. Difficile, ma non impossibile.

Dorval Maresca Bari-Palermo
La gioia di Dorval a fine Bari-Palermo. Copyright: SSC Bari

Non è una sorpresa, invece, Francesco Vicari, ma è sicuramente da sottolineare la sua presa di posizione sempre più dominante al centro della retroguardia biancorossa: Vicari difende a volte per tre, le sue prestazioni partono dal 6,5 in su. Statuario negli interventi, sicuro e arcigno, sempre più colonna del Bari.

Semaforo rosso: Maita e Pucino trasparenti

Se ci sono stati calciatori con mesi positivi, altrettanti sono stati i calciatori in calo. Mattia Maita non sembra quello dell’anno scorso: la sfortunata espulsione contro il Palermo può aver contribuito a togliergli sicurezze, ma anche nelle uscite contro Cittadella e Ternana si è visto un giocatore poco utile alla causa, le cui caratteristiche sembrano quasi superate e ridondanti nel centrocampo biancorosso. Con l’affollamento nel reparto nevralgico biancorosso, il vice-capitano dovrà riconquistare il posto da titolare nel terzetto con umiltà e pazienza.

Maita Ternana-Bari
Copyright: SSC Bari

Indietro anche Raffaele Pucino, altro decano di questa squadra. Il suo calo è uno strumento derivato della crescita di Dorval, per rimanere al glossario finanziario: la crescita esponenziale del ragazzo ex Cerignola porta (quasi) inevitabilmente ad un suo calo, sia di minuti che di prestazioni.

A prescindere da Dorval, Don Raffaé sembra sempre più una figura di sfondo nell’affresco dipinto da Mignani: entra nei finali di partita, dà una mano (almeno ci prova), ma non è davvero incisivo. Il tecnico ha parlato in conferenza di lui come ulteriore alternativa nel pacchetto di centrali, ma è sembrato un contentino sia per lui che per la stampa, che chiedeva a gran voce un quinto centrale. Due piccioni con una fava: Mignani il furbo.

Semaforo giallo: Morachioli, qual è il tuo vero volto? Ricci gioie e dolori

Era «bellino», è diventato «il ragazzino che non esisteva e ci ha fatto vincere almeno tre partite», ora esiste forse un po’ troppo: Greg, facciamo che ci vediamo un po’ di meno? Morachioli è quel tuo amico simpaticissimo che però devi vedere solo 1-2 volte al mese, perché poi il suo ego si espande a macchia d’olio e non ce la fai più a sentirlo parlare a manetta. E se non hai un amico così, mi dispiace dirtelo, ma quell’amico sei proprio tu.

Tornando a Morachioli: 220 minuti di belle cose ed evoluzioni interessanti. Ne abbiamo parlato in Il Bari a Scacchi, descrivendo la sua evoluzione tecnico-tattica: i ripiegamenti difensivi segno di gran maturità, il ruolo meno monotono e più svariante sul fronte, la partecipazione tra le linee. Complessivamente, però, Morachioli non è sembrato indimenticabile: certo, l’assist di Cremona è una chicca che pesa come un macigno, ma per il resto difficile ricordare altri suoi momenti di genio come quelli dello scorcio finale della scorsa stagione.

Giocare in una squadra così spuntata non aiuta, ma il Morachioli della scorsa primavera riusciva ad inventarsi cose anche da solo, tipo mirando col pallone alle mani dei difensori del Pisa per trovare rigori. In questo momento, Morachioli vive il paradosso di Aldo Baglio nella celebre scena di Tre uomini e una gamba: non può né scendere né salire. Il suo primo mese è un 6,5 di incoraggiamento, ma anche un: vediamo come funzionano Sibilli e Aramu titolari alle spalle della punta, tranquillo ché quella mezz’ora in cui spaccare il mondo non te la toglie nessuno.

Morachioli
Copyright: SSC Bari

Considerazione finale su Giacomo Ricci. Il terzino sinistro del Bari, al terzo anno da padrone della fascia mancina biancorossa, sta avendo degli alti e bassi preoccupanti. Il pre-assist per il gol di Sibilli, ossia il pallone sradicato al difensore della Cremonese per lanciare Morachioli sul fondo, è il momento migliore della sua stagione, uno dei pochi, assieme alla buona prestazione contro il Cittadella. Per il resto, si è visto spesso un giocatore con gravi lacune difensive e scarsa pulizia in fase offensiva. Se Frabotta è pronto (anche se su questo arrivano segnali contrastanti) sarebbe bello vedere un po’ di alternanza sulla sinistra.

By Redazione PianetaBari

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