Bari-Cremonese, l’analisi: le difficoltà iniziali, il passaggio a 3 e il ritorno di Diaw

L’analisi di Bari-Cremonese

Diventano sette le partite senza vittoria per il Bari, che contro la Cremonese rimedia l’ennesimo ko inappellabile. A decidere il match l’autogol di Maiello pochi secondi dopo il fischio d’inizio e il tap in di Collocolo successivo ad un’azione travolgente di Tsadjout, facilitata dall’immobilismo della retroguardia biancorossa. Nel finale il gol di Edjouma utile solo a rendere meno pesante il passivo a carico della squadra di Iachini.

L’unica fortuna del Bari è che, in attesa che il posticipo tra Ascoli e Venezia concluda la giornata, nessuna delle contendenti ha conquistato i tre punti. Lo Spezia ha sprecato un jolly importante in casa contro il Lecco, Feralpisalò e Cosenza hanno dato vita ad un pareggio pirotecnico e la Ternana ha faticosamente conquistato un punto contro il Modena. La classifica recita Bari 16esimo appaiato a Spezia e Cosenza, con un margine di 4 punti sul terzultimo posto. La prossima giornata vedrà diversi incroci tra le prime della classe e quelle che annaspano nei bassifondi, in attesa che gli scontri diretti delle ultime giornate infiammino una lotta salvezza ad oggi indecifrabile. Dopo una nottata di riflessioni la certezza è che il Bari affronterà le prossime gare con Beppe Iachini in panchina, nonostante i 2 punti conquistati nelle ultime 7 partite abbiano fatto tentennare la dirigenza.

Prima di guardare alla trasferta di Como, è interessante analizzare ciò che ci ha detto Bari-Cremonese. Per farlo torna il Bari a Scacchi, la rubrica oggi incentrata sulle difficoltà avute dal Bari in fase di non possesso e sul passaggio, avvenuto nel corso del primo tempo, alla difesa a tre. In chiusura, un approfondimento sul rientro tra i titolari di Davide Diaw.

Iachini Bari Maiellaro
Copyright: SSC Bari

Le difficoltà del Bari nella prima mezz’ora

Sin dalle prime battute il Bari ha patito la fluidità posizionale della Cremonese. A risultare determinanti sono stati i movimenti di Johnsen, sempre mobile su tutto il fronte offensivo. La catena di destra del Bari, composta da Maita, Pucino e Morachioli, ha sofferto i continui interscambi tra il norvegese e Sernicola. Mentre il terzino sovraccaricava i corridoi centrali costringendo Maita a stringere la posizione, Johnsen garantiva l’ampiezza e ingaggiava duelli con Pucino. Il terzino campano, come ampiamente prevedibile, ha pagato l’enorme gap atletico con l’avversario. A sua discolpa va sottolineato che, oltre all’assenza di Maita dovuti ai ritardi negli scivolamenti laterali, non ha avuto neanche il supporto di un Morachioli troppo pigro nei ripiegamenti.

Un altro duello risolutivo è stato quello tra Tsadjout e i due centrali, entrambi in grande sofferenza nel contenere la strabordante potenza dell’attaccante avversario. Oltre ad essere granitico nell’assorbire i contatti e fare sponde per i compagni a rimorchio, Tsadjout è stato difficilmente arginabile anche fronte alla porta, come dimostrato in occasione dello 0-2.

Alla sofferenza in fase di non possesso, acuita dalla qualità della Cremonese nella circolazione del pallone, ha fatto da contraltare qualche buona trama offensiva, nata soprattutto dai movimenti e dal lavoro spalle alla porta di Diaw. A mancare, come da consuetudine, è stata la precisione in rifinitura, imputabile anche ad un Sibilli sempre più appannato.

Pucino
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Il passaggio alla difesa a 3

Per ovviare alle difficoltà della prima mezz’ora, Iachini ha scelto di passare alla difesa a 3. L’uomo incaricato di abbassarsi sulla linea dei difensori è stato Lulic, con Maita e Maiello disposti orizzontalmente in mezzo al campo. Davanti a loro si disponevano Sibilli e Morachioli in una sorta di quadrilatero a supporto di Diaw. Pavan, il vice di Iachini, ha motivato la scelta come soluzione per arginare Vazquez e avere maggiore palleggio da dietro. In fase di non possesso i miglioramenti ricercati non si sono visti, soprattutto a causa di alcuni errori di lettura e posizionamento da parte di Lulic, sicuramente figli della disabitudine a giocare in quel ruolo. In fase di costruzione è vero che il Bari ha provato a sviluppare gioco dal basso sfruttando la presenza dell’ex Frosinone, ma anche in questo caso i progressi sono stati risibili. Lulic ha commesso diversi errori tecnici, alcuni ingiustificabili e altri forzati dalla pressione costante ed organizzata della Cremonese.

In più, il suo arretramento ha privato il Bari di un uomo in avanti, rendendo ancor più sterile e stagnante la manovra nell’ultimo terzo di campo. Quando il Bari oltrepassava la linea di centrocampo l’impressione era che per mettere in fila tre passaggi  i giocatori dovessero inventarsi combinazioni ad alto coefficiente di difficoltà, mentre la Cremonese aveva vita facile nell’accorciare sui portatori di palla e ostacolare la manovra biancorossa.

Lulic
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Il ritorno di Diaw nell’11 del Bari

Nella mediocrità generale a salvarsi è stato Davide Diaw, rientrato tra i titolari quasi 5 mesi dopo Feralpisalò-Bari dell’11 novembre. Interrogato sul tema Pavan lo ha incensato elogiandone la prestazione nonostante il fastidioso dolore alla schiena lo condizionasse. L’impatto di Diaw si è attenuato nel corso del match, ma nel primo tempo è stato un fattore determinante per la risalita del campo del Bari. I lanci lunghi provenienti dalla difesa sono spesso stati catturati o sporcati da lui (3 duelli aerei vinti su 4 ingaggiati), che pur non essendo particolarmente pulito negli appoggi usa bene il corpo nei duelli con i marcatori. Inoltre, ha dimostrato di aver già ritrovato una buona condizione atletica, presupposto fondamentale per il suo gioco fatto di sprint e allunghi.

Dopo un infortunio così lungo e delicato è difficile ritenere Diaw un punto fermo di questa squadra, ma  lo stato psico-fisico delle altre punte suggerisce che possa essere lui l’attaccante titolare da qui a fine stagione.

Diaw Infortunati Bari Allenamento
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By Giovanni Fasano

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