Se Diaw non sta bene perché Colangiuli va in tribuna?

Una scelta incomprensibile

In occasione di Como-Bari, gara della trentatreesima giornata di campionato, mister Iachini ha rivoluzionato l’undici titolare, ripescando dal primo minuto diversi interpreti finora nel dimenticato. Tra le tante mosse di un ennesimo sabato pomeriggio da archiviare, va sottolineato un dettaglio che ai più può essere sfuggito: la scelta di mandare in tribuna Davide Colangiuli.

Una decisione legittima quella del tecnico marchigiano, ma che francamente fatichiamo a comprendere. Va ricordato come a Como mancasse Sibilli e sebbene il ritorno di Nasti dalla squalifica, c’era un Diaw aggregato solo pro forma. Aramu ormai si sa che ha un’ora nelle gambe, mentre Achik non è mai stato preso in considerazione seriamente dall’allenatore. Del resto lo ha spiegato anche Iachini nel post partita: «Diaw è venuto qui con noi, ma non sta bene. Ho provato a farlo scaldare nel finale, ma aveva dolore alla schiena». Se dunque, l’ex attaccante del Modena, fosse ko (e del resto lo si sapeva già alla vigilia della gara), perché privarsi di una freccia offensiva in più per tenere in panchina un giocatore infortunato e indisponibile?

Ribadiamo che si sta parlando di un ragazzo del 2005 come Colangiuli che in tempi normali dovrebbe crescere con calma, senza l’esigenza di creare alcun caso. Tuttavia è stato Iachini sul campo a promuoverlo tra i giocatori su cui contare. A Modena è subentrato al posto di un insufficiente Puscas per poi sostituirlo improvvidamente nel finale, con la Cremonese al posto di Diaw quando la gara era tutt’altro che chiusa favorendo il gol di Edjouma. Il tecnico lo ha lodato per settimane e anche alla vigilia di Como, con i paragoni spesi con Raspadori, Chiesa e compagnia bella. Parafrasando Mina, «Parole, parole, parole. Soltanto parole».

 

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By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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