Attualmente sconosciuto ai più, Giuseppe Scalera era uno dei più importanti prospetti del settore giovanile biancorosso. Ha esordito in prima squadra contro l’Inter durante nel Trofeo San Nicola, collezionò solo 4 presenze tra il 2016 e il 2017 prima di esser ceduto alla Fiorentina nell’operazione che coinvolgeva anche Gaetano Castrovilli. Ha anche vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali Under 20 del 2017 insieme a nomi del calibro di Dimarco, Orsolini, Pessina e lo stesso Favilli.
Qualche anno fa ha scelto di appendere gli scarpini al chiodo per diversi problemi fisici e di intraprendere un nuovo percorso di vita. Scalera attualmente è sia collaboratore tecnico dell’Under 16 biancorossa sia professore di educazione fisica al Liceo Volta di Bari. L’ex terzino ha raccontato la sua storia e il suo percorso a Cronache di Spogliatoio.
L’intervista a Scalera
Sul suo esordio in biancorosso, Scalera ricorda: “Ho trascorso 10 anni nel settore giovanile biancorosso e a 17 anni ho giocato la mia prima partita con la prima squadra, si giocava il Trofeo TIM a Bari, c’erano il Milan e l’Inter. Venni aggregato, ma non pensavo di giocare. La prima, contro i rossoneri, la vidi dalla panchina. Poi mi mandarono a scaldare: nella seconda sfida con l’Inter, mi mandano a riscaldare: guardavo Juan Jesus e Guarin, erano dei 4×4, io ero esile. Arriva il momento di entrare, appena ricevo palla c’è Guarin che mi corre incontro come un carro armato, sposto la palla e inizio a correre non per scartarlo, ma per non farmi riprendere da quel treno!”.
La prima ufficiale in Serie B: “Tutti i traguardi della mia carriera sono arrivati in modo inaspettato. Ero in ritiro con la Nazionale e il giovedì giocai 90 minuti. C’era però il direttore sportivo a vedermi, mi sembrò strano. In prima squadra c’erano Sabelli, che si era infortunato, e Cassani, anche lui ai box. Ma avevo appena fatto tutta la partita, neanche me lo immaginavo. Due giorni dopo in allenamento, Colantuono ci riunì in cerchio per annunciare: ‘Beppe, domani giochi tu’”.
Dopo ill trasferimento alla Fiorentina, per Scalera Il ritorno a Bari: “Capii che non avrei trovato spazio con il nuovo allenatore Grosso, quindi chiesi di andare a giocare in prestito e firmai con la Fidelis Andria. Ci salvammo, ma fu una stagione tosta: non pagavano gli stipendi e a fine anno la società è fallita, fu un’esperienza particolare. Sono andato in prestito alla Pistoiese, tornando in C, ma indovinate? Dopo due settimane la società ha avuto problemi nel tesserarmi, il Bari è fallito e quindi anche il prestito è decaduto. Ci hanno concesso gli svincoli il 28 agosto, a 3 giorni dalla fine del mercato.”
Dopo un’esperienza sfortunata a Pescara, Scalera spiega il suo calvario fisico che ha portato al ritiro: “Ho deciso che avrei dovuto ascoltare il mio corpo e chiudere anticipatamente la mia carriera. Mi sono detto: ‘Sai cosa? Sono giovane, posso mettermi a studiare e fare un altro percorso”
Scalera attualmente insegna scienze motorie e ha anche un ruolo nell’Under 16 del Bari: “Faccio il vice, ma ti confido un sogno perché non mi pongo limiti: voglio diventare allenatore, arrivare il più in alto possibile, sentire la musichetta della Champions League al San Nicola sarebbe la realizzazione massima”
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