Romizi a PianetaBari: “Puscas? Qualità ben chiare, non gli mancava il carattere. Lui e Sibilli punti di riferimento”. VIDEO

L'intervista a Marco Romizi

Storica bandiera del Bari con oltre 150 presenze in maglia biancorossa, Marco Romizi è intervenuto ieri sera nel PianetaBari Talk su Twitch (clicca qui per iscriverti al nostro canale Twitch). L’ex centrocampista dal 2012 al 2017 in Puglia, oggi alla Vigor Senigallia, ha parlato dei suoi ricordi in biancorosso, oltre che dei suoi ex compagni Puscas (a Bari) e Sibilli (con l’Albinoleffe).

Sibilli Bari Romizi
Copyright: SSC Bari

L’intervista a Romizi

Romizi parla dell’importanza della vittoria con la Ternana: «Questi 3 punti erano fondamentali per staccarsi dalle zone basse della classifica. Ora con la trasferta di Ascoli si è di nuovo a tiro dei playoff. La classifica è molto corta, purtroppo ci sono state troppe battute d’arresto nel girone d’andata. Sono però convinto che adesso nel girone di ritorno il Bari risalirà». 

L’elogio per Peppe Sibilli: «Fin dal primo allenamento ho subito pensato che potesse diventare un calciatore di alto livello. L’ho seguito negli anni e sono stato contento di quello che è riuscito a fare a Pisa, poi felicissimo quando è arrivato a Bari. È un giocatore di grande impegno e impeto, ero convinto che a Bari potesse fare bene e che questa potesse essere la realtà giusta per lui. Non è uno che si spaventa delle pressioni e di una piazza come Bari, come gioca al campetto sotto casa gioca il sabato al San Nicola davanti a 40.000 persone. Adesso può solo che migliorare, mi auguro in A con il Bari».

Puscas Rada
Copyright: Genoa CFC

Romizi ha condiviso nel 2015/16 lo spogliatoio con un giovanissimo Puscas: «Si vedeva che era ancora un po’ acerbo, ma le qualità del giocatore erano ben chiare. Un attaccante di grande forza, che vedeva la porta già a quell’età e che poi lo ha dimostrato negli anni, anche in Nazionale. Sono contento che sia ritornato, sono convinto che potrà dare una mano. È tornato volentieri a Bari, purtroppo quella stagione era finita male e c’era dispiaciuto tanto a tutti. Per essere ad una prima esperienza non gli mancava il carattere, era molto convinto delle sue qualità e della sua forza, di quello che poteva fare in una piazza così importante come Bari. Era riuscito a ritagliarsi i suoi spazi in un attacco di altissimo livello come Maniero, De Luca, Rosina. Lui ci sapeva stare e adesso può essere un punto di riferimento insieme a Beppe Sibilli».

Il ricordo di Bari-Novara, con l’ultimo gol in biancorosso di Puscas: «Non me la spiego, penso sia stata una delle partite più incredibili della mia carriera. L’avevamo preparata con grande attenzione. Ci eravamo detti di non prendere gol nei primi minuti e l’abbiamo preso. Poi abbiamo preso il raddoppio e tornando dagli spogliatoi poi il terzo. Da lì è successo l’imponderabile e purtroppo per una disattenzione nei supplementari non ce l’abbiamo fatta. Ricordo lo stadio che si svuotava e poi la gente che rientrava. Ritengo che se avessimo pareggiato quella partita saremmo arrivati con così tanto slancio alla semifinale che ci saremmo tolti delle belle soddisfazioni. La squadra era unita e compatta, è stato un enorme peccato».

Il Romizi del Bari attuale: «Vedo giocare Maita da tanti anni e penso che sia molto simile a come interpretavo io il ruolo. È un giocatore importantissimo, anche lui come me fa pochi gol ma tutti belli».

Il giocatore più forte con cui Romizi ha giocato a Bari: «Rosina e Brienza li devo mettere sul piedistallo, senza togliere nulla agli altri. Erano dei geni in campo, due fenomeni che hanno fatto la Serie Aper anni e anni oltre che arrivare in Nazionale. Due persone per bene molto umili».

L’amicizia con Vito Di Bari: «È un grande amico. L’ho seguito negli anni, ha fatto una bellissima scuola calcio a Andria. Il patentino l’ho preso, mi piacerebbe allenare i ragazzi».

Chiosa finale su Di Cesare: «Valerio a livello umano è una delle persone più responsabili, divertenti e legate al proprio lavoro che ho conosciuto a Bari. Un mix di aggettivi che hanno fatto sì che è arrivato a questo punto. A 41 anni riuscire ad essere ancora titolare in Serie B è solo da elogiare. Io ne farò 34 e inizio a sentire la differenza. Mi auguro che abbia voglia di continuare ancora un po’».

L’intervista completa sul nostro canale Twitch.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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