Primavera, l’impresa è firmata Raimondo Catalano. Il tecnico: “Orgogliosi, in pochi credevano alla salvezza. Da barese ho dato tutto”

L'intervista a Raimondo Catalano

La salvezza del Bari Primavera ha come artefice principale Raimondo Catalano. Il tecnico, nominato allenatore il 18 dicembre 2024, subentrando a Vito Di Bari, passato al Casarano, ha compiuto una vera e propria impresa. Al momento del suo insediamento, la squadra si trovava in una posizione difficile, condividendo l’ultimo posto in classifica con il Monopoli a soli 7 punti dopo 12 giornate.

Dopo aver chiuso il girone di ritorno con la miseria di 8 punti, Catalano è stato in grado di migliorare notevolmente il rendimento, con un girone di ritorno a ritmo playoff, culminato con una vittoria per 2-1 contro l’Avellino nell’ultima giornata della stagione regolare, raggiungendo l’11° posto in classifica con 31 punti e assicurandosi la permanenza nel campionato Primavera 2. Ieri, a fine gara, abbiamo intervistato proprio Raimondo Catalano, che ci ha parlato a caldo dell’impresa raggiunta.

Bari Primavera
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L’intervista a Raimondo Catalano

Queste le parole del tecnico: «Siamo orgogliosi del percorso fatto, che ci ha visti con un ritmo da playoff nel girone di ritorno, ma per un risultato del genere non si poteva fare altrimenti. Il campionato Primavera è un po’ diverso ma le dinamiche umane sono sempre le stesse, ho trovato molto scorramento, in primis è stato un lavoro sulla testa e poi sul campo. Questo ci ha portato a fare un percorso che ci vede tutti orgogliosi, ringrazio tutte le componenti, dai ragazzi allo staff».

Catalano ha proseguito: «I ragazzi hanno creduto a questa salvezza quando la gente fuori dallo spogliatoio aveva molti dubbi. Il valore di una squadra è qualcosa in più della sommatoria dei singoli elementi, quando si lavora su valori umani si va oltre l’ostacolo e i propri limiti. Non faccio una classifica delle mie imprese, oggi la colloco al primo posto perché mi godo il momento, sono l’uomo più felice del mondo perché ho dato tutto me stesso pretendendo molto da tutti quanti».

Ancora sulla salvezza: «La dedico in primis ai ragazzi che hanno sofferto tanto nella prima parte della stagione, era un gruppo giovane che ha avuto difficoltà nell’entrare in un campionato difficile. Il gruppo ha dimostrato di avere qualità umane, poi alle persone che mi hanno permesso di essere qui. Sono di Bari, ovvio che l’essere allenatore della Primavera è motivo d’orgoglio, il senso d’appartenenza è grande. Spero di essere stato all’altezza».

Raimondo Catalano chiosa sul suo futuro: «Inutile parlare di cose che oggi non ci sono, nessuno può sapere che succederà. Oggi dobbiamo solo festeggiare. Siamo partiti in campo con otto 2007 e tre 2006. Se questa squadra riesce a tenere il nucleo storico potrebbe far bene anche il prossimo anno».

La videointervista

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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