Maita: “Non mi pesa non essere capitano. Obiettivi? Salviamoci, ma tutti vogliamo sognare. In estate troppo caos su di me”

Le parole di Maita pre Bari-Carrarese

Si torna in campo domani alle 20.30 dopo il buon pari contro lo Spezia di venerdì sera (clicca qui per leggere la nostra analisi). Il Bari se la vedrà contro la neopromossa Carrarese, squadra in salute reduce da 4 risultati utili consecutivi. Una sfida ostica, che però bisogna provare a vincere a tutti i costi per valorizzare la striscia di pareggi culminata con il punto del Picco. Di questo e di tanto altro ne ha parlato in conferenza stampa quest’oggi Mattia Maita, a 24 ore dal match contro i toscani. Di seguito le dichiarazioni raccolte dal nostro direttore Claudio Mele.

Maita
Copyright: SSC Bari

Le parole di Maita

Inizia la conferenza stampa di Maita.

Che valore ha il pareggio di La Spezia?
«Potevamo fare qualcosa in più, ma in certi campi dobbiamo adeguarci. In questa categoria è importante non prendere gol, così come avvenuto a La Spezia. La Carrarese è una squadra forte, viene da un 3-0 e non dobbiamo sbagliare la prestazione. A La Spezia è stata più una partita di seconde palle, ora domani vedremo che energie consumeremo».

Che Carrarese ci aspettiamo? 
«Noi abbiamo una bella identità, stiamo facendo un bel percorso. Ci sono partite dove devi vincere e non vinci, altre dove non meriti e vinci. La Carrarese andrà a duemila, è una squadra che vive di entusiasmo». 

Che ricordo ha Maita dell’ultimo Bari-Carrarese?
«Un ricordo indimenticabile, ricordo il gol di Simeri al 120′. Stavo vivendo un sogno, erano i primi mesi a Bari. C’era il Covid, non c’erano tanto persone allo stadio. Un ricordo che porterò dentro per sempre».

Che è cambiato dall’anno scoro?
«Sto bene, stiamo giocando diversamente. Gli avversari avverto che ci temono. L’anno scorso è stata un’annata da dimenticare fin da subito, adesso stiamo cercando di individuare una identità e dare valore alle nostre idee. Dobbiamo continuare così, andare forte. In questo campionato serve intensità, lavoriamo tutti i giorni per cercare di migliorare e vincere il più possibile. Speriamo di tornare alla vittoria e dare continuità alle prestazioni. L’anno scorso forse c’erano troppe aspettative, avevamo cambiato troppo e c’era troppo negatività. Per fortuna ci siamo salvati. Ora cancelliamo tutto quello che è stato e pensiamo al presente».

Quanto ti pesa non essere diventato capitano?
«Non è un pensiero che pesa nella mia testa. Io mi preoccupo di stare bene e aiutare la squadra. Se il mister ha fatto altre scelte va bene lo stesso, non è un problema. La cosa importante è rimanere più in alto in classifica. Sappiamo cosa ci può dare la gente di Bari, vedere 50.000 persone poche squadre riescono a dare. Non penso di dire una bugia, la cosa che conta».

PB – È la miglior versione di Maita qui a Bari?
«Negli anni è sempre stato il mio difetto non incidere davanti. Sono contento delle mie statistiche, perché il mister mi chiede di riempire l’aria. Quando giochi per mettere sotto l’avversario è normale avere questo tipo di dati, ora spero di fare qualcosa gol in più».

Cosa cambia nel ruolo?
«Posso giocare sia a sinistra che a destra. Non è un problema, ora speriamo di fare una grande prestazione domani e rendere tutti più facili».

A cosa può ambire il Bari?
«Bisogna inizialmente stare più lontano dalla zona rossa. Tutti vogliamo sognare, ma questo è un campionato troppo difficile e poi pesante. Dobbiamo fare più punti per restare dalla zona rossa. Capiterà il momento di calo e lì bisogna essere bravi a non perdere. Noi subiamo poco, ora dobbiamo iniziare a vincere».

PB – Quanto ha influito l’accetto dei tifosi quest’estate?
«Le dimostrazioni di affetto le ho sempre avute. Non sono mai quasi stato il vero Mattia. Le persone mi hanno sempre dato affetto, l’amore della città è sempre stato presente. Si era creato troppo caos rispetto a questa situazione. Penso che da un lato mi ha fatto male pensare di dover andare via, questo affetto è stato il punto esclamativo». 

Termina la conferenza stampa di Maita.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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