Seconda vittoria consecutiva per i biancorossi, che hanno superato per 3-2 il Cittadella nella quattordicesima giornata del campionato di Serie B. Fra i grandi protagonisti nel successo del Bari c’è sicuramente Raffaele Maiello, autore di una meravigliosa rete al volo con cui ha portato la sfida sul momentaneo 3-0. Intervenuto in conferenza stampa dopo il fischio finale, il centrocampista ha espresso soddisfazione per il risultato.
Le parole di Maiello
Queste le dichiarazioni del centrocampista del Bari Maiello: «Abbiamo rischiato tanto perché, dopo il pareggio contro la Reggiana, ci stavamo ricascando di nuovo. Sarebbe stato un peccato, un secondo tempo del genere ti rovina anche la possibilità di goderci la vittoria. Abbiamo fatto tanti errori ma comunque è stata centrata la vittoria. Ora dobbiamo cavalcare l’entusiasmo».
Sul gol: «Sono contento, tornare a segnare è sempre bello, credo che mi mancasse da quattro anni. La palla era invitante, è andata bene, sono felice sia a livello personale che per la vittoria. Faccio sia il play in un centrocampo a tre, e forse lo preferisco, che il mediano a due, cambia il modo di giocare ma questo è un ruolo che ho fatto tanti anni».
Maiello è tornato sulle difficoltà del recente periodo: «Stare fuori ti fa soffrire, ognuno di noi vuole sempre giocare, vengo da un periodo non bello. Ho fatto fatica anche a livello mentale, ma ora mi sono rimesso in carreggiata. Ma al contempo il calcio è questo, bisogna accettare le scelte dell’allenatore. D’altra parte io mi sono sempre allenato bene, ci tengo a dare il mio contributo alla squadra. A livello personale sono stato rallentato dai problemi muscolari dopo un buon ritiro. D’altra parte chi sta giocando sta facendo bene, l’importante è lavorare e rispondere presente quando viene data l’opportunità ».
Il centrocampista ha proseguito: «Vengo da un intervento al crociato dal quale sono rientrato dopo tre mesi e mezzo, anche l’anno scorso pur non stando benissimo ho sempre risposto presente quando bisognava dare il contributo. Per questo mondo inizio a diventare un po’ vecchio, ma quelli un po’ più grandi devono dare il loro contributo. La nostra esperienza incide, anche se nel calcio non c’è mai una scienza esatta, noi dobbiamo passare ai più piccoli la capacità di gestire i momenti».
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