Maiellaro a PianetaBari: “Disgustato, i playoff erano alla portata. Longo non ha mai rischiato, Magalini rispetti i tifosi. Ora diserzione”

Le parole di Maiellaro

La stagione del Bari si è conclusa, mestamente, con un pareggio in quel di Bolzano. La formazione biancorossa, al termine di un campionato deludente e mediocre, ha mancato l’aggancio ai play-off, chiudendo nona in classifica. Un traguardo che, inevitabilmente, ha attirato la rabbia e la delusione della tifoseria che ieri, al Druso, ha esposto anche uno striscione con un chiaro messaggio: “Via tutti”. Del momento vissuto in casa dei galletti ha parlato, ai nostri microfoni, Pietro Maiellaro.

Le parole di Maiellaro

Per il Bari l’ennesima stagione che si conclude con un nulla di fatto. Che effetto le fa?
«Due anni fa eravamo a trenta secondi dalla Serie A, ed era impensabile poi vivere due annate così negative. Sono stagioni che disturbano l’intelligenza dei tifosi. Personalmente, la vedo come una vera e propria presa in giro, è un dispiacere unico».

Nel complesso, che giudizio si può dare al campionato del Bari?
«È una stagione negativa. Se avessimo giocatori di proprietà, avremmo potuto pensare a qualcosa di soddisfacente. Sarebbe stato un bagaglio, un patrimonio da valorizzare. Parlare di salvezza significa prendere in giro la gente, e io non voglio sentire queste cose. Sono veramente disgustato. Questa era una squadra che poteva tranquillamente puntare ai playoff, ci si poteva stare dentro, ma non c’è mai stata una marcia dritta. Alla fine, nelle ultime partite, si è perso in malo modo, e questo ha fatto capire molte cose. Non c’è davvero niente da commentare. Mi piange il cuore vedere la gente soffrire».

Longo Bari
Copyright: SSC Bari

Le dichiarazioni di Longo e Magalini

Ieri hanno fatto molto discutere le parole di Moreno Longo, che non ha voluto parlare di fallimento. Si trova d’accordo e come giudica il suo rendimento?
«Io non so se Longo è coerente al 100% in quello che dice. In sua difesa posso dire che allena i calciatori tutti i giorni e sa bene cosa succede. Però durante l’anno ci sono state delle vittorie importanti, e io non credo che questa squadra sia stata costruita solo per salvarsi. Come ex calciatore e tifoso del Bari, credo fino a un certo punto a quello che dice. Questa è una squadra che poteva fare di più. La squadra è stata sempre sul filo, e non ci voleva molto per fare un piccolo cambio di passo. Inizialmente il mio giudizio era positivo, poi anche lui è pian piano venuto meno».

Eppure questa è una squadra che, probabilmente, qualche limite di costruzione l’aveva. Soprattutto davanti…«Avevamo quattro punte di medio livello, abbastanza buone per la categoria. Alla fine però, principalmente, ha giocato con una sola punta. Non si è mai rischiato di giocare con un trequartista dietro le punte o con due punte fisse. Non ha mai voluto rischiare. Con il senno di poi è facile parlare, ma con un pizzico di rischio in più avremmo potuto fare meglio».

Veniamo poi alle parole di Magalini. Anche quelle sono state molto criticate.
«A Magalini non posso rimproverare nulla, perché non l’ho quasi mai sentito parlare. Le parole di ieri, però, non sono una bella cosa. Sarà abituato ad altre realtà, ma qui i tifosi vanno rispettati. Il Bari ha storia e gloria, oltre a una tifoseria importantissima.  Un direttore, però, deve avere anche potere, e non credo che lui ce l’abbia. Per questo è difficile giudicarlo».

Il futuro

Maiellaro, e adesso?
«Se arrivi a distruggere la passione della gente, è evidente che non vuoi nessuno allo stadio. Viene fuori un disastro di affetto e amore verso questi colori. Una eventuale diserzione sarebbe triste, ma la gente si è stufata. L’unico modo per fare qualcosa è disertare lo stadio. Non si può semplicemente aspettare il 2028».

Secondo lei, possono esserci dei margini per poter ripartire quantomeno con un pizzico di serenità in più?
«Nel calcio tutto si ricuce, non ci vuole molto. Basta dimostrare di voler fare una squadra forte. Bastano dei risultati positivi, e la gente si avvicina. Anche se credo che sia difficile fare abbonamenti subito, la passione torna se la squadra fa bene. Mi aspetto che vengano prese decisioni importanti, sia a livello politico che relativo alla società, e l’importante è che si agisca. Quello che posso dire è di avere rispetto per questa gente. Dimostrate di tenerci alla città e all’ambiente, e vi ricambieranno. Questa tifoseria l’ha sempre fatto».

C’è qualcuno che salva dei giocatori in rosa, dal quale poter ripartire?
«Non voglio fare nomi. Le grandi prestazioni sono state sporadiche durante l’anno, ma non voglio nominare nessuno in particolare. È stato tutto un po’ incostante. Però, una buona base c’è. Qualcuno potrà essere confermato, ma io dico che se si fanno le cose seriamente, con un progetto chiaro e con investimenti adeguati, si può fare bene. Se non si vogliono fare investimenti per motivi legati alla multiproprietà o ad altre politiche particolari, è un altro discorso».

Marin Longo Di Cesare LDL Magalini NDA PianetaBari Talk Calciomercato Bari De Laurentiis
Copyright: SSC Bari
By Raffaele Digirolamo

Dottorando in filosofia presso l'Università degli Studi di Bari. Curo la newsletter per Elezioni Usa 2024 e scrivo per PianetaBari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Post Correlati