Uno degli argomenti più caldi della conferenza stampa di Magalini (clicca qui per rileggere le parole di Magalini) riguarda la mancata acquisizione di Partipilo, oggetto del desiderio dei biancorossi fin dalla prima ora di calciomercato e mai arrivato nonostante un lungo corteggiamento e gli ultimi giorni movimentati. Di seguito le parole del direttore sportivo.
Le parole di Magalini su Partipilo
«Per Partipilo ci abbiamo provato, sedendoci anche col Parma. Dire che non c’è mai stata trattativa è una falsità. Dico cosi perchè la trattativa l’ho fatta personalmente, non per partito preso. È stata difficile e profonda, non siamo arrivati a buon fine perchè non ci si è trovati in sinergia con il valore chiesto e proposto. Dispiace, perché per lui eravamo disposti a fare uno sforzo anche ulteriore con l’ok del presidente. Però ad un certo punto non siamo più riusciti, ringrazio anche lui per la disponibilità dei nostri confronti. Vi posso garantire che la volontà non è stata poca. Va detto che comunque Falletti era la nostra prima scelta». – esordisce Magalini smentendo la versione dell’entourage del calciatore che parlava di offerta mai effettuata dal Bari per il trequartista.
In riferimento al possibile sforzo della proprietà: «C’era un budget di stipendi, poi per le acquisizione caso per caso avremmo valutato. Lo stesso anche per le cessioni. All’inizio la società ha comprato Sibilli, potevamo anche acquisire denari con la sua cessione. Come per lui come per altri non abbiamo deciso di vendere. Partipilo era una di queste».
Sulla distanza tra Bari e Parma sulla valutazione del calciatore: «Vi posso garantire che per Partipilo il Bari ha fatto il massimo, il nostro massimo non è stato sufficiente. Ringrazio ancora il ragazzo, che ha dato disponibilità. Vado nei dettagli: la prima telefonata con il Parma è stata circa quaranta giorni fa, quando ci siamo seduti il penultimo giorno di mercato abbiamo capito che le richieste dei ducali non erano alla portata, anche perché loro hanno chiesto il prestito oneroso, non so cosa avevano chiesto al Frosinone. Non volevamo rimanere con il cerino in mano e siamo andati su Falletti».