Polito: “La scelta più dolorosa da quando faccio il direttore, squadra regredita”, Marino: “C’è depressione, il Bari ha i giocatori per il mio calcio”

La conferenza di Pasquale Marino

Si apre quest’oggi l’era Pasquale Marino a Bari. A fare gli onori di casa dalla sala stampa del San Nicola l’allenatore siciliano e il direttore Ciro Polito. PianetaBari seguirà live l’evento col direttore Claudio Mele inviato allo stadio (premi F5 o ricarica la pagina per leggere gli ultimi aggiornamenti).

La conferenza di Marino

Inizia la conferenza stampa con le parole di Polito: “Sapete bene il rapporto che avevo col mister. Sono scelte dolorosissime, è la scelta più difficile da quando faccio il direttore. Quando è arrivato non ci credeva nessuno, ho voluto insieme a lui e alla società continuare nonostante la grande batosta. Tutto sommato non abbiamo un quadro disastroso. Ho detto a inizio anno che questo era un anno diverso. Lui mi ha detto che era pronto, ma dopo due mesi qualcosa non è andato come mi aspettavo. La responsabilità è esclusivamente mia. Non vedevo in lui un futuro come quello che volevo. Se non avessimo avuto la sosta sarebbe rimasto probabilmente, ma la sosta ha anticipato i tempi. Lo ringrazio davvero, ma in questo mestiere bisogna fare delle scelte. La scelta di Marino mi riempie di soddisfazione, mi allenato due anni e di lui conosco un po’ tutto. Ho sentito di tutto e di più, lui ha una storia e la storia non si cancella. Questa squadra aveva bisogno di concetti diversi e lui insegna calcio. Lui ha preso solo un anno sabbatico. Se non avessi fiducia un allenatore come Marino non lo avrei mai scelto. Ho contattato solo due allenatori, ho ragionato con la testa e non vivo di piacere altrui. Marino è quello che può darci quel via per rimetterci in careggiata minore. È stato detto che avevo esonerato Mignani in una videochiamata. Ho voluto farlo guardandolo negli occhi. Ho chiesto se a Bari, lui era a Siena. Non potevo più aspettare. Ho chiesto a lui di tenere lo stesso staff”.

Domanda a Marino. Come sarà il suo Bari?
“Sicuramente le cose non stavano andando bene, e se dobbiamo sostituire un allenatore che ha fatto un percorso importante le responsabilità aumentano. Questo accresce la voglia di lavorare e fare bene. Rimangono scorie fisiologiche da una delusione di questo momento, c’è un po’ di depressione. È molto difficile far ritrovare la strada giusta. Devo cercare nel minor tempo possibile di dare dei concetti determinati, come ho sempre fatto nella mia carriera per sfruttare l’organico importante che abbiamo a disposizione. Mi piace fare un calcio propositivo”.

Il Bari ha i giocatori per il calcio di Marino?
“Sì, altrimenti non avrei accettato. Tutto quello che mi è stato proposto non mi dava passione. Ho accettato perché credo che con questo organico si possa fare qualsiasi tipo di gioco, con diverse caratteristiche e moduli tattici. Il mio obiettivo è tirare il massimo dai giocatori che ho disposizione”.

Domanda a Polito. L’organico è davvero più forte dell’anno scorso?
“Io vado avanti per la mia strada. Se ho fatto questa scelta c’è un motivo. Non siamo disastrati, ma questa squadra aveva bisogno di concetti diversi. Ho visto la squadra regredire, se avessimo perso avrei esonerato. Poi posso pagare pure io tranquillamente. Qua si giudicano i giocatori come se fossero i brocchi, sembra come se siamo all’ultimo posto. Se è la scelta giusta o sbagliata lo dirà il tappeto verde. Quest’anno avevo possibilità di andare via, sono rimasto perché questa città me la sento mio. Vedo un attacco frontale dal primo giorno che sono arrivato. Chiedo alla città di starci dietro e eventualmente fischiarci. cerchiamo di portare positività. Fateci lavorare fino a giugno”.

Domanda a Marino. Che modulo userà?
“Ho usato diversi moduli in carriera, dipende dai giocatori che ho a disposizione. Vedremo, mi allaccio al materiale umano che ho a disposizione”.

Domanda a Marino. Che Bari dobbiamo aspettarci?
“Mi piace fare un calcio propositivo, cerco di dare l’aggressione giusta. Capisco e percepisco che c’è un po’ di delusione. Forse si aspettavano che arrivava qualcuno che avesse vinto 3-4 campionato, ma pure fosse arrivato avrebbe avuto le mie stesse difficoltà. Bisogna però vedere e analizzare la carriera di un allenatore. A me interessa lavorare bene sul campo e cercare di fare un calcio gradevole. Poi dobbiamo ripartire la gente allo stadio”. 

Domanda a Polito. Questa rosa era adatta alle idee di Mignani?
“Sembra che sta arrivando Lino Banfi. Fateci lavorare. Io quando faccio una squadra insieme all’allenatore. Se oggi hai qualche caratteristiche diversa la devi sfruttare. Frabotta ha fatto il suo, da lui pretendo di più. Aramu giocava nel Genoa, magari lui deve ricevere palla in un modo diverso. A me piace avere più soluzioni e credo di averle portato”.

Domanda a Marino. Ha visto il Bari in Tv?
“I ragazzi che ho allenato si sono sempre comportati bene con me. Adesso i giocatori sono più competenti. Per me è gratificante sapere che tutti i giocatori che ho allenato si sono trovati bene con me. Il bari deve essere una squadra sbarazzina, si deve divertire e la squadra deve divertirsi. In questi giorni ho rivisto tutte le partite. Conosco anche già qualcuno”.

Domanda a Marino. Quanto c’è di De Zerbi nel suo calcio?
“Ci sono tanti ragazzi che ho avuto e allenato, ora hanno intrapreso la carriera di allenatore. De Zerbi, ma anche Caserta, Bianco, Sottil  sono tutti allenatori innovativi. Ogni tanto con tutti ci confrontiamo. Con Roberto il rapporto è diverso, perché l’ho allenato di più, e si cresce anche con il confronto. Mezzini ha visto qualche partite e gli allenamenti. Ancora abbiamo tantissima voglia di migliorarci”.

Domanda a Marino. Come è nata la trattativa?
“Con Ciro ci conosciamo da tanti anni, siamo sempre rimasti in buoni rapporti. Lui voleva sempre sapere da me informazioni dal punto di vista umano nel corso degli anni. Ci conosciamo da tempo e c’è un rapporto buono. Mentre lui parlava stavo già vedendo a Bari. In questi anni guardavo partite, cercavo di migliorarmi. Grazie a Dio non ho bisogno di andare in giro per rubacchiare contratti”.

Interviene Polito: “Un 61enne come Marino ha preso un foglio A4 e ha scritto tutti i giocatori per ruolo e cognomi. Lui sapeva già tutto, vuol dire che la notte aveva già visto tutto. Lui mi ha chiesto orgoglio, non soldi. Chiedo di nuovo alla squadra di venirci dietro”.

Domanda a Polito. Da Edjouma si aspettava di più?
“Mi aspetto tutto un po’ da tutti. Non solo da lui. Gli ho detto anche lui di svegliarsi, non può mica essersi dimenticato come i passaggi”.

Domanda a Marino. Come ci si interfaccia ai ragazzi di oggi?
“Il messaggio arriva sempre. I ragazzi di oggi ne sanno di più di allora. Se tu hai qualcosa da trasmettere e loro hanno qualcosa da apprendere allora è la gratificazione più grande”.

Domanda a Polito. C’è il rischio di retrocedere?
“Perché sempre questa negatività. Gli ultras sostengono la squadra in un modo incredibile. Non dobbiamo neanche pensare lontanamente a quelle società come Benevento e Spal. Io ho fatto una scelta per il bene nostro. Non ho fatto per sfizio, questo ripeto è stata la scelta più difficile. Quando arriviamo alla fine poi tiriamo una linea. Non sono arrivato a Diaw, non arriva nessuno dagli svincolati. Avevo pensato a Zaza”.

Come colloca questa tappa nella sua carriera.
“Una delle più importanti della mia carriera. A me piace lavorare in ambienti caldi. Sei-sette anni dissi a Ciro quanto mi piacerebbe allenare il Bari, gli ho detto anche che sarei andato in C”.

Termina la conferenza.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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